Genere di poesia caratterizzata da un’idealizzazione della vita dei pastori e in genere della vita campestre.
Quali che siano le origini della poesia p. (con termine greco bucolica), folcloristiche o connesse [...] essi soprattutto T.V. Strozzi); presto la poesia p. subirà lo stesso processo di tutto l’umanesimo dal latino al volgare, e si avranno egloghe in volgare (M.M. Boiardo); il gusto si diffonde oltralpe (I. López de Mendoza, G. de la Vega, E. Spenser ...
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Letterato e storico (Firenze 1495 - ivi 1555), figlio di Bernardo. Canonico di S. Lorenzo a Firenze (1515) e primo custode della Laurenziana; tra i primi ascritti all'accademia degli Umidi (1540), ebbe [...] dimostrò uno dei più intransigenti propugnatori della lingua volgare, sia che ne promuovesse l'uso nelle trattazioni ci serviamo oggi, vicina alla pronunzia molto più che all'etimologia latina, è quella di cui proprio G. si fece iniziatore, in mezzo ...
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Linguaggio artificiale, costituito con lessico in parte volgare o dialettale e in parte latino, ma con morfologia, sintassi, metrica e prosodia latina. Ha le sue prime manifestazioni nella letteratura [...] burlesca medievale (canti goliardici; sermons joyeux; farces), ma assume fisionomia definita solo verso la fine del 15° sec. in Italia, e si fissa col Baldus di T. Folengo, che inaugura un vero e proprio ...
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Apollonio (gr. ᾿Απολλώνιος) Re di Tiro. Protagonista di un romanzo latino anonimo, di tarda età, probabilmente del 3° sec. d.C., intitolato Historia Apollonii regis Tyri, che narra le avventure di A., [...] di Antiochia. Il romanzo, esercitazione scolastica con qualche reminiscenza virgiliana, ebbe grandi favori nel Medioevo. Molti rifacimenti in volgare italiani e francesi nel 14° sec., e poi il Pericles, prince of Tyre di Shakespeare, la Gitanilla di ...
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Umanista (m. Crotone 1574). Figlio di Antonio Sebastiani, trasse il nome da quello che aveva anticamente la sua patria, Traetto, e che era anche cognome della sua ava materna. Maestro (1521) nello studio [...] Ugento e poi di Crotone, partecipò al Concilio di Trento. Compose un trattato di retorica in latino (De poëta, 1559) e, in volgare, Arte poetica (1563 circa), secondo Aristotele, interpretato nello spirito della Controriforma. È suo anche il trattato ...
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Teologo, letterato e studioso di meccanica (Palermo 1567 - Padova 1640), canonico di S. Nicola di Bari. Si rese noto, come teologo, con le due opere De foecunditate Dei (1635) e Resolutio de modo evidenter [...] con quest'ultima varie polemiche. Ha lasciato inediti un poema (De casu lignei Pontis Panormi), oltre a rime in latino e in volgare. Al B. sarebbe dovuto il primo enunciato generale del principio d'inerzia (Demonstratio de motu corporum naturali, in ...
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Umanista spagnolo (n. Alcaraz 1530 ? - m. 1595 ?). Insegnò a lungo nell'università di Saragozza. Tradusse dal latino e dal greco numerose opere di teatro (tra cui le commedie di Terenzio e la Medea di [...] . In Apuntamientos de como se deven reformar las doctrinas ... (1589) difese l'uso della lingua volgare nei trattati scientifici quale efficace mezzo di divulgazione del sapere. Scrisse, in latino e in spagnolo, alcune opere di guida allo studio del ...
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Uno dei più antichi testi in volgare italiano (8°-9° sec.) o misto di volgare e latino, rinvenuto nel 1924 da L. Schiaparelli in un codice della Biblioteca capitolare di Verona. Secondo la ricostruzione [...] più vicina all’originale, consiste in 4 brevi versi a rima incrociata, significanti per metafora l’atto dello scrivere: Boves se pareba Alba pratalia araba Et albo versorio teneba Et negro semen seminaba ...
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Letterato (Firenze 1483 - ivi 1530 o 1531), nipote del Magnifico. Cugino del cardinale Giulio de' Medici, cui dedicò il Discorso sulla riforma dello stato di Firenze (1522), fu ambasciatore a Venezia (1527) [...] e membro della Balia (1530). Tradusse in latino la Poetica di Aristotele (post., 1536) e in volgare tragedie di Euripide e Sofocle; compose inoltre la tragedia Didone in Cartagine. ...
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Poeta e patriota greco (Itaca 1860 - Drìskos 1912); volontario nel corpo dei garibaldini italiani, cadde in combattimento. Amico di D. Solomòs, e come lui sostenitore del volgare, tradusse dal tedesco, [...] dall'inglese, dal sanscrito, dal latino (Eneide), dall'italiano; compose poesie originali (l'edizione completa delle sue opere è stata pubblicata nel 1915; la 2a edizione è del 1923). ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...