Medico (Marsiglia 1876 - Parigi 1962); prof. di farmacologia a Strasburgo. Nel 1910 determinò quella che da lui si chiama costante di A. (o ureosecretoria), cioè il rapporto fra la concentrazione dell'urea del sangue e quella delle urine eliminate nelle 24 ore. L'esame si compie in laboratorio, e serve per lo studio della funzione renale ...
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Medico francese (Saint-Juliensur-Reyssouze 1850 - Parigi 1929); autore di importanti pubblicazioni, fra cui un trattato sulle malattie dello stomaco (1893) e lavori sulla sifilide, sul tifo, sugli empiemi, sulla nevrastenia ...
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Medico e patologo (Fegersheim 1878 - Strasburgo 1930). Direttore della clinica medica di Strasburgo (1918), si dedicò allo studio del diabete, della nefrite, degli edemi, ecc. ...
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Medico lituano naturalizzato statunitense (Kaunas, Lituania, 1887 - Miami 1979). Batteriologo e chimico al Harriman research laboratory e poi immunologo allo State department of health di Lansing; prof. di sierologia all'univ. del Michigan (1951-57, emerito dal 1957); prof. di microbiologia (1968-73) alla Howard University medical school di Washington. Le sue ricerche vertono sui bacilli delle acque, ...
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Fisiologo francese (Saint-Martin Chennetron, Seine-et-Marne, 1891 - Parigi 1971). Professore di fisiologia nella facoltà di medicina di Parigi dal 1931; dal 1942 membro dell'Académie des sciences. È noto per gli studî sul ruolo del polmone nel ricambio lipidico, sul metabolismo del glutatione, sulle poliglobulie asfittiche, sul ricambio elettrolitico ...
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Anatomista (Beaumont-du-Périgord, Dordogna, 1849 - Caudéran, Bordeaux, 1925); prof. di anatomia a Lilla e Lione. Scrisse opere di carattere anatomico e antropologico. La sua opera più celebre e diffusa è il Traité d'anatomie humaine (1889-92). Pubblicò inoltre, con O. Jakob, il Traité d'anatomie topographique (1905-06) ...
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Medico e batteriologo (Nizza 1863 - Parigi 1933), prof. di batteriologia a Lilla e vicedirettore dell'Istituto Pasteur di Parigi. Ha fornito contributi di rilievo in campo sieroterapico (preparazione del siero antiofidico), allergologico (oftalmo-reazione di C. alla tubercolina, ora però abbandonata) e vaccino-profilattico: a lui, infatti, va il merito di aver preparato e introdotto, in collaborazione ...
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Chirurgo francese (Lilla 1829 - Menestreau-La Villette 1893), prof. di medicina operatoria nell'univ. di Parigi, chirurgo all'ospedale Hôtel-Dieu. I suoi lavori vertono sulla resezione del ginocchio e dell'anca, sugli aneurismi, sulle indicazioni alla trapanazione nelle fratture del cranio, sull'anatomia dei polmoni ...
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Neurologo francese (Mont-Saint-Père, Aisne, 1877 - Parigi 1959), figlio di Léon; autore di ricerche di psico-fisiologia, di anatomia clinica del sistema nervoso e in particolare della patologia del midollo [...] spinale e del mesencefalo ...
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POLIOMIELITE (XXVII p. 665; App. II, 11, p. 567)
Gaetano GIORDANO
Le condizioni tecniche di accertamento eziologico enormemente migliorate, le approfondite indagini epidemiologiche condotte con larghezza [...] 'uomo sotto la denominazione di Poliovirus hominis; ne sono noti tre tipi fondamentali: tipo I (Brunhilde), tipo 2 (Lansing), tipo 3 (Leon). La scoperta delle culture virali su cellule di tessuto animale, per merito di I. F. Enders, F. C. Robbins e T ...
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leona1
leóna1 agg. f. [prob. der. di leone, per la grandezza]. – Formato di carta per stampati dello Stato, oggi in disuso, nelle dimensioni di cm 37 × 49 e cm 49 × 74; doppia l., nelle dimensioni di cm 50 × 76; quadrupla l., nelle dimensioni...
leona2
leóna2 s. f. [da leone]. – Forma ant. o pop. per leonessa, anche in senso fig., per indicare una donna forte e aggressiva: perfino nell’intimità era diventata una leona (Pratolini).