Scrittore (sec. 12º). Studiò a Parigi sotto Abelardo al quale indirizzò una poesia; passò quindi ad Angers e divenne canonico di Ronceray. Scrisse ritmi latini, anche di soggetto religioso ma per lo più [...] notevoli su Daniele, sulla risurrezione di Lazzaro, su un miracolo di s. Nicolò, di carattere sacro e liturgico, ma con qualche gustosa scena comica e, come nei ritmi, con la giocosa intrusione nel testo latino di motti e ritornelli in francese. ...
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Umanista (n. Cremona - m. Mantova 1540). Insegnò a Roma, caro a Leone X; fu poi (1536) precettore di Francesco Gonzaga. Di lui restano 40 carmi latini (pubbl. 1550), di cui 24 odi in metro pindarico. ...
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Latinista italiano (Bra 1827 - Bologna 1905); prof. all'univ. di Bologna, si dedicò soprattutto alla compilazione di testi per l'insegnamento nazionale del latino (Esercizi latini, Letture latine, Sintassi [...] latina, ecc.). Fu uno degli ultimi rappresentanti del ciceronianismo ed ebbe grande influenza nella formazione didattica e scientifica di molti latinisti. Socio corrispondente dei Lincei (1888). ...
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Verseggiatore (sec. 11º). Il nome è uno pseudonimo grecizzante di uno sconosciuto autore vissuto in Francia che compose un poema epico messianico in 1463 esametri latini sulla liberazione d'Israele, modellato [...] su Virgilio e Lucano con frequenti comparazioni mitologiche, per altro biblicamente interpretate; ai personaggi sono prestati nomi allegorici derivati dal greco ...
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Umanista (n. forse a Roma 1415 circa - m. 1464). Uditore di Rota (1449), vescovo di Ancona (1460) e quindi di Camerino (1463), lasciò pregevoli carmi latini: fu dottissimo in diritto civile e penale. È [...] spesso confuso con il padre Cencio (n. 1390 circa - m. dopo il 1445), anch'egli umanista, di cui restano traduzioni dal greco, un'orazione, alcune dediche e, particolarmente notevoli, 25 lettere ...
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Erudito e cronista (n. Pruneroi, Beauvais, 1160 circa - m. 1229); entrò verso il 1185 nel monastero cisterciense di Froidmont; scrisse circa 30 sermoni, 3 opuscoli latini, conservatici da Vincenzo di Beauvais [...] (De cognitione sui; De bono regimine principis e De reparatione lapsi), e una cronaca universale di cui non ci restano che gli ultimi libri, per gli anni 634-1204. Ma il suo nome è affidato soprattutto ...
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Umanista, storico e poeta (Gazzane, presso Salò, prima del 1509 - Genova 1550). Nel 1544 fu chiamato a insegnare filosofia nell'univ. di Genova. Lasciò versi latini e italiani e lettere, tra le migliori [...] del '500; la sua fama è però legata agli efficaci e ancor oggi utilissimi 5 libri degli Annales Genuenses, che abbracciano il periodo 1528-50, da lui scritti in continuazione della storia di Uberto Foglietta ...
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Capo (praetor) della Lega latina insieme a L. Numisio (340 a. C.), oriundo di Sezze, chiese al senato romano la parità dei diritti tra Romani e Latini; si narra che avendo, di fronte alla ripulsa del senato, [...] manifestato disprezzo per il Giove dei Romani, sia morto improvvisamente ...
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Letterato (Castiglion Fiorentino 1530 - Venezia 1585). Autore di opere poetiche, storiche, erudite, curò (soprattutto per G. G. Giolito de' Ferrari) numerose edizioni di storici greci e latini, in parte [...] da lui stesso volgarizzati. Fu tra i primi commentatori della Storia d'Italia di Guicciardini (1574) ...
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Tipografo (Parma 1450 - Milano 1510). Tra i primi a esercitare l'arte della stampa a Milano, pubblicò (1470-99) non meno di 176 edizioni, soprattutto classici latini, ma sono notevoli anche le edizioni [...] italiane, quali il Decamerone (1476) e il Canzoniere di Petrarca (1494) ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...