I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] a indicare la direzione del movimento (come in ex+īre > uscire; ex+trahĕre > estrarre) già in latinovolgare comincia a incrinarsi. Infatti, per una progressiva opacizzazione della forma prefissata, il parlante non percepisce più il significato ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] il catalogo dei termini cristiani, originariamente ebraici e greci, passati stabilmente nel latino ecclesiastico e nel latinovolgare, e di qui, infine, nel volgare italiano. Si considerino parole come gehenna («inferno», dal greco géenna, a sua ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] neolatini, assume, in questo contesto, un ruolo esemplare perché la loro base storica latina, e con essa in parte anche il latino parlato/latinovolgare, è ben documentata, e persino presente nella ricerca filologica, il che permette di individuare ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] e cumulo dei significati del lat. ălius «diverso, altro tra più di due», che non ha continuatori nelle lingue romanze. Dal latinovolgare *ălt(e)ri (in luogo del nominativo alter, modificato per analogia con il relativo qui) si è formato il pronome ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] < ponĕre, condùrre < conducĕre). Tuttavia, l’evoluzione sopra descritta ammette eccezioni; nel passaggio dal latino classico al latinovolgare e poi all’italiano si registrano alcuni spostamenti di classe (metaplasmi): per es., ci sono verbi ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] il sistema vocalico del friulano rispetto all’iniziale sistema delle vocali toniche del latinovolgare. Si sono cioè allungate le vocali, originariamente in sillaba aperta latina, che, a causa della caduta delle vocali atone finali diverse da -a, si ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] esempio di variazione diatopica è costituito dalla stessa situazione dialettale, sia perché tutti i dialetti italoromanzi derivano dal latinovolgare, che si è quindi differenziato da zona a zona in ragione di vari fatti (alcuni dei quali anteriori ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] sono sviluppate le forme di futuro sintetico delle lingue romanze: laudare habeo > it. loderò. La struttura perifrastica del latinovolgare aveva un chiaro significato modale: lett. «ho da lodare».
Interessanti sono poi i casi di futuro con valore ...
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I nomi di parentela (detti anche, raramente, singenionimi, dal gr. syngenḗs «parente, consanguineo») sono nomi che indicano legami di parentela (ma non, necessariamente, di consanguineità) tra le persone, [...] ; frater consobrinus e soror consobrina «cugino» e «cugina» figli di sorelle, ecc.).
Sviluppatosi dal latinovolgare, già alterato rispetto al sistema del latino classico (basti pensare all’introduzione di zio e zia, dal gr. thêios e thêia, forme ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] consolidati di altro genere (Edìpo; Accadèmia dal lat. academīa).
Altre oscillazioni nell’accentazione dipendono solo dal latino. Nel latinovolgare si è assistito al fenomeno della ricomposizione, per il quale l’accento è passato dal prefisso alla ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...