Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] 2008), Dagli Appennini ai Carpazi. I difficili percorsi degli italianismi nel rumeno, in Italianismi e percorsi dell’italiano nelle lingue latine 2008, pp. 93-113.
Del Negro, Piero (2002), La rivoluzione militare e la lingua italiana in Europa tra il ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] , in Segre & Ossola 1997: 417).
Complessa dal punto di vista semantico l’origine di tali forme, derivanti da particelle avverbiali latine: ne < inde, vi < ibi. Che si tratti di particelle avverbiali e non di eventuali riduzioni di no e vo ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] o il modo nuovo, considerato da sé ne’ singoli casi».
Se si escludono le parole discese per tradizione ininterrotta dal latino ai volgari e all’italiano (circa duemila in ciascuna lingua romanza; ➔ lessico), tutto il lessico restante è o è stato ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] caso la reduplicazione sembra agire sulla forza illocutiva (➔ pragmatica; ➔ illocutivi, tipi) dell’enunciato. Il fenomeno è già attestato nel latino tardo: per es., Commodiano (III-V sec. d.C.) usa malus malus e malum malum, bonis bonis, bene bene ...
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BOTTIGLIONI, Gino
Tullio De Mauro
Nacque a Carrara, il 15 sett. 1887, quinto figlio di Francesco, che dirigeva un modesto laboratorio di scultura, e di Marcella Fabricotti. Studiò a Carrara e Pisa, [...] , in Annali delle università toscane, n.s., VII (1922), pp. 473-523; VIII (1923), pp. 1-39; Sugli esiti latini di occlusiva + s + l (A proposito di pullus, pusillus),ibid., IX (1924-25), pp. 1-20; Osservazioni etimologiche e lessicali (A proposito ...
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MALATESTA, Onofrio
Domenico Proietti
Nacque a Palermo l'8 sett. 1665. Sulla sua vita si hanno scarse notizie, derivate in gran parte dal profilo biobibliografico redatto, negli anni della maturità del [...] essere stata in qualche modo suggerita dalla scelta di considerare termini e locuzioni paragonabili o riconducibili al latino ("allu dioma latinu"): manca, naturalmente, in questa prospettiva il lascito medievale arabo, che, però, risulta assente non ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] > famiglia. Il digramma ‹gl› e il trigramma ‹gli› costituiscono un adattamento dei preesistenti caratteri dell’alfabeto latino per rappresentare il nuovo suono romanzo; ‹gl› biconsonantico è invece la diretta continuazione di gl originario: es ...
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PONTANI, Filippo Maria
Anna Meschini Pontani
PONTANI, Filippo Maria. – Nacque a Roma il 17 giugno 1913, primogenito di Guido e di Maria Capello.
Guido (1881-1964), impiegato postale, con la distinzione [...] a curare la sua ‘scuola padovana’ di allievi e studenti, e a tradurre in versi e in prosa tutti i testi greci, latini, neogreci, qua e là anche da altre lingue, che le bibliografie hanno più volte censito.
Membro di numerose accademie italiane, ebbe ...
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Il termine parasintetico si riferisce a parole formate col simultaneo combinarsi a una base di un prefisso e di un suffisso (o di un processo di ➔ conversione), ove non esiste una parola contenente o solo [...] tre caratteristiche peculiari:
(a) non si premettono produttivamente a verbi: verbi come apporre o immettere sono di eredità latina, non formati secondo regole produttive dell’italiano;
(b) non hanno uno specifico valore semantico (ad es., di tipo ...
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Verbi pronominali è un’etichetta generica che indica tutti i verbi nella cui forma di lemma appare un pronome clitico (➔ clitici), sia esso intrinsecamente legato al lemma (come in accorgersi, pentirsi) [...] -si, forma atona del pronome tonico sé, coniugato alle varie persone (mi, ti, ecc.). Questo pronome è un’eredità del latino (sē), dove aveva la funzione principale di indicare che l’evento espresso dal verbo era riflessivo (➔ riflessivi, verbi). Nell ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...