Le minoranze linguistiche
Tullio Telmon
Teoria e pratica della minoranza linguistica
Il fatto stesso che la parola minoranza sia costruita sul comparativo ‘minore’ le conferisce un ineliminabile alone [...] riferimento a una lingua di cultura e dell’uso scritto (prima il latino, poi l’italiano) di natura ben diversa da quella dei Paesi le mosse, dal latinovolgare parlato nelle diverse parti d’Italia: di dialetti del latino si dovrà semmai parlare ...
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L’inclusione dell’onomastica (ovvero l’insieme dei nomi propri di un sistema linguistico e, al contempo, la scienza specialistica che se ne occupa) all’interno di un volume nel quale si parla di identità [...] particolare dei microtoponimi, praticamente la totalità) formatisi nel quadro del graduale cambio linguistico che ha trasformato il latinovolgare di età tardoimperiale nei volgari medievali (6°-11° sec.) e poi nelle lingue e nei dialetti odierni ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] equino
guerra bellico
In questi esempi, la base proviene da un determinato strato lessicale (nel caso specifico, dal latinovolgare o, nell’ultimo es., da una lingua germanica), i suoi derivati da altri strati (qui, dal ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] esso corrisponde il suono approssimante [w] e non il fricativo [v]. Intorno all’era cristiana la ‹v› latina intervocalica è pronunciata [β]. Nel latinovolgare i grafemi ‹b› e ‹v› sono entrambi pronunciati [β]. Poi, intorno al II secolo, la pronuncia ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] in -sī (mīsī > misi, dīxī > dissi);
(iii) formazione in -ui (habui > *hebui > èbbi).
Nel latinovolgare erano rizotoniche la prima persona singolare e plurale e la terza persona singolare e plurale (dìxi, dìxit, dìximus, dìxerunt, per il ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] Laterza.
Bruni, Francesco (2010), Italia. Vita e avventure di un’idea, Bologna, il Mulino.
Calboli, Gualtiero (1994), Latinovolgare e latino classico, in Cavallo, Leonardi & Menestò 1994, pp. 11-62.
Casapullo, Rosa (1999), Il Medioevo, in Storia ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] persona dell’italiano: lui muove da una forma latinovolgare di ille, ĭllūi, rimodellata sul dativo singolare del tardi a scuola». Et esso dice: «A te no ’nde rispondo» (Brunetto Latini, La Rettorica, in OVI)
(54) E poi che fu morto, alla sua madre ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] In altri casi, le geminate derivano dall’allungamento della consonante (sēpiam > se[pːp]ia).
La derivazione dal latinovolgare ha portato talvolta a esiti diversi nelle lingue romanze (si pensi, ad es., alle occlusive sorde, conservate in italiano ...
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Simulazione, modelli di
Italo Scardovi
Modelli e simulazioni nella scienza
Secondo l'etimo latino, 'simulare' sta per 'render simile', come vuole la sua derivazione da similis; e tuttavia il verbo ha [...] preordinate. Eppure, un modello è anche 'finzione' perché è astrazione, riduzione, artefatto: artefatto razionale. 'Modello' (dal latinovolgare modellus, diminutivo di modulus, a sua volta diminutivo di modus, misura) è un costrutto, reale o ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] tronco < trŭncum, oncia < ŭnciam, ecc.): in tali condizioni l’innalzamento di /e/ e /o/ toniche del latinovolgare prende il nome di anafonesi (Castellani 1980: I, 73 seg.).
Le eccezioni al dittongamento in alcune parole sdrucciole come pecora ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli l. (sostantivato, i Latini); la stirpe...