Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] si impartiva ad adulti, il vecchio nome era sostituito da uno nuovo.
Già sul finire dell’impero entrano nel patrimonio antroponimico latino e cristiano nomi germanici, il cui numero s’accresce dopo le invasioni. Tra V e IX secolo i nomi germanici ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] più accentuata quanto più è vasta l’estensione spaziale della lingua (si pensi, in epoca antica, alle particolarità del latino africano e oggi alle differenze tra il British English e l’angloamericano), ma non sempre è così, come dimostra appunto ...
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Sul versante italiano, la comunità alloglotta francoprovenzale interessa tre regioni, la Valle d’Aosta e il Piemonte, provincia di Torino (cfr. fig. 1), e la Puglia (due comuni in provincia di Foggia), [...] come mostrano due esempi che trovano puntuale riscontro nei dati a disposizione. Il primo riguarda la palatalizzazione di ‹c› del latino seguito da ‹a›, come nel caso dei continuatori di campu «campo»: [ʦã] (alta Valle d’Aosta), [ʧamp] (bassa Valle d ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] il costituirsi di formazioni statali regionali, si delineano delle koinè cancelleresche sovramunicipali nelle quali componenti del latino curiale e giuridico si mescolano con persistenze dialettali e soprattutto con il sempre più forte influsso del ...
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FOLENA, Gianfranco
Lorenzo Renzi
Nacque a Savigliano (Cuneo) il 9 apr. 1920 da Umberto e da Nora Alberti. Di famiglia toscana, si formò alla Scuola normale superiore di Pisa e all'università di Firenze. [...] messi in ombra dal fiorentino. Mostrò inoltre un acuta curiosità per le manifestazioni di plurilinguismo letterario, a partire dal latino maccheronico. Sempre più, con il passare del tempo e l'avanzare della sua ricchissima produzione, i lavori del F ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] in le provisione, le cose ragionevole («Se [...] s’ha a finire in I sola, o può finire in I e E, come usa el latino») e varie forme verbali («Io amava, Faceva e simili, o Amavo, Facevo; cioè se finiscono in O o in A», «Cominciorono, Amorono e simili ...
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FARAONE (Faragonio), Francesco
Massimo Ceresa
Scarse le notizie biografiche che lo riguardano. Nacque a Messina, probabilmente poco dopo il 1460. Dalle sue umili origini, indicate dall'allievo e biografo [...] con l'ausilio di una vasta e aggiornata letteratura critica, l'edizione conteneva la traduzione di Ditti dal greco in latino di Lucio Settimio (IV secolo), e nella dedica il F. si premurava di indicare la testimonianza di Costantino Lascaris riguardo ...
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CECCARONI, Agostino
Sergio Cella
Nacque a Calisese (Cesena) il 4 nov. 1867, figlio di Rinaldo e di Adelaide Guidi. Studiò dapprima nel seminario di Cesena, poi ne uscì per seguire e completare gli studi [...] in due volumi riccamente illustrati da P. Pietra. L'opera, che si avvalse dei suggerimenti di G. Albini e d'altri latinisti, è ricca di esempi, chiara ed essenziale; era destinata specialmente alle scuole, e fu lodata da studiosi come A. Rostagni e ...
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(o serbo-croato) L’insieme dei dialetti parlati nella Serbia e nella Croazia, e in parte anche nell’Istria, nella Slovenia, nel Montenegro e nella Repubblica della Macedonia del Nord, appartenenti, con [...] hleb, croato kruh, «pane»; serbo ostrvo, croato otok, «isola»).
L’alfabeto usato è per il serbo quello cirillico, per il croato quello latino, completato da alcuni segni diacritici che servono a differenziare ć ‹č’› e č ‹č› da c ‹z›, đ ‹ǧ’› da d ‹d ...
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variante biologia Individuo che presenta, per un dato carattere, una differenza rispetto al tipo o alla media o alla norma; la comparsa di v. in popolazioni naturali è generalmente legata all’insorgenza [...] morfologia, gli è una v. di i (v. condizionata dai fonemi iniziali della parola seguente, e dipendente dagli sviluppi del latino illi + parola iniziante per vocale). Pertanto, dal punto di vista strutturalistico, la v. è l’aspetto che assume, per ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...