L’indicativo è uno dei modi della coniugazione del verbo (➔ modi del verbo; ➔ coniugazione verbale). Con i suoi otto tempi, quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro; ➔ tempi semplici) [...] dell’italiano, appare un’altra forma verbale con funzione aspettuale, la perifrasi stare + gerundio, che non esisteva in latino e il cui ruolo nel sistema verbale si è gradualmente consolidato nella storia dell’italiano (Squartini 1990; Brianti 2000 ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] e l’uso di ‹v› per la consonante sono stati richiesti per rendere conto delle novità presenti nei volgari rispetto al latino (cfr. la proposta nel Polito, 1525, in Maraschio 1993: 217). La proposta di ➔ Gian Giorgio Trissino di distinguere ‹u› vocale ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] discussione; ➔ allomorfi). Si tratta in gran parte di nomi derivati da una base riconducibile al participio perfetto latino, che nella maggior parte casi corrisponde nella forma al participio passato italiano (lesione, cfr. ledere / leso; riscossione ...
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CH O K?
La lettera k è estranea all’alfabeto italiano, ma ormai presente in un certo numero di ➔prestiti da diverse lingue (nel Grande Dizionario della Lingua italiana dell’uso diretto da Tullio De Mauro [...] , il suono iniziale di casa o di che era spesso reso con la k (in forza del modello rappresentato dall’alfabeto latino). Così accade, ad esempio, in quello che convenzionalmente è considerato il più antico testo della lingua italiana, il Placito di ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] trattato di s. scritto da Apollonio Discolo (2° sec. d.C.). Le notevoli diversità sintattiche del latino rispetto al greco stimolarono i grammatici latini a dare un’elaborazione teorica ai fenomeni sintattici della loro lingua e le cognizioni da essi ...
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Il sintagma verbale è un sintagma (➔ sintagma, tipi di) costituito da una forma del verbo accompagnata da eventuali altri elementi. La forma del verbo, il suo costituente principale, può anche esserne [...] verbale, come la formazione dei tempi composti e delle forme perifrastiche del passivo. Il passaggio dall’ordine di base latino SOV (Soggetto + Oggetto + Verbo) a quello italiano SVO (➔ ordine degli elementi) ha importanza per il sintagma verbale e ...
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In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] ’ S. Padri volgarizzate, cit. in Brianti 1992: 241)
(13) vo fuggendo per gravosi cammini in caccia de’ nemici (Brunetto Latini, La Rettorica, cit. in Brianti 1992: 233)
Il successivo sviluppo diacronico, interpretabile anche in termini di percorso di ...
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ABBREVIAZIONI
L’abbreviazione è una riduzione grafica di parole adottata nella scrittura per risparmiare tempo e spazio. I modi in cui si realizza sono tre:
– per contrazione (quando in una parola sono [...] telematici, si tratta di espedienti molto antichi, correntemente usati nella scrittura già da molti secoli. Basti pensare, per il latino, a sigle come DD per donum dedit ‘donò’, ad abbreviazioni come hab per habere ‘avere’, a contrazioni come ãglus ...
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Astronomia
Astronomia di p. Parte dell’astronomia (detta anche astronomia posizionale o astrometria) che ha per oggetto la determinazione delle p. e dei movimenti dei corpi celesti. P. astronomica di un [...] ε di ϑέλγω, la ĕ di cĕrno) in contrapposto a lunga per natura che è la vocale lunga (in greco ᾱ ῑ ῡ η ω, in latino ā, ē, ī ecc.). Il termine p. in epoca moderna (18° sec. ca.) si è specializzato nel significato più ristretto di ‘collocazione di una ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] » (Rohlfs 1969: § 1095). Dal momento che ciò che è caratteristico è spesso anche vistoso, eccessivo, si sviluppa già in latino il valore accrescitivo, come in capitō «testa grossa». Quest’uso è presente in formazioni italiane di tipo esocentrico come ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...
latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...