Letterato (Venezia 1470 - Roma 1547). Seguendo a Firenze (1478-80) il senatore Bernardo (v.), suo padre e suo primo maestro, si familiarizzò col volgare fiorentino, dei diritti del quale egli, umanista [...] un modello nel Cinquecento ritenuto insuperabile. Per incarico della Serenissima scrisse i Rerum Venetarum libri XII (dal 1487 al 1513), che poi volgarizzò. Lasciò anche eleganti carmi latini e un ricco e interessante epistolario latino e volgare. ...
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Figlio (Firenze 1449 - Careggi 1492) di Piero di Cosimo il Vecchio e di Lucrezia Tornabuoni, ebbe presto incarichi politici: nel 1466 entrò a far parte della balìa e del Consiglio dei Cento. Nel 1469 sposò [...] fino alla morte di questo. Espertissimo e raffinato letterato, talvolta anche genuinamente poeta, Lorenzo contribuì in primo piano al passaggio dell'umanesimo da latino in volgare, che è il fatto storicamente più notevole del secondo Quattrocento. ...
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Storico latino (n. Padova 59 a. C. - m. 17 d. C.), autore di una storia di Roma dalla fondazione della città (ab Urbe condita libri) alla morte di Druso (9 a. C.). Di questa vasta trattazione in forma [...] manoscritta, riunendo i libri della 1ª, 3ª e 4ª decade in un solo codice, che servì di base alle prime traduzioni in volgare, e sul quale Valla condusse le sue Emendationes in Livium. Sono noti di N. Machiavelli i Discorsi sopra la prima deca di T ...
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Enea Silvio Piccolomini (Corsignano, od. Pienza, 1405 - Ancona 1464). Di nobile ma decaduta famiglia senese, indirizzato a studî giuridici, fu scrittore e abbreviatore al Concilio di Basilea e si pose [...] penetrazione psicologica, le descrizioni di ambiente e il limpidissimo latino, che ebbe grande fortuna (27 edizioni nel sec. 15° e diverse traduzioni fra cui quella, in volgare, del notaio fiorentino A. Braccesi). Importanti documenti storici, ricchi ...
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Novelliere (Castelnuovo Scrivia 1485 - Agen 1561), la cui fama è legata alle sue Novelle (le tre prime parti furono pubblicate nel 1554, la quarta nel 1573). A ogni novella, incentrata su fatti reali o [...] e drammatiche, che pur sono le più numerose. In queste appare più evidente il difetto del suo stile, mancante di rilievo e sfumature. Il suo Canzoniere e gli altri scritti in volgare e in latino sono di scarso valore. Tradusse l'Ecuba di Euripide. ...
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Cronista (n. Parma 1221 - m. prob. nel convento di Montefalcone, Reggio nell'Emilia, dopo il 1288). Della famiglia parmense Adam, di ricca borghesia, entrò nell'ordine francescano (1238) nonostante l'opposizione [...] , delle varie predizioni. Delle cronache che egli scrisse, ce n'è giunta una sola, mutila, in un latino che lascia spesso trasparire il volgare, pittoresco ed efficace. Scritta negli ultimi anni della vita di S., probabilmente fra il 1281 e il 1288 ...
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Umanista (Barga 1517 - Pisa 1596). Ebbe giovinezza avventurosa; dal 1546 al 1548 insegnò latino e greco a Reggio Emilia; chiamato nel 1549 all'univ. di Pisa, v'insegnò fino al 1586 e poi di nuovo dal 1592. [...] sul modo di catturare gli uccelli, rimasto incompleto, varie liriche latine e le Poesie toscane (1589, insieme alla trad. in volgare dell'Edipo re di Sofocle). Intransigente e avverso al volgare, egli finì, però, con l'accettare la nuova letteratura ...
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Poeta (n. Milano 1240 circa - m. tra il 1313 e il 1315), scrisse molti poemetti in versi alessandrini, per lo più in quartine monorime; alcuni sono in forma di contrasto (fra Satana e la Madonna, fra la [...] redenzione (rossa), le gioie del Paradiso (dorata). Il volgare di B. è importante documento della lingua letteraria comune costituitasi 200 nella Valle Padana. Scrisse anche qualche poemetto in latino e celebrò i fasti civili e religiosi della sua ...
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Umanista (Iesi 1474 - Roma 1549). Gesuita, segretario di Leone X e Clemente VII, dopo Pomponio Leto fu l'anima dell'umanesimo romano; dal 1537 vescovo di Nocera Umbra. Tra i primi si occupò della poesia [...] Cagli, conservato ora nella Bibl. naz. di Lisbona). La sua magnifica raccolta di manoscritti, assai danneggiata nel sacco di Roma, è nella Biblioteca Vaticana: dispersa andò anche la sua collezione di epigrafi. Fu anche poeta in latino e in volgare. ...
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Umanista e cortigiano (Pavia 1406 - Milano 1463). Dopo varie vicende (dal 1432 al 1433 fu al servizio del re Alfonso d'Aragona, che accompagnò nella guerra contro Tunisi), insegnò a Milano, come successore [...] di Filippo Maria Visconti. Visse poi alle corti di Monferrato e d'Este; tornò a Milano nel 1457 quale precettore di Galeazzo Maria Sforza. In volgare commentò l'Inferno di Dante, in latino lasciò orazioni e lettere, ancora in gran parte inedite. ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...