SULZER, Johann Georg
Guido Calogero
Pensatore tedesco, nato a Winterthur nella Svizzera il 16 (secondo altri il 5) ottobre 1720, morto a Berlino il 27 febbraio 1779. Iniziati gli studî nell'intento [...] della sua erudizione, cercando di volgere allo studio dei problemi estetici il suo psicologismo, derivato precipuamente dal Leibniz. Ma, accentrando le funzioni spirituali intorno ai due poli della conoscenza intellettiva e del sentimento morale ...
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CLAVIGERO (Clavijero, Clavixero), Francesco Saverio
Charles E. Ronan
Nato a Vera Cruz, in Messico, il 9 settembre 1731 da Blas e María Isabel de Echegaray, trascorse i suoi primi anni nella Bassa Mixteca, [...] periodo che egli scoprì la "filosofia moderna", studiando con molto profitto le opere di Benito Feijóo, Descartes, Newton, Leibniz, Duhamel, Gassendi e Fontenelle. Terminati i corsi di filosofia, tornò a Città del Messico, dove iniziò lo studio ...
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Spinoza, Benedetto (lat. Benedictus [ebr. Baruch] de Spinoza)
Spinoza, Benedetto
(lat. Benedictus [ebr. Baruch] de Spinoza) Filosofo olandese (Amsterdam 1632- Aia 1677). Di famiglia ebrea emigrata [...] di quella che fu l’opera di tutta la sua vita e il suo capolavoro, l’Ethica. Al 1676 risale una visita di Leibniz in cui i due filosofi discussero la prova ontologica di Dio di Descartes. Alla sua morte, gli amici pubblicarono (1677) gli Opera ...
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MICELI, Vincenzo
Francesco Di Chiara
– Nacque a Monreale di Sicilia il 7 febbr. 1733 (Zerbo, p. V) o il 18 nov. 1734 (secondo l’atto di battesimo citato in Azzaro Pulvirenti, p. 53 n.) da Pietro e da [...] di quell’élite intellettuale che a partire dalla metà del Settecento diffuse in tutta la Sicilia le dottrine filosofiche di G.W. Leibniz e Ch. Wolff.
Lo studio approfondito dei due filosofi allora in voga in Sicilia, e dell’Ontologia di Wolff in ...
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I numeri complessi e le loro applicazioni
I numeri complessi e le loro applicazioni
Sono caratterizzati da un numero indicato con una lettera perlomeno inusuale, i, detta unità immaginaria. Per di più, [...] , i numeri complessi e i loro logaritmi crearono imbarazzo anche a Descartes (che utilizzò per primo il termine «immaginario»), Leibniz e Newton. Bisognerà arrivare all’algebra del Settecento e a Eulero e Gauss perché si delinei un quadro più chiaro ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] Ruhe, 1758). Dopo il 1760, pur muovendosi ancora nell'ambito del wolffismo, gli spunti critici contro le teorie di G. W. Leibniz s'infittiscono e i dubbî e le perplessità aumentano: sia che si cerchi di salvare l'argomento ontologico, pur negando all ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] e insegna a considerare la logica aristotelica come un inadeguato strumento; in Germania dall'umanesimo fino alla monadologia di Leibniz; in Francia su Lefèvre d'Étaples, Bovillus, la cerchia di Margherita di Navarra; in Italia, alla quale era legato ...
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Diritto
Si chiama c. fortuito qualunque accadimento che renda inevitabile il verificarsi di un evento, costituendo l’unica causa efficiente di esso. Non ha valore concreto la distinzione tra c. fortuito [...] concezione ritorna in Spinoza, per il quale il c. è il risultato di una carenza della nostra conoscenza, e in Leibniz che, distinguendo fra contingenza del sapere umano e necessità di quello divino, fa del c. una espressione della prima e imperfetta ...
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Storico delle scienze, filosofo e matematico (Crema 1863 - Roma 1909). Figura di studioso originale, costantemente in contatto con la ricerca e la cultura europea (e statunitense) più avanzata, si occupò [...] , F. Brentano, G. Peano), nonché alla filosofia leibniziana di cui contribuì, nell'ambito di una rivalutazione di Leibniz a livello europeo (Russell, L. Couturat), a rimettere in luce la grande ricchezza speculativa.
Opere
Notevolissimo il suo ...
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INTERNAZIONALI, LINGUE
Bruno MIGLIORINI
Generalmente, il concetto di lingua e quello di nazione sono correlativi. Quando individui di diverse nazioni parlano o scrivono fra loro, il mezzo di comunicazione [...] l'useranno le sottigliezze e le complicazioni grammaticali e lessicali delle lingue naturali.
I primi accenni si trovano in Leibniz, che come transizione alla lingua filosofica da lui vagheggiata (v. sotto) proponeva l'uso di un latino semplificato e ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...