Umanista (Chemnitz 1516 - Meissen 1571). Docente a Lipsia, Chemnitz, Freiberg, Strasburgo, rettore dal 1546 della Fürstenschule di Meissen, editore di classici latini e poeta egli stesso (Poematum sacrorum [...] libri XXV, 1567), fu notevole rappresentante della ripresa umanistica tedesca dopo la Riforma. Pubblicò anche varie opere sull'Italia (Roma, 1551) e scritti storici ...
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Teologo bizantino (m. dopo il 1396), nipote di Nilo. Seguace moderato di G. Palamàs, sostenne gli esicasti; polemizzò aspramente contro i latini e sulla forma dell'Eucaristia e sulla questione dell'epiclesi [...] (Interpretazione della s. Messa). Ma è più noto come mistico per il suo Della vita in Cristo ...
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Filologo classico (Gressow, Wismar, 1822 - Friedrichroda 1894); prof. all'univ. di Erlangen, poi di Halle; autore della grande edizione dei Grammatici latini (7 voll., 1857-80) e dell'edizione degli scritti [...] di agronomia di Catone e di Varrone (Catonis de agricultura, Varronis rerum rusticarum libri, 1882-94) ...
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Toreuta greco (forse prima metà del sec. 4º a. C.) molto apprezzato dai Romani e spesso citato da poeti e scrittori latini. Cesellava coppe d'argento (l'oratore L. Licinio Crasso ne aveva comprate due [...] per 100.000 sesterzî); alcuni suoi vasi furono distrutti nell'incendio dell'Artemisio di Efeso del 356 a. C. e altri in un incendio del Campidoglio a Roma ...
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Ovidio, Publio Nasone
Francesco Ursini
Publio Ovidio Nasone
Il più moderno tra gli antichi
Ovidio è considerato uno dei poeti latini più apprezzati e più letti sia per i contenuti sia per lo stile: [...]
Ovidio non ha avuto soltanto uno straordinario successo in vita, ma anche nelle età successive è stato, insieme a Virgilio, il poeta latino di gran lunga più amato e imitato: ne riprendono i temi o ne imitano lo stile, tra gli altri, Dante, Petrarca ...
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Storico e filologo (Tobbiana, Pistoia, 1810 - Firenze 1883); educato in seminario, insegnò latino a Prato, dove collaborò anche a una raccolta di classici latini. Di idee liberali, prese parte ai moti [...] storia a Lugano, accettò poi (1859) la direzione della Biblioteca Magliabechiana a Firenze, e poco dopo passò a insegnare letteratura latina in quell'Istituto di studî superiori. La sua opera maggiore è la Storia d'Italia dall'origine di Roma all ...
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Editore (Leida 1829 - Feldafing 1913), fondatore (1851) dell'omonima casa editrice e tipografica, con sede a Leida. La casa ha pubblicato classici greci, latini e olandesi, edizioni d'arte e di storiografia [...] Nieuw nederlandsch biographisch Woordenboek, le pubblicazioni della Corte permanente di giustizia internazionale, i Codices graeci et latini photographice depicti (una tra le più importanti raccolte di manoscritti riprodotti in facsimile, diretta da ...
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Umanista, editore e stampatore (Bassiano, presso Sezze, 1450 circa - Venezia 1515). Ha dato all'umanesimo europeo ottime edizioni di classici greci, latini e italiani, contrassegnate dal 1502 dalla famosa [...] spirito d'iniziativa, M. è ritenuto il più grande tipografo del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Dopo aver studiato latino e greco a Roma e a Ferrara, nel 1482 si ritirò a Mirandola presso Giovanni Pico; nel 1483 era a Carpi, istitutore ...
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Erudito e poeta francese (Cognac 1468 - Angoulême 1502), vescovo di Angoulême (1494); appartenne alla scuola letteraria dei "Grands rhétoriqueurs", tradusse dai poeti latini, e compose un poema allegorico, [...] Le séjour d'Honneur, dove si nota l'imitazione di Dante e di Boccaccio ...
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Musicista fiammingo (n. 1544 circa - m. Monaco di Baviera 1575). Fu organista della cappella ducale di Monaco. Diversi libri di suoi mottetti latini e canti tedeschi sacri e profani furono pubblicati fra [...] il 1569 e il 1576; compose anche alcune Messe ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...