FOSFORO
Carlo SANDONNINI
Alberico BENEDICENTI
Elemento con simbolo P, peso atomico 31.02, numero d'ordine 15.
L'alchimista H. Brand di Amburgo nel 1669, distillando a gran fuoco dell'urina in una storta [...] di Dresda, e a J. Kunckel, il quale ultimo, nel 1676, in una pubblicazione, volle attribuirsene il merito. G.W. Leibniz, che pure si era interessato delle ricerche, l'anno seguente, nel Journal des Savants di Parigi, rivendicò a Brand la scoperta del ...
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Misura e integrazione
M. Evans Munroe
Introduzione
La nozione di integrale viene spesso introdotta considerando il problema di determinare l'area racchiusa da una curva, prendendo un limite di somme [...] aree e di volumi.
L'integrazione divenne uno strumento della matematica quando, verso la fine del Seicento, Newton e Leibniz scoprirono, indipendentemente l'uno dall' altro, che l'integrazione e la differenziazione sono operazioni l'una inversa dell ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La costituzione di un archivio del sapere e delle conoscenze umane prende forma nel mondo [...] , pervenendo a risultati esatti, su simboli del cui significato non si riesce ad avere una idea chiara e distinta. Così facendo Leibniz ha dato avvio agli sviluppi di una logica formale dove i simboli non stanno al posto di una idea ma invece di essa ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Andrea Bernardoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Settecento si sviluppa il processo formativo che conduce alla nascita della geologia [...] e di minerali, costituendo la premessa della rivoluzione industriale. Non vi è dunque da stupirsi che molti illustri filosofi (Leibniz, ad esempio) o naturalisti (Buffon) si siano occupati attivamente di miniere e di minerali. La ricerca di nuove ...
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calcolo automatico
calcolo automatico insieme delle tecniche utilizzate per far eseguire operazioni di calcolo a uno strumento, oggi in particolare un automa, quale per esempio una calcolatrice o un [...] l’operazione di riporto. La prima calcolatrice in grado di moltiplicare e dividere numeri interi è dovuta a G.W. Leibniz, che la presentò alla Royal Society nel 1673. La prima calcolatrice a essere commercializzata fu invece l’aritmometro, costruito ...
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teismo
Dal gr. ϑεός «dio». Termine filosofico e teologico designante in generale ogni dottrina asserente la divinità. Nel suo senso più generico, il t. si contrappone perciò all’ateismo (➔), che è la [...] . Tipica della filosofia patristica e scolastica, la concezione teistica si ritrova nella filosofia moderna in Malebranche, Berkeley e Leibniz. Per t. speculativo si intende il t. in quanto elevato a dottrina speculativa, cioè basato su argomenti ...
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Nato a Bologna il 5 novembre 1666, morto nel 1740 (in Spagna?). Appartiene a un ramo spurio della famiglia Ariosti, estintasi nel 1786. Entrato nei Serviti di Santa Maria nel 1688 assunse il nome di frate [...] , era stato prodotto da un complicato intrigo di corte ov'erano intervenuti altissimi personaggi e persino il Leibniz, intrigo alimentato probabilmente dalla gelosia del compositore Ferdinando Chiaravalle, mantovano. Di poi (1715-16), l'A. viaggia ...
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. Deismo in senso stretto viene chiamata nella storia della filosofia quella corrente di pensiero fiorita tra il Sei e il Settecento in Inghilterra, che s'inizia con E. Herbert of Cherbury (1581-1648), [...] termini, un certo deismo si trova tuttavia nella filosofia religiosa di Hume, di Voltaire, di Rousseau, di Lessing e Leibniz, e, in fondo, dello stesso Kant.
Caratteristica del deismo in senso stretto è la contrapposizione alle religioni positive di ...
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NOMI, Federigo
Luigi Fassò
Sacerdote, letterato e poeta, nato il 31 gennaio 1633 in Anghiari. Maestro di umanità in Arezzo, dove si acquistò presto buon nome pubblicando nel 1666 un volume di Poesie [...] non già Orazio, bensì Giovenale. Egli però, meglio che dalle sue satire latine, non immeritamente lodate dal Magliabechi, dal Leibniz e dal Gronow, sperava fama duratura da un poema epico, intitolato Buda liberata, che pubblicò in quel medesimo anno ...
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Scienziati del Settecento - Introduzione
Maria Luisa Altieri Biagi
Sembrami che la presente letteratura si ritrovi in uno stato di abbondanza e di lusso, che non più si prenda molto pensiero di accrescere [...] Hugo mise un tomo dei Viaggi di Spallanzani nelle mani del protagonista di Le dernier jour d'un condamné à mort. Leibniz ebbe rapporti epistolari con molti scienziati italiani, fra cui Vallisneri e Ramazzini. Kant fu lettore di Boscovich in cui trovò ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...