Letterato e latinista italiano (Roma 1824 - ivi 1908), appartenente alla cosiddetta scuola romana. Scrittore latino e greco della Biblioteca Vaticana (1856-73), bibliotecario della Chigiana (1873-1908), [...] ; insegnò per cinquant'anni prima letteratura italiana, poi lessicografia, infine letteratura latina nell'univ. di Roma, di cui fu anche rettore (1903-04). Scrisse belle epigrafi latine; curò la stampa di inediti italiani; compose una Vita (1879) del ...
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Umanista tedesco, il cui cognome originario era Liebhard (Bamberga 1500 - Lipsia 1574); prof. di latino al ginnasio di Norimberga (1520), quindi di greco nelle univ. di Tubinga (1535) e Lipsia (1541); [...] nel 1530 collaborò con Melantone alla redazione della Confessio Augustana. La sua notorietà è legata soprattutto alla traduzione del De re equestri di Senofonte, ma è ricordato anche per numerose, importanti edizioni di classici greci e latini. ...
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Nome umanistico del teologo protestante Gottschalk Schulz (Salzwedel, Magdeburgo, 1524 - Wittenberg 1573), formato sul latino praetor per il ted. Schulz e sul corrispondente ebraico Abdias di "servo di [...] Dio" per il ted. Gottschalk. Allievo di Melantone a Wittenberg, divenne prima rettore del Gymnasium di Salzwedel (1548), poi (1553) preside di quello di Magdeburgo. Prof. di lingua ebraica all'accademia ...
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Umanista spagnolo (n. Alcaraz 1530 ? - m. 1595 ?). Insegnò a lungo nell'università di Saragozza. Tradusse dal latino e dal greco numerose opere di teatro (tra cui le commedie di Terenzio e la Medea di [...] . In Apuntamientos de como se deven reformar las doctrinas ... (1589) difese l'uso della lingua volgare nei trattati scientifici quale efficace mezzo di divulgazione del sapere. Scrisse, in latino e in spagnolo, alcune opere di guida allo studio del ...
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Uomo politico (sec. 13º-14º); dapprima podestà di Firenze (1280), al seguito del cardinale Latino Malebranca, che accompagnò al tempo della famosa pace tra guelfi e ghibellini, fu poi rettore di Romagna [...] (1286-88); senatore di Roma (1293 e 1299), nel 1296 fece incidere sul marmo in Campidoglio un carme in versi leonini, in cui si indicano i diritti e i doveri dei senatori nella giurisdizione civile e penale ...
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Filologo e storico dell'antichità classica inglese naturalizzato statunitense (Londra 1903 - New York 1988). Insegnò latino e greco alla Harvard Univ. (1947-63) e presiedette il dipartimento di studi classici [...] si ritirò. I suoi interessi spaziano dalla critica letteraria alla storia del pensiero e del costume, in ambito sia greco sia latino. Tra le opere: Lyric genius of Catullus (1939); The liberal temper in greek politics (1957); Preface to Plato (1963 ...
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Istinto
Luciano Mecacci
Introduzione
Il termine 'istinto' - come indica l'etimologia stessa (il termine latino instinctus deriva da instinguere, incitare) - è usato nel linguaggio ordinario per indicare [...] fisiologico. Per McDougall (la cui concezione è stata denominata anche 'psicologia ormica', dal greco ὁϱμή, 'spinta', tradotto in latino con instinctus) il comportamento è causato da impulsi, da forze interne all'organismo. L'istinto è l'integrazione ...
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Erudito e poeta (Crema 1585 - Capodistria 1659), vescovo di Capodistria dal 1653. Molto scrisse, in latino e in italiano, di storia, diritto, filosofia, compose discorsi, panegirici, poesie e una delle [...] migliori tragedie del tempo: Amata (1622) ...
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ERCHEMPERTO
Massimo Oldoni
Di questo monaco cassinese del sec. IX, scrittore e poeta in latino, la cui opera cronistica è stata a buon diritto definita dalla Westerbergh "the chief historical source [...] In queste conclusioni del Pertz consentì anche K. Strecker, che dette la seconda edizione critica del carme in Mon. Germ. Hist., Poëtae Latini Medii Aevi, V, 2, Lipsiae 1939, pp. 413 s. L'edizione più recente del carme è quella data da U. Westerbergh ...
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Complesso
Lucio Pinkus
Nel senso più generale di "insieme, totalità", il vocabolo discende dal latino complexus, derivato del verbo complecti, "stringere, abbracciare, comprendere". Nell'accezione psicoanalitica, [...] il termine è derivato dal tedesco Komplex, coniato alla fine dell'Ottocento per indicare un conglomerato di ricordi, pensieri e rappresentazioni mentali, parzialmente o anche totalmente inconsci. Tali ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...