Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] filosofica si sposta verso i problemi antropologici (conoscenza, moralità). Protagonisti di questo nuovo indirizzo sono i cosiddetti approssimarsi alla realtà che non sia quello generalizzante della legge e del tipo. Anche per W. Windelband la ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] reali sui beni mobili e immobili (art. 51). La stessa legge ne regola l’acquisto e la perdita, salvo che in materia in quanto è cittadino di uno Stato, ma in quanto è essere spirituale e morale, e i suoi d. derivano non dallo Stato ma da Dio, e può ...
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È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra [...] vita. Peraltro, in Italia è consentita e regolamentata da un'apposita legge (v. aborto, in questa App.) che pone come condizione l'esistenza di sofferenza fisica o morale della gestante, con limiti molto restrittivi all'intervento dopo il 90° giorno ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] , il bene per il bene, prescindendo da ogni immediata inclinazione dell'animo.
Questa autonomia e assolutezza della leggemorale era insieme, per Kant, il segno di quella universalità, che egli mirava in essa a determinare, compiendo nel campo della ...
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. Sia come elaborazione teorica sia come realizzazione pratica, la Democrazia cristiana è dentro il quadro della democrazia moderna quale fu definita da Th. Jefferson: "governo di popolo, dal popolo e [...] democratici, non soltanto una democrazia basata sui valori morali della civiltà cristiana, ma una democrazia in cui i maschile era ancora largamente avversato), ma economicamente protetti da leggi sociali e messi in condizione di parità con i datori ...
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economia
Giulia Nunziante
Il comportamento delle famiglie, delle imprese e dello Stato nel mercato
Nella lingua italiana, a differenza di altre, la parola economia indica due concetti diversi: un insieme [...] di natura economica, non tanto con lo scopo di capire le leggi che governavano i mercati, quanto piuttosto per indirizzare le scelte economiche sulla base di considerazioni morali (per esempio, venivano condannati i prezzi troppo elevati o si diceva ...
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Esistenzialismo
NNicola Abbagnano
di Nicola Abbagnano
Esistenzialismo
sommario: 1. I caratteri generali. 2. Precedenti storici. 3. Possibilità, trascendenza, progetto. 4. Finitudine: angoscia, colpa, [...] ‛si fa così'. Per quanto Heidegger releghi nella coesistenza anonima non solo la scienza e in generale il sapere, ma anche le leggimorali e i valori, quindi tutte le forme e le istituzioni sociali, essa non è, per lui, che il nulla della coesistenza ...
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GIOVANNI PAOLO I, papa
Giovanni Vian
Albino Luciani nacque il 17 ott. 1912 a Forno di Canale (oggi Canale d'Agordo), in provincia di Belluno, da Giovanni Battista e Bortola Tancon. Trascorse i primi [...] assicurare la salvezza" al mondo moderno, tentato "di sostituirsi a Dio con l'autonoma decisione che prescinde dalle leggimorali". Come precisò successivamente a proposito dei rapporti della Chiesa con gli Stati e la società civile, G. riconosceva ...
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civiltà
Margherita Zizi
La vita materiale, sociale e spirituale di un popolo
Il concetto di civiltà è estremamente complesso e sfaccettato, ed è usato in una molteplicità di accezioni. La nozione di [...] psiche che regola il comportamento e presiede alla coscienza morale. La civiltà, in questo modo, contrasta con che comprende le conoscenze, le credenze, l'arte, i principi morali, le leggi, le usanze e ogni altra capacità e abitudine acquisite dall' ...
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tolleranza
L’uso del concetto si diffuse, nel corso del 16° e del 17° sec., all’interno della discussione sul dissenso religioso nell’Europa della Riforma protestante. Il problema della t., cioè, si [...] quella dello Stato, i secondi, non avendo religione, non hanno neppure vincoli morali e non riconoscono le leggi naturali che sono a fondamento delle leggi politiche; entrambi non possono quindi essere ammessi in una comunità politica. Nella cultura ...
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moralita
moralità s. f. [dal lat. tardo moralĭtas -atis]. – 1. Qualità, condizione di ciò che è conforme a principî morali: la m. di un’azione; m. di costumi; libro, spettacolo, film di scarsa m., persona di dubbia moralità. Nella terminologia...
morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, cioè al vivere pratico, in quanto comporta...