DECIO, Carolina
Graziella Pulce
Non sono noti né la data né il luogo di nascita, benché sia l'Albertazzi sia il Mazzoni la definiscano napoletana. Molto scarse le notizie sulla sua vita; certo è che [...] quello morale. Una buona commedia deve perciò rappresentare l'uomo non nel suo stato naturale - privo di leggi e qui sembra essere limitata ad un meccanico ritornare su principi (morali) già accettati e non più in discussione. "Gentildonna oziosetta" ...
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GRADENIGO, Giorgio
Anna Siekiera
Nacque a Venezia il 10 ott. 1522 da Andrea di Taddeo e da Beltramina de' Gomberti da Udine.
La famiglia patrizia dei Gradenigo era originaria di Grado e per qualche [...] , Orazio e Virgilio), impegni civili e religiosi, doveri morali. La prosa equilibrata ed elegante del G. emerge in e settecentesche, e in varie antologie moderne, la produzione del G. si legge in M.T. Acquaro Graziosi, Inediti e rari di G. G.: due ...
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CARISSIMI, Alessandro
Claudio Mutini
Nacque a Parma in data imprecisabile, ma compresa quasi sicuramente nell'ultimo quarto del sec. XVI. La famiglia era di agiate condizioni economiche e godeva di [...] annoverare i predicatori e i trattatisti morali del periodo iminediatamente post-tridentino, mentre marchese Ranuccio Pallavicini; il C. abbracciò lo stato ecclesiastico, studiò leggi sotto il magistero del bolognese Paolo Tossignano, che era lettore ...
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BIGAZZINI, Girolamo
Victor Ivo Comparato
Conte di Coccorano, figlio di Giovanni e pronipote dell'omonimo astrologo, nacque a Perugia nel 1575. Nel 1600 era già laureato in utroque e l'anno successivo [...] 1191 al 1642,e degli illustri perugini nella professione delle leggi, manoscritto citato dal Vermiglioli e non più trovato. Al accennare anche alle Centurie di sceltissimi paradossi,e conclusioni morali contro il commun parere,o contro gli errori,e ...
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GAETANI DELL'AQUILA D'ARAGONA, Niccolò
Lucinda Spera
Nacque all'Aquila nel 1644 da Antonio, conte d'Alife e duca di Laurenzana, e Cecilia Acquaviva dei duchi d'Atri. Fu dunque membro di un ramo dell'antichissima [...]
Il G. fu inoltre autore di due trattatelli morali composti ormai in vecchiaia: Degli avvertimenti intorno alle delle principali passioni […] ed in qual guisa possiamo quelle piegare alle leggi della ragione, acciò ne derivi a noi la vera felicità" ...
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Gianfranco Pasquino
Machiavellismo
La ‘fortuna’ di Machiavelli, vale a dire la sorte del fascino e della ricezione e circolazione dell’analisi contenuta nel Principe, deriva anche dalle molte pesanti [...] ’: una deteriore combinazione di cinismo, crudeltà, dissimulazione, immoralità. Per Machiavelli, le leggi della politica non hanno nulla a che vedere con i precetti morali e religiosi. Di qui l’attribuzione a Machiavelli della frase «il fine ...
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moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...