significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] prospettiva dell’epoca, è un saggio sui mutamenti di s. che ne modificano l’estensione (per es., per restringimento, dal latino linteolum «lenzuolo» si ha il francese linceul «sudario», il lenzuolo in cui si avvolgono i morti) e inaugura una corrente ...
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(lat. Gallia) Denominazione latina della regione comprendente l’Italia settentrionale (G. Cisalpina) e in particolare la vasta area dell’Europa centrale delimitata dal Reno, i Pirenei, le coste atlantiche [...]
La lingua dei Galli, del gruppo celtico (➔ Celti), è documentata da iscrizioni, glosse di antichi autori, prestiti nel latino e residui sopravvissuti in lingue moderne; il gallico, che si sovrappose a parlate preindoeuropee e fu poi sopraffatto dal ...
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Botanica
Giovane ramo o germoglio, in particolare quelli basali delle Poacee.
Economia
Fase conclusiva e fondamentale del processo di crescita economica e tecnologica dell’impresa avviato da invenzioni [...] un elemento indispensabile di lingua, l’i. è ancora un fatto di stile poiché si offre alla facoltà di scelta del parlante.
In latino, un esempio di i. fonetica è il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di i ...
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Umanista tedesco (Pforzheim 1455 - Bad Liebenzell, Württemberg, 1522). Dotato di cultura poliedrica e di carattere equilibrato e più che altro disposto a una grande apertura verso le innovazioni nel campo [...] Senofonte (1520), di Eschine e Demostene (1522) e il Vocabularius breviloquus della lingua latina (1475). Fu famoso anche come poeta, in virtù soprattutto delle commedie in latino Scenica progymnasmata o Henno (1497) e Sergius (1507). Il nome R. fu ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] , diretto da G. Cavallo, C. Leonardi & E. Menesto, Roma, Salerno Editrice, 5 voll. in 6 t. (vol. 1°, Medioevo latino, t. 1°, La produzione del testo), pp. 199-217.
Mancini, Marco (1992b), L’esotismo nel lessico italiano, Viterbo, Università degli ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] ; per importanti differenze fra le lingue romanze, cfr. Simone 1997), la dislocazione è largamente attestata, a partire dal latino tardo, in tutte le epoche della storia dell’italiano (D’Achille 1990). Ciò nonostante, tranne poche eccezioni, il ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] è la loro posizione nel sintagma nominale. L’italiano ha infatti ereditato dal latino la possibilità di collocare gli aggettivi sia prima che dopo il nome (➔ latino e italiano).
A tale proposito è importante notare che, se esistono alcuni aggettivi ...
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La comunità che si riconosce come Ladinia Dolomitica è formata da circa 30.000 persone, insediate in cinque valli a raggiera intorno al gruppo del Sella (fig. 1), nelle Alpi centrorientali. Il territorio [...] pianura per alcuni fenomeni fonetici tipicamente alpini e, in parte, propri anche del galloromanzo, come la conservazione di l nei nessi latini pl, bl, fl, cl e gl in tutte le posizioni, la conservazione di -s finale nelle desinenze di plurale e di ...
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Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] si trovano ancora in ➔ Alessandro Manzoni poeta. Lo stesso si può dire (anche se qui ha contato pure la somiglianza col latino) per la grande prevalenza di monottonghi in parole chiave (core, foco, loco, fero, tepido), per cui è stato scritto «che in ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] o uno strumento spostano, anche metaforicamente, una entità da un luogo a un altro: così in Maria ha tradotto la versione dal latino in italiano, il camion ha trasportato la merce da Roma a Milano. Non tutti sono d’accordo sulla esistenza di questo ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...