Calvino, Giovanni (fr. Jean Calvin, da Calvinus, latinizz. di Cauvin)
Calvino, Giovanni
(fr. Jean Calvin, da Calvinus, latinizz. di Cauvin) Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564).
L’attività [...] de Hangest, studiò a Parigi dall’età di 14 anni latino, filosofia, teologia. Grazie alle relazioni con la famiglia Cop 1534 C. maturò la decisione di passare dal cattolicesimo umanistico alla Riforma. Per il suo atteggiamento critico della teologia ...
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VARANO, Costanza da
Sara Gwyneth Ross
VARANO, Costanza da. – Nacque nel 1426 a Camerino da Piergentile, figlio di Rodolfo III da Varano, signore di Camerino, e da Elisabetta Malatesta, figlia di Galeazzo, [...] poesie, che testimoniano come padroneggiasse i generi letterari più in voga nel mondo umanistico quattrocentesco.
La capacità di Varano nella composizione di testi in latino fu presto equiparata a uno standard maschile (Parker, 2002, p. 31). Godette ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La medicina del XV secolo, e in particolare quella italiana, è stata in molti sensi [...] cui articolare il sapere canonico. Tuttavia i medici del periodo umanistico sono i primi a possedere la consapevolezza di vivere in compresa se non sullo sfondo del riavvicinamento tra il mondo latino e quello bizantino, che ha il suo culmine, a metà ...
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Bertoldi, Giovanni (Giovanni da Serravalle)
Giovanni Ferraú
Commentatore della Commedia (Serravalle, presso San Marino, 1350 o 1360 - Fano 1445). Entrato nell'ordine dei frati minori, si fece notare [...] di alcuni prelati inglesi, stese in pochissimo tempo una traduzione latina della Commedia (gennaio-maggio 1416) e il commento alle al commento landiniano (veramente innovatore in senso umanistico) i lettori preferirono ricorrere alle precedenti chiose ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] . di fermenti manifestatisi compiutamente solo nel periodo umanistico-rinascimentale, dall’altro, rivendica al R. a Venezia la propria biblioteca di 482 codici greci e 264 latini, sembra sigillare il passaggio della cultura greca classica alle città ...
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mùsica, stòria della Disciplina che analizza la musica in senso cronologico, attraverso le epoche e le culture, con particolare riferimento alla musica colta occidentale.
Lineamenti di storia della musica
[...] a Roma un tipo di teatro tragico e comico in lingua latina, in cui i modelli greci venivano modificati con l’inserimento di la massima fioritura e complessità, e nel nuovo clima umanistico la m. aumentò la sua autonomia rispetto alla Chiesa. ...
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Nome umanistico di Biagio Pallai (n. Colleveteri - m. Roma 1550). Segretario di Clemente VII e Paolo III, vescovo di Foligno (1540); improvvisatore latino ed elegante poeta e prosatore. Col titolo di Coryciana [...] stampò (1524) una scelta delle molte poesie composte dai letterati di Roma in onore del mecenate tedesco Hans Goritz ...
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Umanista e poeta (Montepulciano, dal cui nome lat. Mons Politianus deriva il soprannome, 1454 - Firenze 1494). In seguito all'uccisione del padre (1464) si trasferì a Firenze presso parenti; qui prese [...] del periodo che precedette il suo magistero più strettamente umanistico. In verità, se i suoi contemporanei e i posteri l'ed. a cura di I. Del Lungo, Prose volgari inedite e poesie latine e greche edite e inedite (1867), e le edd. critiche dovute a A ...
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Umanista tedesco (castello di Steckelberg, Fulda, 1488 - isola di Ufenau, Lago di Zurigo, 1523). Amico di Erasmo da Rotterdam e fautore del rinnovamento dell'Impero germanico e della sua indipendenza dal [...] Opere
All'esordio, e per varî anni, H. scrisse in latino (Querelarum libri duo, 1510; De arte versificandi, 1511). Epistolae obscurorum virorum (II parte), dove il partito umanistico prendeva posizione a favore di una lettura filologicamente corretta ...
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Genere di poesia caratterizzata da un’idealizzazione della vita dei pastori e in genere della vita campestre.
Quali che siano le origini della poesia p. (con termine greco bucolica), folcloristiche o connesse [...] ecc.); questa riappare naturalmente con il risorgere umanistico di tutti i generi letterari classici: d’ presto la poesia p. subirà lo stesso processo di tutto l’umanesimo dal latino al volgare, e si avranno egloghe in volgare (M.M. Boiardo); il ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo della masticazione e della deglutizione...