WOLF, Friedrich August
Giorgio Pasquali
Filologo, nato a Hainrode presso Nordhausen il 15 febbraio 1759, morto (durante un viaggio) a Marsiglia l'8 agosto 1824. Nel 1777 riuscì, nonostante le resistenze [...] W.). Il successo del libro deriva dalla monumentale semplicità della costruzione, dalla lucidità dell'argomentazíone dialettica, dal mirabile latino. Per noi moderni conservano importanza solo certi spunti: il W. ha riconosciuto che l'unità dell'epos ...
Leggi Tutto
Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] vocalica non ha funzione distintiva, a differenza di quanto accade in latino (cfr., ad es., coppie minime come ŏs «osso» ~ «il male» ~ mālum «mela»; ➔ coppia minima; ➔ latino e italiano). Perciò, in italiano la quantità vocalica è fonologicamente ...
Leggi Tutto
Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] prime serie proverbiali documentate in volgare vanno ricondotte alla ininterrotta vitalità del patrimonio paremiologico antico e del medioevo latino. La più antica, del XIII secolo, è quella dei 240 Proverbi di Garzo, il notaio bisavolo di ➔ Petrarca ...
Leggi Tutto
A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] insieme di cose, unito alla straordinaria levatura di scrittori come Dante, Petrarca e Boccaccio (i quali riabilitano il latino anche come modello sintattico delle prose volgari), spiega il successo del toscano nella corsa al ruolo di lingua modello ...
Leggi Tutto
Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] sillaba postonica termina in -i: pĕde(m) > [pɛ] «piede», ma hĕri > [jɛr] «ieri»;
(b) la conservazione della a tonica latina (come in piemontese e a differenza del francese): pane(m) > [paŋ] «pane» (piem. [paŋ], fr. [pɛ̃]), pratu(m) > [pra ...
Leggi Tutto
Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] interessi dell’indagine linguistica incoraggiarono gli autori arbëreshë a studiare la posizione dell’albanese in rapporto al greco, al latino e alla lingua pre-greca dei Pelasgi, al fine di provarne l’antichità e l’autonomia. L’illustrazione della ...
Leggi Tutto
I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] del biscanto misurato (Nicolodi et al. 2007: 69). Dall’altro, esso rimase a lungo vincolato ai modelli della trattatistica latina e, soprattutto in virtù del peculiare oggetto di studio, più che come un lessico settoriale vero e proprio (➔ linguaggi ...
Leggi Tutto
Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] classico. In Plauto troviamo ad es. omnes res relictas habeo «tutte le cose abbandonate ho». In tardo latino la costruzione avere + participio passato indicava l’acquisizione del risultato dell’azione espressa dal verbo: habeo litteram scriptam ...
Leggi Tutto
L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] ) e in alcuni grecismi (gnoseologia, gnosi), ma per questi ultimi solo come variante affettata (Serianni 2000: 32).
Nelle carte latine medioevali il digramma compare per la prima volta in due carte lucchesi del 757 e del 759 (Maraschio 1993: 153 ...
Leggi Tutto
Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] vero e proprio atto di nascita della grammatica storica dei dialetti, indagati rigorosamente su base comparativa con il latino, un procedimento descrittivo che è rimasto canonico nella dialettologia italiana (Grassi, Sobrero & Telmon 1997: 47-50 ...
Leggi Tutto
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...