La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Kalam e filosofia naturale
Marwan Rashed
Kalām e filosofia naturale
Il rapporto tra Kalām e filosofia naturale è assai complesso e articolato; [...] al-ḥā᾽irīn (Guida dei perplessi) di Maimonide hanno esercitato sull'esposizione del Pacidius Philalethi, composto nell'autunno del 1676. Leibniz presenta due tesi, le quali non sono altro che quelle di Abū 'l-Huḏayl e di al-Naẓẓām. Dopo aver mostrato ...
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. È una parte dell'aritmetica, la quale specialmente si prefigge di contare gli aggruppamenti di varia specie, che si possono formare con dati oggetti o con simboli di essi. È sussidiaria a diverse teorie [...] matematici. Compare per la prima volta nel Traité du triangle arithmétique (1654) di B. Pascal; ne trattarono G. W. Leibniz nella Dissertatio de arte combinatoria (1666), J. Wallis nel Treatise of Algebra (1685), B. Frénicle de Bessy nell'Abrégé des ...
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Filosofo italiano (Varazze, Savona, 1923 - Chivasso 2020). Prof. di filosofia teoretica (1961-66) nell'univ. di Trieste, poi di filosofia morale (dal 1967, ora prof. emerito) in quella di Torino; è stato [...] problemi cruciali del pensiero moderno (Bergson, Il profondo e la sua espressione, 1954; La filosofia trascendentale e l'"Opus postumum" di Kant, 1958; Leibniz e Des Bosses, 1960; L'oggettività, 1960; Il problema dell'esperienza, 1963; Introduzione a ...
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Filosofo francese (Parigi 1868 - Ris-Orangis, Essonne, 1914). Insegnò nelle univ. di Tolosa e di Caen e nel Collège de France. Propugnatore di una lingua internazionale artificiale, tentò quella riforma [...] detta ido. Contribuì allo sviluppo della logica matematica, o "logistica". Tra le opere: De l'infini mathématique (1896); Les nouvelles langues internationales (1900); La logique de Leibniz (1901); Les principes des mathématiques (1906). ...
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Filosofo, nato a Parigi nel 1868 e ivi morto nel 1914. Fu professore nelle università di Tolosa e di Caen e nel Collège de France. Il campo delle sue ricerche speculative fu quello delle matematiche: da [...] sorsero tanto la sua dottrina dell'infinito quanto i suoi contributi (anche storici, specialmente per quel che riguarda il Leibniz, di cui egli pubblicò gli Opuscules et fragments inedits, Parigi 1903) alla nuova dottrina della logica matematica, o ...
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In filosofia, ogni concezione che consideri il mondo come essenzialmente buono; l’o. è quindi intrinseco a tutte le filosofie che ritengono l’universo creato o compenetrato da una divinità, di intelligenza, [...] e bontà perfette. Esempio massimo di o. filosofico, nel mondo antico, è il sistema stoico; nel mondo moderno, quello di Leibniz; e fu proprio per designare la concezione di quest’ultimo che i gesuiti di Trévoux coniarono il termine optimisme, reso ...
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Locuzione introdotta da A. Robinson nel 1960 per indicare l’analisi basata su un modello matematico in cui, utilizzando una (opportunamente modificata) logica del primo ordine, viene data una definizione [...] rigorosa del concetto di infinitesimo e quindi di infinito.
La ricerca di una corretta definizione di infinitesimo che G.W. Leibniz considerava sostanzialmente alla stregua degli altri numeri aveva portato ai vani tentativi di G.L. Lagrange, J.-B. d’ ...
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Wilson, teorema di
Wilson, teorema di in teoria dei numeri, stabilisce che se p è primo allora il numero (p − 1)! + 1 è divisibile per p. Il teorema fu dimostrato da J. Wilson nel 1770, ma era stato [...] enunciato precedentemente da E. Waring e sembra che fosse noto anche a G.W.Leibniz. Nel 1773, J.-L. Lagrange dimostrò anche l’inverso: se (p – 1)! +1 è divisibile per p allora p è primo. ...
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Ecclesiastico (Eschbach 1605 - Würzburg 1673); vescovo di Würzburg (1642), arcivescovo e principe elettore di Magonza (1647), in tale veste nel 1658 sollecitò la costituzione della Lega renana volta a [...] far rispettare le condizioni della pace di Vestfalia (1648). Nel 1663 divenne vescovo di Worms. Ebbe, fra i suoi più stretti consiglieri, il filosofo G. W. Leibniz. ...
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PLOUCQUET, Godefroy (Gottfried)
Guido Calogero
Pensatore, nato a Stoccarda nel 1716, morto a Tubinga nel 1790. Discendente da famiglia protestante francese rifugiatasi in Germania per le lotte religiose, [...] gli procurò la fama e l'ammissione all'accademia. Wolffiano, il P. si proponeva anzitutto di meglio esporre e chiarire Leibniz: ma di fatto abbandonava, già in questo primo scritto, la concezione dell'armonia prestabilita, per giungere in seguito a ...
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leibniziano
‹laib-› agg. e s. m. – 1. agg. Che si riferisce al filosofo e scienziato ted. G. W. von Leibniz (1646-1716), alle sue dottrine, ai suoi principî: il sistema monadologico l.; l’opera matematica leibniziana. 2. s. m. Fautore, seguace,...
monade
mònade s. f. [dal lat. tardo monas -ădis, gr. μονάς -άδος «unità», der. di μόνος «solo»]. – 1. In filosofia, termine usato per indicare l’unità in quanto principio di molteplicità o le unità costitutive del reale; in questo senso il...