Poeta umanista (n. Milano - m. ivi 1512), vissuto alla corte di Lodovico il Moro, autore di 20 libri di epigrammi latini, 10 di selve, un carme sulle glorie di Milano, De Mediolano, nonché di sonetti in [...] vernacolo pavese ...
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Leonardi, Claudio. – Medievista italiano (Sacco di Rovereto, Trento, 1926 - Firenze 2010). Dal 1960 al 1969 è stato scriptor per i codici latini presso la Biblioteca Apostolica Vaticana; dal 1968 professore [...] e la Medieval Academy of America. Ha fondato ed è stato presidente onorario della Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (S.I.S.M.E.L.) e della Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Attento ai problemi di storia intellettuale e ...
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Rimatore (n. Firenze sec. 13º); la sua attività poetica è compresa negli anni 1260-90; a lui, dalla Francia, Brunetto Latini dedicò e inviò il Favolello. Fu ghibellino, come dimostrano tre suoi sonetti [...] politici dei 58 che ci rimangono; alcuni, d'ispirazione amorosa, eleganti e convenzionali; altri, d'intonazione comico-burlesca, felicissimi e stilisticamente assai nuovi ...
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Filologo (Wittenberg 1723 - Helmstedt 1793), prof. di latino nell'univ. di Helmstedt (dal 1752), autore di un'edizione fondamentale dei Poëtae latini minores (6 voll., 1780-99; e un 7º inedito). ...
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Maestro (sec. 11º), rifece nel 1030 un'antica vita di s. Emmerano e nel 1050 compose un poema in 901 esametri latini sui corsi del Sole e della Luna, sui cicli annuali, i giorni della settimana, ecc., [...] e sul computo delle varie ricorrenze ...
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Umanista (Chemnitz 1516 - Meissen 1571). Docente a Lipsia, Chemnitz, Freiberg, Strasburgo, rettore dal 1546 della Fürstenschule di Meissen, editore di classici latini e poeta egli stesso (Poematum sacrorum [...] libri XXV, 1567), fu notevole rappresentante della ripresa umanistica tedesca dopo la Riforma. Pubblicò anche varie opere sull'Italia (Roma, 1551) e scritti storici ...
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Ovidio, Publio Nasone
Francesco Ursini
Publio Ovidio Nasone
Il più moderno tra gli antichi
Ovidio è considerato uno dei poeti latini più apprezzati e più letti sia per i contenuti sia per lo stile: [...]
Ovidio non ha avuto soltanto uno straordinario successo in vita, ma anche nelle età successive è stato, insieme a Virgilio, il poeta latino di gran lunga più amato e imitato: ne riprendono i temi o ne imitano lo stile, tra gli altri, Dante, Petrarca ...
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Storico e filologo (Tobbiana, Pistoia, 1810 - Firenze 1883); educato in seminario, insegnò latino a Prato, dove collaborò anche a una raccolta di classici latini. Di idee liberali, prese parte ai moti [...] storia a Lugano, accettò poi (1859) la direzione della Biblioteca Magliabechiana a Firenze, e poco dopo passò a insegnare letteratura latina in quell'Istituto di studî superiori. La sua opera maggiore è la Storia d'Italia dall'origine di Roma all ...
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Erudito e poeta francese (Cognac 1468 - Angoulême 1502), vescovo di Angoulême (1494); appartenne alla scuola letteraria dei "Grands rhétoriqueurs", tradusse dai poeti latini, e compose un poema allegorico, [...] Le séjour d'Honneur, dove si nota l'imitazione di Dante e di Boccaccio ...
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Scrittore belga di lingua francese (Tournai 1515 circa - Sainte-Marie-aux-Mines, presso Metz, 1574). Seguace del Ronsard, scrisse versi francesi e latini (Carmina, 1557, col nome umanistico di Masurius). [...] Passato al calvinismo, pubblicò a Ginevra Trois tragédies saintes (1563). Tradusse in francese l'Eneide (1560) ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...