GUALTIERO di Châtillon (Gualterus de Castelione)
Angelo Monteverdi
Poeta latino, nato a Lilla verso il 1135: prese il nome da Châtillon (-surMarne?), dove esercitò con successo l'insegnamento; fu per [...] (1178-82) e pubblicò (1184) il suo maggiore poema, l'Alexandreis; e ne ottenne un canonicato ad Amiens, dove la lebbra e gli eccessi della disciplina lo condussero a morte. Scrisse in prosa un teologico Tractatus contra Iudaeos; in versi, oltre alla ...
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Si chiama così, in dermatologia, una lesione che consiste in una cavità della pelle, situata superficialmente in seno all'epidermide o più profondamente tra il derma e l'epidermide (subepidermica), ripiena [...] essudativo sui generis, in molte affezioni cutanee che accidentalmente assumono così carattere bolloso (es. sifilide, lebbra, eritema essudativo polimorfo, tossidermie bollose, ecc.). La flittena è dai più ritenuta sinonimo di bolla. Sennonché ...
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Scrittore francese (Châtelaillon, La Rochelle, 1931 - Sainte-Maxime 2022). Negli anni Cinquanta e Sessanta, per via del suo lavoro di reporter per il giornale Paris Match, soggiornò in India, un'esperienza [...] lépreux de Calcutta, alla quale ha devoluto la metà dei suoi diritti d'autore, in favore di scuole e centri per la lotta alla lebbra e alla tubercolosi. Tra le sue opere si ricordano: Paris brûle-t-il? (con L. Collins, 1964), da cui è stato tratto l ...
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UHLENHUTH, Paul
Igienista, nato a Hannover il 7 gennaio 1870. Fu medico primario nell'Istituto per le malattie infettive a Berlino e nell'Istituto d'igiene a Greifswald; nel 1911 ebbe la cattedra a Strasburgo, [...] delle adulterazioni delle carni; il metodo dell'antiformina nella diagnosi batterioscopica del bacillo della tubercolosi e della lebbra; il trattamento sieroterapico dell'afta epizootica e della peste dei suini, la chemoterapia arsenicale della ...
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SILVESTRO I Papa, santo
Mario Niccoli
Fu eletto vescovo di Roma il 31 gennaio 314, venti giorni dopo la morte del suo predecessore Milziade, e morì il 31 dicembre 335. Romano e figlio di un romano a [...] per opera di Costantino, S. si rifugia in una grotta del monte Syrapti (più tardi identificato col Soratte). Costantino è colto dalla lebbra e, a seguito di una visione dei due apostoli Pietro e Paolo, chiede l'intervento di S. il quale impartisce il ...
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lavoro (labore; laboro)
Bruno Basile
Ricorre nella Commedia, nel Convivio e nel Fiore.
L'accezione dominante è " attività dell'uomo ", sia tradotta in pratico operare (Cv IV XXX 2 ciascuno buono fabricatore, [...] senza forse una sfumatura di dileggio, indica il grattarsi cui gli alchimisti sono costretti dalla lebbra-scabbia (v. LEBBRA). Notava Benvenuto: " delectabile enim videtur scabioso scalpere; ideo optat sibi instrumentum indeficiens quo possit semper ...
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SHIGA, Kiyoshi
Patologo e batteriologo, nato a Sendai (Giappone) il 18 dicembre 1870. Laureatosi a Tōkyō nel 1896, allievo di S. Kitasato, si perfezionò in Germania presso P. Ehrlich a Francoforte sul [...] in terapia il siero antidissenterico; notevoli sono i suoi studî sulla chemoterapia delle tripanosomiasi e sulle colture dei bacilli della lebbra. Pubblicò in giapponese un'opera sulla batteriologia e la sierologia delle malattie infettive. ...
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Costantino nella tradizione ecclesiastica armena
Nazénie Garibian
L’imperatore Costantino e la storiografia armena
L’integrazione della figura di Costantino nella concezione armena della storia
Nella [...] Nocetti, note di M. Bais, Milano 1997.
22 N.G. Garsoïan, The Epic Histories, cit., p. 253 nota 20.
23 V. Aiello, Costantino, la lebbra e il battesimo di Silvestro, cit.
24 H.J.W. Drijvers, J.W. Drijvers, The Finding of the True Cross, cit., p. 56.
25 ...
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iperostosi
Esuberante produzione di tessuto osseo, talora causa di mostruosità, che può interessare tutto lo scheletro (per lo più in modo non armonico) o un gruppo osseo (come la testa o il bacino), [...] dell’osso frontale) e l’osteite deformante di J. Paget (i. delle ossa degli arti). Alcune malattie generali (lue, lebbra) e intossicazioni croniche (da fosforo, da arsenico) possono talora esser causa di i. generalizzata. L’i. non va confusa ...
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Si chiamano bacilli quei microrganismi vegetali o schizomiceti che hanno la forma d'un piccolo bastoncino (v. batterî). Essi comprendono un numero assai grande di specie delle quali molte sono utilizzate [...] gli animali. Un gran numero di malattie dell'uomo sono dovute all'azione di bacilli dotati di proprietà virulente, come il bacillo del carbonchio, del tetano, della tubercolosi, della lebbra, della morva, del tifo, dei paratifi, della difterite, ecc. ...
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lebbra
lébbra (o lèbbra; letter. lébra, ant. lépra) s. f. [dal lat. lepra, gr. λέπρα, der. di λέπω «squamare»]. – 1. Grave malattia contagiosa a decorso cronico, di cui è agente patogeno un batterio (Mycobacterium leprae) e le cui manifestazioni...
leproso
lepróso agg. [der. del lat. lepra «lebbra»]. – Della lebbra, che è caratteristico della lebbra: cellule l., cellule che hanno fagocitato bacilli della lebbra; granuloma l., lesione elementare, infiammatoria, della lebbra, costituita,...