FLAIANO, Ennio
Alessandra Cimmino
Nacque a Pescara il 5 marzo 1910 da Cetteo, commerciante, e da Francesca Di Michele.
Ultimo di sette fratelli, l'infanzia del F. non fu felice: il padre era legato [...] un po' per pietà un po' per egoismo, la uccide e ne occulta il cadavere; teme di aver contratto da lei la lebbra ma, dopo vari accadimenti, può riprendere tranquillamente la via di casa (conservando, tuttavia, al fondo di se stesso l'ombra del dubbio ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Girolamo Fracastoro
Francesca Maria Crasta
Girolamo Fracastoro, nella cui visione si fondono tradizione aristotelica, suggestioni lucreziane e neoplatoniche, si colloca al centro della scena intellettuale [...] a un altro e che può avvenire in tre modi: per contatto diretto, come è nel caso della tisi o della lebbra; per contatto indiretto veicolato dai fomites, cioè da sostanze o oggetti che diffondono la malattia; e, infine, a distanza, cioè attraverso ...
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LIVI, Carlo
Giuseppe Armocida
Nacque a Prato l'8 sett. 1823 da una famiglia di commercianti. Completò gli studi superiori nella città natale, dapprima presso il collegio Cicognini, poi al seminario, [...] Di Pietro, Storia dell'Università di Modena, Firenze 1975, I, pp. 263 s.; II, p. 512; Il cerchio del contagio. Il S. Lazzaro tra lebbra, povertà e follia: 1178-1980 (catal.), Reggio Emilia 1980, pp. 17, 45 s., 49-52, 56 s., 76; V.P. Babini - M. Cotti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Adolfo Omodeo
Girolamo Imbruglia
L’identità intellettuale di Adolfo Omodeo si dispiegò in varie ‘figure’, tra loro intrecciate e legate a intense esperienze di vita. Egli fu storico del cristianesimo [...] costume guasto dalla tirannide. Un paese libero ha bisogno delle franche e leali accuse, ma deve tener lontano come una lebbra ogni delazione irresponsabile (Archivio Omodeo, busta 11).
Come sempre era ostile alla monarchia e ai Savoia, che si erano ...
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GIULIO Romano (Iulius de Pippis, de Ianutiis; Giulio Pippi, Giannuzzi)
Enrico Parlato
Figlio di Pietro de Pippis de Ianutiis, nacque a Roma nel rione Monti, a macel de' Corvi, vicino alla colonna Traiana, [...] il battistero lateranense è ben riconoscibile, si ricostruisce uno storico hic et nunc: qui Costantino fu liberato dalla lebbra pagana, alludendo così al potere spirituale della Chiesa. La Donazione non va soltanto intesa come anacronistico revival ...
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COLA di Rienzo
Jean-Claude Maire Vigueur
Nacque a Roma nel rione Regola nell'aprile o maggio del 1313 da Lorenzo (Rienzo), taverniere, e da Maddalena, lavandaia. Apparteneva dunque ad una famiglia di [...] vasca che si supponeva fosse servita mille anni prima per il battesimo di Costantino e che l'avrebbe liberato dalla lebbra. Dopo aver dormito nel battistero, fu consacrato cavaliere dello Spirito Santo nel corso di una messa solenne (il suo nuovo ...
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Altavilla, famiglia
Salvatore Tramontana
I documenti disponibili non permettono di stabilire se sia stata la famiglia Altavilla a dare il nome al piccolo insediamento Hauteville-le-Guichard che si trova [...] I, partecipò all'assedio di Siracusa (1086) e, nel 1091, all'occupazione di Noto; designato erede alla successione, si ammalò di lebbra e morì a Siracusa fra il 18 e il 19 settembre 1092. Guido, figlio del Guiscardo e di Sichelgaita, partecipò alla ...
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Temi olimpici: Pierre de Coubertin
Roberto L. Quercetani
Prima delle Olimpiadi
Dalle carte conservate negli archivi del CIO sappiamo che nella linea maschile la famiglia de Coubertin aveva lontane e [...] l'altro che: "la limitazione legale delle fortune private, che pure sembra la sola maniera capace di combattere quella lebbra plutocratica che infesta le assemblee degli Stati europei, non basterebbe da sola ad assicurare un avvenire di pace sociale ...
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Gregorio VII, santo
Ovidio Capitani
Poche sono le notizie biografiche sicure che lo riguardano, pur essendo G. una delle personalità più note del periodo storico che abbiamo riconosciuto come Medioevo, [...] o le infermità corporee, dacché lo stesso Salvatore non esitò a inviare ai sacerdoti ebrei coloro che aveva sanato dalla lebbra, mostrando così di rendere onore ad essi e affermando che si dovesse osservare ciò che gli stessi sacerdoti dicevano. E ...
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lebbra
lébbra (o lèbbra; letter. lébra, ant. lépra) s. f. [dal lat. lepra, gr. λέπρα, der. di λέπω «squamare»]. – 1. Grave malattia contagiosa a decorso cronico, di cui è agente patogeno un batterio (Mycobacterium leprae) e le cui manifestazioni...
leproso
lepróso agg. [der. del lat. lepra «lebbra»]. – Della lebbra, che è caratteristico della lebbra: cellule l., cellule che hanno fagocitato bacilli della lebbra; granuloma l., lesione elementare, infiammatoria, della lebbra, costituita,...