Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] che in qualche caso sfocia nel valore peggiorativo (arcicattolico, arciprudente).
Dressler, Wolfgang U. & Merlini Barbaresi, Lavinia (1994), Morphopragmatics. Diminutives and intesifiers in Italian, German, and other languages, Berlin - New York ...
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I vezzeggiativi sono alterati (➔ alterazione) che hanno un significato attenuativo con forte componente affettiva. Attraverso il vezzeggiativo il parlante vuole in genere esprimere la propria vicinanza [...] , Maria & Rainer, Franz (a cura di) (2004), La formazione delle parole in italiano, Tübingen, Niemeyer.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Alterazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 264-292.
Thornton, Anna M. (2004), Formazione delle parole ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] 27 settembre 1986), a cura di F. Foresti, E. Rizzi & P. Benedini, Roma, Bulzoni, pp. 243-252.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Interfissi, in La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann & F. Rainer, Tübingen, Niemeyer, pp ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] & Rainer 2004, pp. 97-163.
Lo Duca, Maria G. (2004), Nomi di agente, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 191-218.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004a), Aggettivi deaggettivali, in Gross-mann & Rainer 2004, pp. 444-450.
Merlini Barbaresi ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] . Holtus & J. Kramer, Hamburg, Buske, pp. 389-400.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004a), Alterazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 264-292.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004b), Aggettivi deaggettivali, in Gross-mann & Rainer 2004, pp. 444 ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] , Maria Giuseppa (2004), Nomi di strumento, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 227-234, 364-374.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Alterazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 264-292.
Ricca, Davide (2004), Derivazione avverbiale, in Grossmann ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] di) (2004), La formazione delle parole in italiano, Tübingen, Niemeyer.
Iacobini, Claudio (2004), Prefissazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 97-163.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Alterazione, in Grossmann & Rainer 2004, pp. 264-292. ...
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Il superlativo è insieme al comparativo (➔ comparativo, grado) un grado degli ➔ aggettivi e degli ➔ avverbi, che segnala che la proprietà espressa dall’aggettivo o dall’avverbio è intensificata al massimo [...] ricerca linguistica, a cura di F. Rainer & A. Stein, Frankfurt am Main, Peter Lang, pp. 43-60.
Merlini Barbaresi, Lavinia (2004), Aggettivi deaggettivali, in La formazione delle parole in italiano, a cura di M. Grossmann & F. Rainer, Tübingen ...
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Un enunciato contiene tipicamente (ma non necessariamente) informazioni di due tipi; una parte indica qualcosa che parlante e ascoltatore sapevano già: dà cioè un’informazione data; un’altra indica qualcosa [...] 31 devono essere pronunciate in blocco, senza pausa intonativa):
(32) ultimamente bevi molto
(33) fai qualcosa per dimenticare Lavinia?
Due motivi principali giustificano la precedenza del dato sul nuovo. Prima di tutto, è molto più semplice, sia per ...
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lavina
s. f. [lat. tardo labīna, der. di labi «cadere, scivolare»]. – Valanga di neve invernale o primaverile; talvolta col nome di lavine si indicano le frane di pietrame, mentre le valanghe di neve polverosa vengono dette slavine.
lavinio
lavìnio agg. [dal nome di Lavinia, personaggio della mitologia latina, figlia di Latino e sposa di Enea (dopo la sua vittoria su Turno), che da lei denominò la città di Lavinio], letter. raro. – Discendente da Lavinia ed Enea (quindi...