Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] come accade anche in specie o superficie, per influsso della grafia latina. Particolarmente delicato, poi, è il caso dell’inserimento di prevedeva il mantenimento di i nei termini di origine latina come audāciam > audacia/audacie (Camilli 19653: ...
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I nessi -cie e -gie in posizione finale di parola occorrono, nella maggior parte dei casi, nelle forme plurali dei nomi in -cia e -gia (in parole come superficie o effigie questi nessi sono però singolari). [...] sarte (preferibile: le camicie) / il camice indossato dal dottore. È poi abbastanza diffusa la grafia provincie, esemplata sul latino provincie, in cui però la i aveva valore fonetico.
Si considerino infine i nomi, derivati dalla quinta declinazione ...
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Botanica
Giovane ramo o germoglio, in particolare quelli basali delle Poacee.
Economia
Fase conclusiva e fondamentale del processo di crescita economica e tecnologica dell’impresa avviato da invenzioni [...] un elemento indispensabile di lingua, l’i. è ancora un fatto di stile poiché si offre alla facoltà di scelta del parlante.
In latino, un esempio di i. fonetica è il mutamento del dittongo au in o: lat. class. auricula, lat. volg. oricula; di i ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] ; per importanti differenze fra le lingue romanze, cfr. Simone 1997), la dislocazione è largamente attestata, a partire dal latino tardo, in tutte le epoche della storia dell’italiano (D’Achille 1990). Ciò nonostante, tranne poche eccezioni, il ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] è la loro posizione nel sintagma nominale. L’italiano ha infatti ereditato dal latino la possibilità di collocare gli aggettivi sia prima che dopo il nome (➔ latino e italiano).
A tale proposito è importante notare che, se esistono alcuni aggettivi ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] o uno strumento spostano, anche metaforicamente, una entità da un luogo a un altro: così in Maria ha tradotto la versione dal latino in italiano, il camion ha trasportato la merce da Roma a Milano. Non tutti sono d’accordo sulla esistenza di questo ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] palato duro: ad es., in voglio [ˈvɔʎːo], bagagli [baˈgaʎːi], scoglio [ˈskɔʎːo].
Quest’ultimo suono, non presente in latino, è reso nella ➔ grafia italiana con il trigramma ‹gli›. Tale grafia è comunque ambigua in quanto in alcune parole i grafemi che ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] (nella fattispecie, lo ➔ iato), oppure in parole di alta frequenza, che tendono naturalmente a ridursi.
Nel passaggio dal latino all’italiano l’aferesi ha riguardato in primo luogo la sillaba iniziale atona dei dimostrativi, nella loro trasformazione ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] ., kaí ou > kou «e non»).
L’aplologia è un fenomeno che caratterizza la storia del lessico delle lingue. In latino, per es., la parola nūtrix deriva da un originario nūtritrix (radice nūtri + suffisso agentivo femminile -trix), in cui la faticosa ...
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Antropologia
Nel dibattito antropologico e sociologico contemporaneo, il termine g. ha sostituito il termine sesso per indicare la tipizzazione sociale, culturale e psicologica delle differenze tra maschi [...] , come nelle lingue semitiche, o il maschile, il femminile e il neutro, come nelle lingue indoeuropee antiche (per es., il latino e il greco). Nelle lingue indoeuropee moderne la categoria del g. appare semplificata: solo in alcune, come per es. il ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...