RADDOPPIAMENTO SINTATTICO
Il raddoppiamento (o rafforzamento) sintattico o fonosintattico si verifica quando la consonante iniziale di una parola, in particolari condizioni, raddoppia nella pronuncia [...] rafforzandola
a ccasa, tre ggatti, già ffatto
Successivamente, il raddoppiamento sintattico si è esteso anche a parole che etimologicamente non avevano una consonante finale, come tu e chi, che derivano dal latino tu e qui
tu pparli, chi ssei? ...
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(lat. Celtae)
Storia
Si individuano con il nome di C. alcune popolazioni appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea che, provenienti dall’Asia, all’inizio del 2° millennio a.C. [...] notizie dal 305 a.C. all’11° secolo. Per la letteratura gaelica di Scozia, il più antico documento linguistico è un vangelo latino con annotazioni (11° o 12° sec.) in un irlandese un po’ diverso da quello d’Irlanda. Nel 18° sec. la poesia popolare ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] , in base a ragioni storico-etimologiche (ossia, per lo più in base a timbro e quantità dell’antecedente latino). Da questo punto di vista, le situazioni delle varietà piemontese e lombarda si assomigliano: il rendimento funzionale dell’opposizione ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Girolamo Vitelli
Rosario Pintaudi
Chi si è occupato finora di Girolamo Vitelli ha messo in luce dello studioso sannita la sua importanza di filologo, di grecista, di insegnante simbolo del Regio Istituto [...] per gli scavi e gli acquisti di papiri, per le pubblicazioni della Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto.
Anche i momenti più rischiosi potevano trovare garanzia per un liberale come Vitelli che, nella XVIII Tornata del ...
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BARTOLI, Matteo Giulio
Tullio De Mauro
Nacque ad Albona d'Istria il 22 sett. 1873. Compi gli studi universitari a Vienna, dove gli fu maestro W. Meyer-Lúbke, a Strasburgo, dove gli fu "maestro e collega" [...] ereditarono dai predecessori romantici il loro principale oggetto di studio: le lingue arioeuropee più antiche, sanscrito, greco e latino classico, gotico. slavonico, ecc.; ed ereditarono anche la pzincipale finalità di questo studio, che era non già ...
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FORNACIARI, Raffaello
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 24 febbr. 1837, ultimo dei quattro figli di Luigi e Teresa Martinelli. Avviato agli studi umanistici, il F. frequentò il seminario arcivescovile [...] al Carducci - chiamato quell'anno presso la cattedra di eloquenza dell'università di Bologna - e quindi come insegnante di latino e greco; incarico che tenne fino al 1869.
A questo decennio d'insegnamento del F. sono legate le prime pubblicazioni ...
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Il territorio del Piemonte non è omogeneo dal punto di vista linguistico, e le varietà che si possono definire piemontesi non ricoprono l’intera estensione amministrativa della regione. Rimangono infatti [...] i pronomi personali tonici di prima e seconda persona singolare ([mi] e [ti] rispettivamente) derivano dalle forme oblique latine. Caratteristica del piemontese è la forma per la terza persona singolare (masch. [kjɛl], femm. [ˈkila] in torinese), che ...
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PIETRO da Montagnana
Eleonora Gamba
PIETRO da Montagnana (Pietro Floriani da Montagnana, Petrus de Florianis de Montagnana). – Nacque da Francesco, un esattore delle imposte originario del borgo padovano [...] la cui mano ricorre in una dozzina di manoscritti greci e latini da lui posseduti. In seguito, forse a Venezia, ebbe , Padova 1988, pp. 217, 235, 240; A. Porro, La versione latina dell’Ecuba euripidea attribuita a P. da M., in Dotti bizantini e libri ...
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I dialetti liguri coprono l’intero territorio della Liguria, caratterizzato da un’accentuata tendenza al particolarismo per la distribuzione dei solchi vallivi e dei crinali montani, attenuata soltanto [...] che segnano ancora una volta il raccordo con l’area centro-meridionale (fra(t)e «fratello», nevu «nipote», dal nominativo latino; mela contro pomo, ecc.), bensì dal lessico specifico (ad es. banca(r)â «falegname», lala «zia», spêgéti «occhiali», ecc ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] nelle varie forme flesse da più allomorfi: pres-i, prend-emmo.
L’italiano presenta novità di tipo analitico rispetto al latino (lingua più decisamente flessiva), tra cui: l’impiego di preposizioni invece che di desinenze di caso (lat. pueris, it. ai ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...