Filologo classico e paleografo di origine scozzese (Pittenweem, Scozia, 1858 - St. Andrews 1937), prof. di latino all'università di Oxford (1884-1901), quindi all'univ. di St. Andrews, ove rimase sino [...] lessicografo e glossografo, curò numerose edizioni critiche di autori latini (Plauto, Captivi, 1900; Nonio Marcello, 1902; promotore e l'animatore di un importante periodico paleografico, Palaeographia latina, uscito in 6 voll. fra il 1922 e il 1929 ...
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DISSUADERE O DISSUADERE?
La forma corretta è dissuadére, con l’accentazione ➔piana, come nell’etimo latino.
La forma scorretta dissuàdere è dovuta a un’errata ➔ritrazione dell’accento, sul modello di [...] verbi molto frequenti come lèggere, còrrere, difèndere, piàngere ecc ...
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ESPLETO O ESPLETO?
La pronuncia corretta è quella con accentazione: esplèto, sulla base del modello latino explèto
La forma scorretta rientra nella tendenza dell’uso popolare a spostare in modo improprio [...] l’accento di parole poco comuni sulla prima sillaba (➔ritrazione dell’accento), come avviene ad esempio per ➔edìle o èdile?.
VEDI ANCHE accent ...
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RENI: I O LE?
Il sostantivo maschile rene ha due plurali, entrambi provenienti dal plurale latino renes, che corrispondono a significati diversi.
• I reni, plurale maschile regolare, si usa con il valore [...] di ‘organi del corpo umano’
Il nefrologo si occupa delle malattie dei reni
• Le reni, plurale femminile in -i, si usa con il valore di ‘parte bassa della schiena’
Mi ha dato un colpo sulle reni ...
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FIGLIO / FILIALE
Negli aggettivi derivati (➔derivate, parole) da figlio, si parte dalla base etimologica, il latino filium con il derivato originario filialis
sentimento filiale, amore filiale, rapporto [...] filiale
Lo stesso vale per l’aggettivo sostantivato filiale ‘sede secondaria di un’azienda’
La filiale della banca è stata appena inaugurata.
Storia
Nell’italiano dei secoli scorsi si registra una ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] fonti esterne non è il principale mezzo di rinnovamento del lessico. Il vocabolario di base contiene un 53% di lessemi ereditati dal latino, un 12% di lessemi provenienti da altre lingue e un 35% di lessemi formati in italiano. Più di un terzo delle ...
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Quinta lettera dell’alfabeto greco (ε, Ε), corrispondente alla lettera e con quantità breve dell’alfabeto latino.
Nella numerazione greca, con apice in alto a destra indica il 5, con apice in basso a sinistra [...] il 5000 ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] in uno stato della lingua che non ha ancora subito la selezione di una norma è diffuso, specie in forma di recupero di ➔ latinismi e ➔ prestiti dal francese e dal provenzale.
La varietà di lingue è più ricca in poesia che in prosa, a parte i casi ...
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Termine adoperato, con lo stesso uso di lessico, nel titolo di repertori (di regola scritti in latino) di vocaboli di lingue classiche e orientali, quali il Lexicon totius latinitatis di E. Forcellini [...] (1771), il Lexicon epigraphicum di S.A. Morcelli e le opere intitolate Lexicon Veteris Testamenti ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] mancanza di codificazione, insomma nel suo essere lasciato a sé stesso, in uno stato di dispersione, di inferiorità rispetto al latino e di disinteresse da parte dei letterati. Il quadro cambia nel giro di pochi decenni a cavallo fra Quattrocento e ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...