La specificazione e la caratterizzazione dipendono dalle definizioni che la legge dà della violazione della norma, dalla natura del conflitto, e dall'uso che di quelle definizioni viene fatto nel concreto [...] . L'ubriachezza del padre indebolisce nel ragazzo le norme morali, impedisce al padre di provvedere all'educazione del figlio, delinquenziale anche comportamenti che tali non sono definiti dalle leggi e dai codici. Essa attira l'attenzione sul ...
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Nacque a Portsea il 7 febbraio 1812, da una famiglia piccolo-borghese, la classe sociale da cui egli doveva attingere tanti tipi e macchiette dei suoi romanzi, a cominciare dai suoi stessi genitori che [...] debiti fino al fallimento, e in conformità alle dure leggi del tempo, venne condannato alla reclusione nella prigione di . Invece, quando D. non ha coscienza di trattare questioni morali scottanti, gli vien fatto di creare tipi anche di esseri ...
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WILSON, Thomas Woodrow
Augusto Torre
Presidente degli Stati Uniti d'America dal 1913 al 1921. Nacque a Staunton (Virginia) il 28 dicembre 1856, da famiglia originaria scozzese. Questa circostanza, insieme [...] vita. Dal 1875 al 1879 studiò a Princeton, e quindi legge all'università di Virginia, poi riprese gli studî storici e politici suo come una missione morale: dare cioè all'umanità un ordine nuovo, basato sui principî morali della cooperazione e della ...
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Poeta, incisore, pittore e mistico inglese, nato a Londra il 28 novembre 1757, morto in Strand (Londra) il 12 agosto 1827. Figlio d'un ricco fabbricante di calze, non ebbe alcuna educazione regolare, ma [...] il suo Cristo ideale al Cristo delle Chiese, il perdono dei peccati alle virtù morali, e, ancora una volta, l'energia e l'impulso degl'istinti alla ragione e alla legge.
Queste idee e le visioni che loro corrispondono sono la sorgente non solo della ...
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Nacque a Fontaines-lès-Dijon a pochi chilometri dalla capitale della Borgogna, probabilmente nel 1091, da genitori appartenenti all'alta nobiltà. Nel 1111 manifestò i primi segni della vocazione per la [...] (v.). Inesorabile nella difesa dei principî teorici e morali della religione, si mostrò invece relativamente mite nel modo Gsell e L. Janauschek.
S. Bernardo stabilì anche le leggi del canto liturgico nell'ordine cisterciense in una lettera De ...
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Storia. - Le due con ferenze internazionali tenute a Ginevra nel 1927 e 1928, avevano condotto alla firma di una convenzione, per cui gli stati che l'avevano ratificata si impegnavano a sopprimere entro [...] esportazione, che non fossero imposte da necessità igieniche, morali od artistiche, e a non sostituirle con inasprimenti (XII, p. 427). - In Italia, per effetto del r. decr. legge 15 dicembre 1930, n. 1936, i dazî (già espressi in oro e commisurati ...
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. Patologia. - Questo termine viene spesso adoperato in un senso troppo lato, e quindi poco preciso. Si considera infatti da molti come ereditaria qualsiasi condizione abnorme la cui esistenza risalga, [...] delle anomalie sopra ricordate sono interessanti perché seguono le leggi di Mendel e ne dimostrano la validità anche per importanza, considerandole come stigmate rivelatrici delle tendenze morali (base della antropologia criminale e della scuola ...
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Figlio di Antioco III, dopo la sconfitta di Magnesia (190 a. C.) fu dal padre inviato ostaggio a Roma e vi rimase circa 14 anni, anche quando sul trono salì il fratello Seleuco IV; ebbe agio di stringere [...] libertà di praticare la propria religione e di vivere secondo le proprie leggi. Epifane veniva a morte nel 163 in Tabe di Persia, mentre di potenza, sovrano assoluto e senza scrupoli religiosi o morali per molti lati, ci si presenta come desideroso ...
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Tassa di un decimo, pagata, così in Grecia come a Roma, allo stato, alla città, a un tempio, sopra i frutti d'un terreno o l'entrata di merci in una città o il bottino di guerra. La più caratteristica [...] pubblico; onde la questione agraria e varie disposizioni di legge che tra l'altro ristabiliscono le decime, affidandone la culto, alle chiese, alle fabbricerie, o altri corpi morali che hanno per iscopo un servizio religioso": lascia sopravvivere ...
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HOBBES, Thomas
Guido Calogero
Filosofo inglese, nato a Westport (Malmesbury) il 5 aprile 1588, morto a Londra il 4 dicembre 1679. Baccalaureus a vent'anni, dovette interrompere per ragioni pratiche [...] è per H. dottrina dei corpi e delle leggi causali che ne determinano naturalisticamente l'accadere: e e la politica: G. Tarantino, Le idee morali e politiche di T. H., Napoli 1901; R. Mondolfo, La morale di T. H., Verona e Padova 1903; ...
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moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...