I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] sue) sono usate anche per indicare un possessore plurale (cfr. Ambrosini 1978: 182; Serianni 1988: 229), così come avveniva in latino con suus -a -um (e come avviene in spagnolo):
(43) Suo cimitero da questa parte hanno con Epicuro tutti suoi seguaci ...
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Il sintagma preposizionale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) composto da una preposizione (che fa da testa del sintagma; ➔ preposizioni) e da un elemento da essa retto (➔ reggenza). Spesso questo elemento, [...] con il sistema dei casi le funzioni delle preposizioni sono svolte in parte o in tutto dalle desinenze dei casi. Il latino classico aveva un sistema misto, mentre l’italiano come la maggior parte delle altre lingue romanze (il romeno ha conservato ...
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Le frasi finali devono il nome al loro uso più qualificante: l’espressione del fine (o scopo). Tuttavia, la relazione tra frasi finali e fine non è biunivoca: da un lato, il fine è una relazione concettuale [...] nuova V)
(46) et questa causa si pone in iudicio […] acciò ch’elli iudichino tra lle parti quale àe iustizia (Brunetto Latini, La Rettorica XXII)
(47) il re […] lasciò in aguato di fuori da Messina due capitani […], a ffine che […] venissono loro ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] (2) e l’accordo con il soggetto (3):
(2) Mario era un insegnante
(3) Mario e Luisa sono insegnanti
In latino classico il rapporto di predicazione nominale era espresso anche senza copula, con la semplice giustapposizione di un soggetto e di un ...
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Il termine frangimento si è affermato nella tradizione dialettologica italiana nel corso del XX secolo per definire una tipica alterazione di timbro delle vocali accentate che si verifica in alcune varietà [...] sopra con esiti particolarmente stabili.
Il frangimento più tipico riguarda invece -i- e -u- primarie o secondarie (non solo da ī e ū latine, ma anche da ē / ĭ e ō/ŭ in condizioni metafonetiche; ➔ metafonia), e persino gli esiti di ĕ e ŏ di sillaba ...
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Morfologia
Francesco De Renzo
La struttura delle parole
La morfologia scava dentro le parole. Al loro interno le parole possono contenere elementi che ci permettono di distinguere, per esempio, i nomi [...] in relazione al genere, al numero, al modo, al tempo, alla persona e, in alcune lingue, come il latino (lingue morte), al caso. Queste variazioni riguardano le parole che appartengono alle parti del discorso dette appunto variabili: aggettivi ...
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In fisica, funzione introdotta per caratterizzare particolari campi di forza posizionali ed estesa, sotto opportune condizioni, a campi vettoriali di natura qualsiasi.
Per estensione, il complesso dei [...] o con l’aggiunta di particelle, esprime un’azione pensata come possibile, sia in forma positiva sia in forma negativa. In greco e in latino si distinguono un p. del presente e un p. del passato. In greco il p. del presente si esprime con ἄν (o κε) e ...
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Insieme alle ➔ consonanti, le vocali (dal lat. (litteram) vocālem «lettera provvista di voce») sono una delle due fondamentali categorie di foni linguistici (➔ fonetica; ➔ fonologia).
Per definire le vocali [...] , il diacritico [ ̥ ] segnala la desonorizzazione.
La lunghezza della vocale può essere distintiva, come in latino (➔ latino e italiano) oppure contestualmente determinata (➔ variante combinatoria), come in italiano, ove le vocali in sillaba aperta ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] la prima parola di ogni coppia è entrata in italiano per via colta tramite lo scritto ed è quindi più vicina alla forma latina originaria, mentre la forma delle altre parole dipende dai cambiamenti intervenuti nella modalità parlata nel passaggio dal ...
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In italiano è frequente il fenomeno di parole che, pur avendo lo stesso significato (o, com’è nei verbi, uguale persona e tempo verbale) hanno diversa grafia o posizione dell’accento. Entrambi questi fenomeni [...] lo stesso motivo sono frequenti oscillazioni anche coi nomi propri: Tèseo/Tesèo, o Èdipo/Edìpo.
Va segnalato che già in latino s’erano avuti spostamenti di accento che avevano dato luogo a pronunce ancora praticate e che, benché minoritarie, sono pur ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...