Umanista tedesco (Pforzheim 1455 - Bad Liebenzell, Württemberg, 1522). Dotato di cultura poliedrica e di carattere equilibrato e più che altro disposto a una grande apertura verso le innovazioni nel campo [...] (1475). Fu famoso anche come poeta, in virtù soprattutto delle commedie in latino Scenica progymnasmata o Henno (1497) e Sergius (1507). Il nome R. fu grecizzato umanisticamente in Capnio (gr. καπνός = ted. Rauch "fumo"): si ricordi l'Apotheosis ...
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Cardinale e umanista (Beverly, Yorkshire, 1469 circa - Londra 1535). Studiò a Cambridge (1483), di cui nel 1497 diveniva master; prete nel 1491, confessore e consigliere di Margherita Beaufort, madre di [...] che nell'occamismo di Cambridge aveva trovato facile travestimento umanistico. Vescovo di Rochester (1504), dopo la morte in Eucharistia (1527), scritto contro Ecolampadio, in uno stupendo latino, è il suo capolavoro teologico; altrettanto nota è la ...
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(o ars dictandi) Titolo dei manuali (sec. 11°-15°) che insegnavano mediante regole ed esempi a scrivere lettere in latino. La denominazione proviene dall’abitudine tipica degli antichi di non scrivere [...] da Firenze, Boncompagno da Signa e altri. Le a. contribuirono a formare il latino medievale, lingua viva con caratteristiche che lo distinguono dal classico e dall’umanistico, e un nuovo tipo di prosa ritmica (cursus), con cadenze metriche, che s ...
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Erudito e poeta tedesco (Halgehausen, Assia, 1488 - Marburgo 1540). Studiò a Erfurt, entrando a far parte del locale circolo umanistico sorto attorno a Muziano. A Erfurt, nel 1517, ottenne una cattedra [...] 1533 fu ancora una volta a Erfurt, che abbandonò definitivamente, per trasferirsi a Marburgo, nel 1536. Scrisse quasi esclusivamente in latino, dominando la lingua in modo tale da meritare, da parte di Lutero, l'appellativo di rex poetarum. Al suo ...
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Collège de France Istituto d’alta cultura fondato nel 1530, con il nome Collège du roi, come collegio esterno all’università di Parigi da Francesco I, per suggerimento di G. Budé. Con l’insegnamento del [...] greco e dell’ebraico si voleva contrapporre la nuova cultura umanistico-riformatrice all’insegnamento scolastico dell’università. Divenuto Collège des trois langues con l’aggiunta del latino (1534), si dotò poi di cattedre di filosofia, lingue ...
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Nome umanistico del teologo protestante Gottschalk Schulz (Salzwedel, Magdeburgo, 1524 - Wittenberg 1573), formato sul latino praetor per il ted. Schulz e sul corrispondente ebraico Abdias di "servo di [...] Dio" per il ted. Gottschalk. Allievo di Melantone a Wittenberg, divenne prima rettore del Gymnasium di Salzwedel (1548), poi (1553) preside di quello di Magdeburgo. Prof. di lingua ebraica all'accademia ...
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Nome umanistico dell'agiografo tedesco Lorenz Sauer (Lubecca 1522 - Colonia 1578). Convertito dal protestantesimo da s. Pietro Canisio, si fece certosino (1540) e prete (1543). Tradusse in latino opere [...] di H. Suso, J. Tauler, J. Ruysbroeck e di altri mistici tedeschi; raccolse una Conciliorum collectio (4 voll., 1567). Ma la più nota, tra le sue numerose opere, è il De probatis sanctorum historiis (7 ...
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Storico milanese (Milano 1395 circa - Siena 1435); frate agostiniano, che ebbe per qualche tempo a discepolo Enea Silvio Piccolomini, predicatore famoso, lettore di retorica e filosofia negli Studi di [...] Firenze, di Bologna e di Siena (dove fu anche provinciale), scrisse fra l'altro, in latino, una storia di Milano, dalla morte di Gian Galeazzo Visconti (1402) fino al 1435, di tipo ormai umanistico e d'intonazione filoviscontea. ...
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Nome umanistico, dal luogo di nascita, del sacerdote e umanista Georg Burckhardt (Spalt, Norimberga, 1484 - Altenburg 1545). Amico di Lutero e intermediario fra lui e l'elettore Federico di Sassonia; tradusse [...] in latino scritti di Lutero e di Melantone, in tedesco scritti di Erasmo. Trattò della riforma di Lutero in Chronicon et annales e negli Annales reformationis. ...
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Nome umanistico del letterato Giovan Pietro Bolzani dalle Fosse (Belluno 1477 - Padova 1558). Lasciò in latino favole mitologiche e una raccolta di elegie, Amorum libri V (1549); in italiano un Dialogo [...] della volgar lingua (post., 1620), con cui, come seguace delle idee di G. G. Trissino, s'inserisce nelle polemiche cinquecentesche sulla lingua ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...