Cavalieri
Cavalieri Bonaventura (Milano 1598 ca - Bologna 1647) matematico italiano. Entrato giovanissimo (1615) nell’ordine dei gesuati, ebbe un’educazione umanistica e teologica cui si affiancò ben [...] totalità di linee, il solido come totalità di superfici), gli indivisibili appunto, che prefigurano gli infinitesimi di Leibniz e Newton introdotti successivamente nell’analisi matematica. Il nuovo metodo (→ Cavalieri, principio di) gli permise di ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] problematica largamente diffusa nella filosofia post-leibniziana (ma già chiaramente enunciata in Cartesio e G.W. Leibniz), un metodo sintetico o ‘progressivo’ proprio della matematica a un metodo analitico ‘regressivo’ (non costruttivistico quindi ...
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Storico della logica e filosofo della scienza tedesco (n. Hagen 1928) cittadino statunitense dal 1944. Filosofo dai vasti interessi, R. ha contribuito in modo rilevante alla conoscenza della logica araba [...] nella scienza e sulla razionalità. Opere principali: The development of Arabic logic (1963); The philosophy of Leibniz (1967); Temporal modalities in Arabic logic (1967); Many-valued logic (1969); Scientific explanation (1970); The coherence ...
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In geometria, curva piana trascendente caratterizzata dalla seguente proprietà differenziale: fissato un punto V della curva (v. fig.), la lunghezza di un arco, avente un estremo in V e l’altro estremo [...] di equilibrio un arco di catenaria. Come tale la c. fu presa in esame da Galileo, che però la identificò con una parabola (di cui ricorda la forma), e fu poi studiata da G.W. Leibniz, Giacomo Bernoulli e C. Huygens (che le diede il nome nel 1690). ...
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GUEROULT, Martial
Giovanni Crapulli
Filosofo, nato a Le Havre il 15 dicembre 1891, morto a Parigi il 13 agosto 1976. Normalista (1913-20), professore nei licei di Chartres (1921-22), di Vendôme (1923-29) [...] ed esposizioni del pensiero (Fichte, Spinoza).
G. si è interessato particolarmente al pensiero filosofico di Descartes, Spinoza, Malebranche, Leibniz, Kant, Maimon, Fichte. Tra le opere principali: L'évolution et la structure de la doctrine de la ...
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Il caso e la necessita
Il caso e la necessità
Il termine caso evoca subito qualcosa di accidentale e fortuito e riporta alla mente, per analogia o contrapposizione semantica, i concetti di determinazione, [...] Cardano, Pascal, Fermat, Huygens, Jakob Bernoulli, l’atteggiamento prevalente nei confronti dell’aleatorio rimane quello espresso da Leibniz per cui se qualcuno avesse sufficiente intelligenza e memoria per tener conto di tutte le circostanze, questi ...
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FEDELI (De Fidelibus), Bartolomeo
Maria Muccillo
Nacque attorno alla metà del sec. XVII.
L'anno della sua nascita è stato tramandato da un solo biografo, il Donati, che la pone nel 1644 senza citare [...] , Epistolario di L. A. Muratori, Modena 1901, I, 1691-1698, pp. 178, 190; V, 1715-1721, p. 1980; G. W. Leibniz, Allgemeiner politischer und historischer Briefwechsel, a cura d. Deutsche Akademie der Wissenschaften, VI, Berlin 1923, n. 132, pp. 276 ss ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia della fisica del XVIII secolo è assai complessa e articolata e non rappresenta [...] di Newton; negano tuttavia che il sistema fisico del mondo proposto da Newton abbia un valore reale. Ma anche Leibniz e i suoi sostenitori, pur non essendo certo cartesiani, non sono favorevoli al concetto di attrazione newtoniana.
La discussione ...
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fato
Nozione solitamente definita in correlazione o in contrapposizione a quelle di provvidenza, destino, libertà, determinismo; tuttavia, il precisarsi del concetto di f. come preordinamento irrevocabile [...] sostanza unica che è Dio (cfr. Etica I, prop. 33, scolio 2). È in polemica con le tesi necessitariste che Leibniz tratta il problema del f. nella Teodicea (I, 55 segg.) distinguendo il f. «maomettano», ossia la concezione esemplata dall’argomento ...
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calcolo
Niccolò Guicciardini
Eseguire operazioni matematiche per risolvere un problema
La soluzione di alcuni quesiti si trova svolgendo un numero finito di operazioni matematiche. Partendo dai dati [...] fra 17° e 18° secolo, pensava che tutti i ragionamenti potessero essere ridotti a calcoli simili a quelli numerici. Leibniz sperava addirittura che i disaccordi fra gli esseri umani potessero essere risolti applicando le regole di un calcolo logico ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...