Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] conclusi, accaduti in un passato lontano (Bonomi 2002).
Sin dai primi testi in volgare il passato remoto appare con la funzione aoristica del perfetto latino, cioè quella di designare un processo interamente concluso (Tekavčić 1972: 507). Dall ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] favella troppo culta» è una «mistura di voci e guise latine, pedantesche, straniere, lombarde, nuove composte, impropie, appiastricciate e epicità del volgare italiano.
La fortuna del Tasso fu immediata (ancora vivente fu tradotto in latino, in vari ...
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FACCIOLATI, Iacopo
Marina Boscaino
Nacque a Torreglia, una piccola località dei Colli Euganei (prov. di Padova), il 4 genn. 1682, da una famiglia modesta.
Condusse gli studi sotto l'amorevole protezione [...] . Può stupire a questo proposito il fatto che assieme al latino conoscesse anche il greco, poiché nel corso del sec. XVIII parti. Una prima comprende libri di autori antichi della lingua volgare fino al 1400. Seguono libri di autori compresi tra il ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] da gli scrittori, e gli scrittori le pigliano dall’uso di chi le favella» (ibid.: 251). Come il latino e il greco, anche il volgare (chiamato ora fiorentino ora toscano) aveva raggiunto il momento di eccellenza grazie al lavoro di selezione e alla ...
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Si definisce terminologia l’insieme dei termini e delle espressioni che designano i concetti e gli oggetti di un particolare settore del sapere o di una attività e professione umana (Marello 1995: 719) [...] di R. Gualdo, Galatina, Congedo, pp. 253-290.
Biffi, Marco (2007), La terminologia tecnica dell’Alberti tra latino e volgare, in Alberti e la cultura del Quattrocento. Atti del Convegno internazionale del Comitato nazionale del VI centenario della ...
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La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] ’ – hanno sì la sentenziosità e i vizi che avrebbero poi connotato il personaggio ma non ancora il linguaggio ibrido di latino e volgare (Stäuble 1991: 9). Già in quella che è probabilmente la prima macaronea (databile al 1484-1489), la Tosontea di ...
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Le iscrizioni e le lapidi rientrano nelle «scritture d’apparato» (Petrucci 1986) e si distinguono, tanto per il diverso supporto materiale (la pietra o il bronzo), quanto sul piano linguistico e testuale, [...] normalmente usata per le lapidi e le epigrafi è stata il latino. Nel medioevo e ancora nel Cinquecento non mancano esempi di testi scritti integralmente o parzialmente in volgare (per un quadro complessivo dell’Italia settentrionale e della Toscana ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] la datazione, e ben netta risulta l’intenzionalità dello scrivente nell’uso del volgare, con forte contrasto tra la lingua delle formule testimoniali e il latino del resto dell’atto.
I notai erano la categoria sociale che aveva più frequentemente ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] che possono esser rafforzati da mai e, nel linguaggio colloquiale (o volgare), da diamine, diavolo, cavolo, cazzo, ecc.:
(25) chi : 221 segg.).
Chi non risale al pronome interrogativo latino quis ma all’aggettivo interrogativo quī, confusosi con quis ...
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I grafemi sono le unità grafiche elementari, non suddivisibili ulteriormente, che servono a riprodurre nello scritto i suoni di una lingua. Il termine, modellato sulla serie fonema, morfema, ecc., contiene [...] per la sonora ‹gh›. L’affricata dentale sorda e sonora, invece, resa in latino con ‹ti› e ‹ci›, veniva variamente trascritta con ‹z› ‹zi› ‹zz Leon Battista Alberti, prima grammatica di una lingua volgare, si apre con uno schema dell’alfabeto, ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...