serie
serie successione che consente di generalizzare la nozione di somma al caso di un numero infinito di addendi. Tali addendi possono essere numeri (→ serie numerica) o funzioni (→ serie di funzioni), [...] , la serie di → Fourier, la serie di → Laurent, la serie di → Maclaurin, da cui si ricava la serie di → Gregory-Leibniz, la serie di → Mercatore, la serie di → Taylor).
Formalmente una serie può essere definita mediante una coppia di successioni {an ...
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Termine filosofico usato per la prima volta al principio del 17° sec. da J. Lorhard (1606) e R. Goclenio (1613) e divulgato soprattutto da C. Wolff (1730) per designare la scienza dei caratteri universali [...] ’essere necessario di Dio. In questa forma l’argomento ontologico passò in Cartesio, in B. Spinoza e in G.W. Leibniz. I. Kant lo combatté riprendendo in sostanza il motivo di Gaunilone. Neppure gli scolastici moderni lo accolgono, giudicando, con s ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] ), ora l’aspetto logico, come processo di deduzione formale da premesse, modellato sul tipo della d. matematica (R. Descartes, G. Leibniz). Nuovo impulso ha ricevuto lo studio della d. con lo sviluppo dell’assiomatica (➔ assioma) e delle ricerche sui ...
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Teologo e logico (Berlino 1884 - Münster 1956). Prof. di teologia sistematica e filosofia della religione a Breslavia (1917-19), insegnò successivamente a Kiel, poi a Münster (dal 1928), dove nel 1943 [...] di vista logico le tesi metafisiche più importanti del pensiero occidentale, da Platone ad Aristotele, dalla filosofia scolastica a Leibniz e Bolzano. Tra le opere di logica la più importante è Grundzüge der mathematischen Logik (in collab. con G ...
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Matematico inglese nato a Teignmouth nel Devonshire, il 26 dicembre 1792. Studiò a Cambridge; a ventitré anni iniziò la pubblicazione d'una serie di memorie sul calcolo delle funzioni, dando maggior estensione [...] tal modo a superare di gran lunga gli sforzi dei costruttori di macchine per calcolare, i quali da Pascal e da Leibniz in poi, erano riusciti a costruire le prime macchine addizionatrici e moltiplicatrici. Nel 1834 aveva già risolto teoricamente il ...
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PORTHAN, Henrik Gabriel
Paolo Emilio Pavolini
Scrittore finlandese, nato a Viitasaari il 9 novembre 1739, morto a Turku (Abo) il 16 marzo 1804: fondatore della critica storica e letteraria finlandese [...] . Ebbe pure il merito grandissimo di adoprare, il che era già stato tentato in Finlandia anteriormente e indipendentemente dal Leibniz, la lingua come documento storico e come specchio dell'antica civiltà della sua nazione: e alla storia della lingua ...
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Filosofo e pedagogista, nato a Trieste nel 1858, morto nel terremoto di Messina del 28 dicembre 1908. Autore di molti studî su Kant e sul pensiero tedesco postkantiano, ne trasse argomento per la costruzione [...] criticismo, Verona 1884; La dottrina kantiana dell'a priori, Padova 1885; saggi sulle dottrine di Hobbes, Padova 1891; Leibniz, Padova 1888; Fichte, Padova 1895; Cohen, Napoli 1886; Lotze, Napoli 1884; Wundt, Milano 1891, Spencer, Verona 1882, ecc ...
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a priori/a posteriori
Coppia di termini con cui è stato designato un rapporto di precedenza logica tra gli elementi della conoscenza.
Significato gnoseologico e metafisico
Nel pensiero antico e medievale [...] a priori, che viene riferita di solito alle verità innate e necessarie. In Leibniz i due sensi della conoscenza a priori coesistono: dal punto di vista metafisico Leibniz considera ogni verità dimostrabile a priori in base alla sua causa, ma nello ...
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privazione
Concetto impiegato da Aristotele, che nella Metafisica ne individua le diverse accezioni (V, 1022 b 22 - 1023 a 7). È riferito fondamentalmente al divenire, e indica la mancanza di una forma, [...] ’intelletto umano, 1690, III, 1, 4), sottolineando che una «causa privativa» produce comunque un’idea positiva (II, 8, 4-6). Leibniz si oppone a tali tesi nei luoghi corrispondenti dei Nuovi saggi sull’intelletto umano (1704): «non vedo perché non si ...
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serie numerica, criteri di convergenza per una
serie numerica, criteri di convergenza per una condizioni necessarie e/o sufficienti per stabilire se una serie numerica converge (diverge o è indeterminata). [...] Abel).
Per le serie a termini di segno alterno il criterio principe (e sostanzialmente unico) è il criterio di → Leibniz. Per serie generiche, l’unica possibilità generale è quella di verificare la assoluta convergenza, e quindi di ricondursi a serie ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...