BAUER (Pauer, latinizzato Agricola), Giuseppe
Zenaide Giunta di Roccagiovine
Tedesco, fu attivo in Roma come maestro argentiere dal 1739. Abitò ed ebbe bottega presso S. Maria in Vallicella, poi a piazza [...] dell'Orologio, e coprì le cariche di console e camerlengo nella Università degli orefici. Fu argentiere di casa Pallavicini e vari suoi lavori figurano tra le ricevute dei pagamenti nell'archivio di questa ...
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NORTHIA
S. de Marinis
Nome latinizzato di una divinità etrusca particolarmente venerata a Volsinii, da dove provengono numerose iscrizioni dedicatorie. Dalle fonti letterarie (Liv., vii, 13; Iuven., [...] x, 74) si può dedurre che N. era una divinità della sorte, avvicinata e assimilata in seguito alla Fortuna romana nei suoi varî aspetti. Tale carattere trova la sua conferma nell'usanza (testimoniataci ...
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AULIUS FIDIUS, Gaius (C. Aulĭus Fidĭus)
L. Guerrini
Scultore, probabilmente liberto greco con cognome latinizzato, del II-III sec. d. C., che firmò due statue rinvenute a Mérida (Emerita Augusta, Spagna). [...] Entrambe le statue rappresentano una figura maschile acefala, togata; stanno tra loro in posizione opposta. Le iscrizioni appaiono incise direttamente sulla toga e vengono lette: l'una ex oficina g(ai) ...
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UTICA (Utica)
J. W. Salomonson
Città antica dell'Africa settentrionale, di origine punica. La forma semitica ed il significato del nome latinizzato in U. non si conoscono con certezza. Le rovine si trovano [...] nella pianura del corso inferiore del Medjerdah (antico Bagradas), a 34 km N-O di Tunisi, a metà della odierna strada Tunisi-Biserta.
Anticamente, U. si trovava sul mare; in seguito all'azione alluviale ...
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DOIX (Doiz, Dedoc, Doidoc), Martino Giovanni (Giovanni Martino)
Corrado Leonardi
Nacque ad Anversa il 7 giugno 1658 da Giovanni Duijts e da Elisabetta Mijbergts. Intorno al 1676 giunse in Italia: il [...] cognome originario fu evidentemente latinizzato in Dedoc, Doidoc, poi Doiz e, dal 1766, in Doix, come risulta dalla firma di Francesco Maria (Nicaise, 1934, pp. 116 s.).
Anche se è definito "pittore" nei documenti, e se il suo girovagare inizialmente ...
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WORMS
D. von Winterfeld
(lat. Borbetomagus, Civitas Vangionum; Wormatia nei docc. medievali)
Città della Germania (Rheinland-Pfalz), situata sulla sponda sinistra del Reno tra Magonza a N e Spira a [...] S.Attestato fin dal Neolitico, l'importante centro celtico vide tramandato - in forma mutata - il proprio nome latinizzato come Borbetomagus nel medio-alto ted. Worms, nonostante la città fin dal sec. 1° a.C. fosse denominata dai Romani Civitas ...
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PULTUCE (anche Pultuke e Pulutuke)
S. de Marinis
Nome etrusco di Polluce, uno dei Dioscuri, rappresentato molto frequentemente su specchi del IV-III sec., e su vasi a figure rosse della stessa epoca, [...] per lo più di produzione chiusina; più tardi, inoltre, su ciste e specchi prenestini, spesso con il nome ormai latinizzato di Polouces. Dal punto di vista iconografico le figure dei Dioscuri, che appaiono nella consueta nudità o seminudità eroica, o ...
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SMERTRIOS
P. M. Duval
Divinità gallica conosciuta in epoca romana da iscrizioni latine e galliche e su un bassorilievo del Museo di Cluny a Parigi, nel quale il dio è raffigurato come una specie di [...] iscrizioni lo assimilano talvolta a Marte e tal'altra a Dis(pater). Il suo nome, gallico, grecizzato in Smertrios o latinizzato in Smertullus racchiude in sé la nozione di "previsione, provvisione, provvidenza" e si addice ad un dio che, combattendo ...
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DE DONATI, Ludovico (Alvise)
Mario Natale
Janice Shell
Ne sono sconosciuti l'anno e il luogo di nascita; le più antiche testimonianze documentarie a lui relative lo segnalano non ancora "magister" e [...] , Dizionario di toponomastica lombarda, Milano 1961).
Nei documenti e nelle opere, il nome del D. si trova latinizzato in due forme diverse (Ludovicus e Aluisius); queste varianti, ricorrenti nei documenti contemporanei (se ne veda la documentazione ...
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JAQUET Maci
F. Manzari
Miniatore specializzato nella decorazione calligrafica, attivo tra il 1325 e il 1350 ca. ad Avignone e a Parigi.La vicenda artistica di J. è stata ricostruita da Avril (1971; [...] jour d'avril, veille de mai, V° die" (Parigi, BN, lat. 11935, c. 642r).Il nome di J. compare inoltre, latinizzato, in un manoscritto contenente le Epistolae di s. Agostino (Roma, BAV, Ross. 259), corredato da un'ornamentazione esuberante e datato al ...
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latinizzamento
latiniżżaménto s. m. [der. di latinizzare], letter. – L’opera, il fatto di latinizzare (meno com. di latinizzazione): l. di un popolo, di un cognome, ecc.
latinizzare
latiniżżare v. tr. e intr. [dal lat. tardo latinizare «tradurre in latino»]. – 1. tr. Adattare al sistema linguistico latino, dare forma latina a parole appartenenti ad altra lingua: i Romani latinizzarono molti vocaboli greci;...