BASCAPÈ, Carlo
Paolo Prodi
Nacque in Marignano (Melegnano) il 25 ott. 1550 da Angelo, discendente da antica e nobile famiglia lombarda feudataria del borgo omonimo di Bascapè (il B. usò spesso la versione [...] latinizzata del cognome: "a Basilica Petri" o "Basilicapetri"), e da Isabella Giussani, ultimo di molti figli. Al battesimo gli fu imposto il nome di Giovanni Francesco, che mutò poi in quello di Carlo, all'atto dell'ingresso nella congregazione ...
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PALEARIO, Aonio
Chiara Quaranta
PALEARIO, Aonio (Antonio della Pagliara). – Nacque a Veroli nel 1503, o forse l’anno seguente, da Matteo della Pagliara e da Clara Jannarilli. Fu lui stesso ad adottare [...] la forma latinizzata del suo nome, secondo la moda umanistica.
Il padre, originario di Salerno, era un artigiano o un commerciante di successo, mentre la madre, di condizione agiata, discendeva da una delle famiglie più in vista di Veroli.
Scarne le ...
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Sono i Romeni sparsi nella penisola balcanica, a S. del Danubio, detti anche Valacchi (in serbo: Vlasi), e, dai Greci, Cutzovalacchi ("Valacchi zoppi"). Sono stati talvolta considerati come i resti della [...] popolazione latinizzata della penisola, ma in ogni caso, come dimostra l'affinità linguistica, le loro prime sedi devono essere state prossime a quelle degli altri Romeni. Nel periodo delle invasioni slave e bulgare, un vasto movimento migratorio li ...
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PETILIA Policastro (A. T., 27-28-29)
Giuseppe Isnardi
Paese della Calabria in provincia di Catanzaro, posto a 400 m. s. m. su un alto sperone roccioso sulla via del boscosissimo Gariglione; è la bizantina [...] Polycastron, presa e latinizzata dai Normanni nel 1065, poi feudo dei Ruffo, dei Carafa, ecc. Dopo il 1860 ebbe nel nome l'aggiunta di Petilia, spettante piuttosto a Strongoli (v.). Sulle pendici silane a O. del paese è il santuario della S. Spina, ...
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GUILLERY, Stefano (Étienne)
Massimo Ceresa
Nativo di Lunéville, nella diocesi di Toul, in Lorena, fu attivo come tipografo a Roma tra il maggio 1506 e il novembre 1524. Spesso nelle edizioni il nome [...] si incontra in forma latinizzata - Guillereti, Guillireti, Guillireto - e con aggiunta la regione o la città di origine: "Lothoringus", "de Loreno", "de Lothoringia", "de Lunarivilla". Le edizioni sottoscritte ammontano a circa centoventi, più ...
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MAPALIA
Francesco Beguinot
. Più raramente magalia e mappalia; nome con cui parecchi scrittori latini designano le capanne trasportabili, fatte per lo più di materie vegetali, che servivano di abitazione [...] ai nomadi dell'Africa settentrionale; qualcuno lo applica anche alle capanne dei sedentarî. È una voce indigena latinizzata in un neutro plurale; probabilmente deriva da una radice bal dell'antico libico, che si può supporre tenendo presente quella ...
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Nome italiano usato in generale per le piante appartenenti alla tribù Cipripediee della famiglia Orchidacee, che Linneo riunì nel genere Cypripedium (dal gr. πέδιλον "Venere", Κύπρις "calzatura"; questa [...] seconda parola fu latinizzata liberamente, cosa non infrequente in Linneo e per questo Ascherson propose nel 1864 di mutare il nome in Cypripedilum).
La tribù Cipripediee comprende 4 generi distinti per la disposizione delle foglie nel boccio, la ...
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TEODICEA
Guido CALOGERO
. Termine filosofico introdotto nell'uso dal Leibniz col titolo del suo libro Essai de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l'homme et l'origine du mal (Amsterdam 1710), [...] e rapidamente diffusosi anche nelle forme tedesca Theodicee e Theodizee e inglese Theodicy (e c'è anche la forma latinizzata theodicaea). La forma della composizione linguistica è alquanto arbitraria, ma evidenti sono comunque i componenti, ϑεός "dio ...
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arzanà
Dall'arabo dār sinā‛a, "casa di costruzione", " arsenale ", in If XXI 7; è la forma prevalente negli antichi codici fiorentini della Commedia e in molti tra i settentrionali, e quasi certamente [...] arsenal ', oggi comune, appare nel codice di Filippo Villani, sull'estremo limite del sec. XIV; la forma latinizzata ‛ arsanato ' o ‛ arsanata ' in manoscritti della seconda metà del Trecento; codici della Toscana occidentale tramandano ‛ tersanaia ...
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Nell'uso odierno sta a designare l'ufficiale di marina che ha un alto comando in mare: della flotta, o d'una squadra, o di altri importanti raggruppamenti navali. Nata nel secolo XI in Sicilia, si riscontra [...] la voce latinizzata di admiratus nella marina di Ruggero I il Normanno, che insignì Giorgio di Antiochia del supremo titolo di admiratus admiratorum per portare la guerra per mare a Costantinopoli. Il titolo di ammiraglio, usato prima dai Genovesi ( ...
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latinizzamento
latiniżżaménto s. m. [der. di latinizzare], letter. – L’opera, il fatto di latinizzare (meno com. di latinizzazione): l. di un popolo, di un cognome, ecc.
latinizzare
latiniżżare v. tr. e intr. [dal lat. tardo latinizare «tradurre in latino»]. – 1. tr. Adattare al sistema linguistico latino, dare forma latina a parole appartenenti ad altra lingua: i Romani latinizzarono molti vocaboli greci;...