Ogni lettera dell’➔alfabeto ha un nome, non sempre coincidente con il suono che essa rappresenta. Per giunta, il nome delle lettere può cambiare nel tempo o risentire dell’influsso di altre lingue. Per [...] ], dove si ha vu e non doppia vu;
(d) ‹x› si chiama ics, e si trova solo in parole di origine greca o latina o comunque in forestierismi, sigle come xl per «extralarge» (ma si sente pronunciare spesso per indicare il pareggio sulla schedina);
(e) ‹y ...
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Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...] infinito alterna con Ø + infinito:
(7) a. mi dispiace di essere l’ultimo
b. mi dispiace essere l’ultimo
In latino esisteva anche un terzo costrutto con funzione completiva, il cosiddetto ➔ accusativo con l’infinito (credo te aliquid audisse), ma già ...
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DIACRITICI, SEGNI
Nella lingua scritta, i segni diacritici sono lettere che non corrispondono a un suono, ma servono soltanto a determinare (dal greco diakritikòs ‘che distingue’) la giusta pronuncia [...] iate dei verbi in ➔-gnare.
Storia
Per l’h del verbo avere si parla di h etimologica, perché ha un modello nelle forme del verbo latino habere.
Le forme ò (al posto di ho), ài (al posto di hai), à (al posto di ha), ànno (al posto di hanno), ancora in ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] così come ebbero grande diffusione le abbreviazioni dei nomina sacra (per es., XPS per Christus, IHS per Iesus) e di parole e desinenze latine (.n. o ∙n∙ per enim, filiʔ per filius). L’inizio di capitolo, invece, era spesso segnalato da un K o una C ...
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I tempi composti sono forme della ➔ coniugazione verbale costituite da un ausiliare + il participio passato del verbo: l’ausiliare contiene le informazioni grammaticali di tempo, ➔ aspetto, modo e ➔ persona [...] i limiti temporali (per es., in quel momento sarà stato in casa).
Le forme composte di cui disponeva già il sistema latino (per es., il perfetto passivo laudatus sum «sono stato lodato (o fui lodato)» o il perfetto dei verbi deponenti profectus sum ...
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S’intende con trascrizione fonetica un sistema di rappresentazione grafica dei foni di una lingua (➔ fonetica) realizzata attraverso specifici alfabeti (➔ alfabeto fonetico), elaborati appositamente, solo [...] sono infatti undici, anche se le incongruenze non mancano.
Per secoli, fino circa alla metà del Seicento, ‹v›, suono assente in latino, ha rappresentato sia /u/ che /w/ (la differenza nella grafia fra ‹v› e ‹u› si affermò infatti solo nella metà del ...
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Le affricate sono articolazioni consonantiche, sorde o sonore (➔ consonanti). Dal punto di vista fonetico, sono considerate come occlusive nelle quali il rilascio dell’occlusione sia particolarmente lento [...] ), che confermava la precedente proposta di Salviati di rendere ti e c+ti con ‹zi› (ad es., vizio). A partire dal latino di età imperiale, fino alla soluzione del Vocabolario, si sono osservate grafie diverse (per es., ‹z›, ‹tz›, ‹cz›, ‹zi›, ‹ç›, ‹ti ...
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L’➔accento della lingua italiana è di tipo espiratorio, in quanto fa emergere il nucleo vocalico della ➔ sillaba accentata con una maggiore emissione di fiato. In una catena fonica si distinguono così [...] doppia accentazione alcune parole di origine greca che, giunte in italiano attraverso il latino, nel passaggio dal greco al latino si sono adattate alla fonetica latina sviluppando una nuova accentazione: è il caso di parole come edema (gr. èdema ...
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La spirantizzazione (detta anche fricativizzazione) è un processo fonetico per cui un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) è realizzato come fricativo o, in altri termini, spirante (➔ fricative). [...] I processi di spirantizzazione in Italia, sia in diacronia che in sincronia, sono numerosi. In diacronia, nell’evoluzione dal latino, /b/ intervocalica si è spirantizzata realizzandosi prima come fricativa [β], poi come [v]. Questo mutamento, che ha ...
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La virgoletta è un segno di ➔ punteggiatura usato sempre in coppia per contrassegnare una o più parole come una citazione, un discorso diretto o una traduzione, oppure per connotare un’espressione di uso [...] (‹« »›), detta anche virgoletta francese, caporale o sergente.
L’introduzione della virgoletta in un testo a stampa a caratteri latini viene fatta risalire al 1502, per l’edizione del Dicta et facta [Facta et dicta] memorabilia di Valerio Massimo ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...