Governatore di una fortezza o di un castello nella Spagna del Medioevo. Lo stesso vocabolo arabo in Sicilia, in età araba e normanna, è trascritto nei documenti latini come gaytus, con senso analogo. ...
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Umanista (Bologna 1453 - ivi 1505). Insegnò a Bologna, a Parma, a Parigi, di nuovo a Bologna dal 1479. Fecondo ed eruditissimo, commentò, con frequenti digressioni, molti autori latini (specialmente Apuleio) [...] e di altri curò l'edizione; inoltre compose orazioni ...
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Poeta inglese (Burneside, Westmorland, 1599 - Catterick, Yorkshire, 1673). Pubblicò sotto il nome di Corymbaeus un Barnabae Itinerarium or Barnabee's Journal (1638), racconto umoristico in versi rimati [...] latini e inglesi; interessante anche per le notizie topografiche sull'Inghilterra settentrionale. ...
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Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di [...] Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi ...
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federato
Si chiamarono f. (lat. foederati) gli Stati alleati di Roma che avevano stipulato un patto (foedus) di amicizia e di mutua assistenza. I primi f. furono i latini, che però rispetto agli altri [...] aequum) o disuguali (foedus iniquum): nel primo caso le obbligazioni erano teoricamente reciproche (per es. nel trattato tra Roma e i latini, che fu stipulato dal console Spurio Cassio e che è probabilmente da datare al 493 a.C.), nel secondo caso le ...
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Popolazione italica che abitava nella regione campana durante l’età del ferro. Dai relitti linguistici risulta che erano dello stesso gruppo di Italici al quale appartennero i Latini. Il nome A. fu usato [...] estensivamente dai poeti romani per indicare tutti i popoli dell’Italia più antica, detta Ausonia ...
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Umanista (n. Ferrara nei primi decennî del '400 - m. forse nel 1476), fratello di Francesco; ebbe dagli Estensi incarichi politici e uffici pubblici. Scrisse, oltre che versi latini, una rappresentazione [...] allegorica, in volgare, per festeggiare l'ingresso di Borso d'Este in Reggio (1453), notevole per la storia del teatro del Rinascimento ...
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Famiglia di eruditi, tipografi e librai francesi (dal XV sec.), attivi a Parigi e a Ginevra per 160 anni, celebre specialmente per ottime edizioni di classici latini e greci e per lessici monumentali cui [...] 1532 il grandioso Thesaurus linguae latinae. Dopo aspre lotte coi teologi della Sorbona, provocate dalla sua edizione della Bibbia latina, riparò a Ginevra, e là si convertì al protestantesimo. L'attività fu continuata a Parigi dal fratello Charles ...
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Nome con cui furono designati, dal tempo di Augusto, i Liguri della provincia delle Alpi Marittime, per il costume di portare i capelli lunghi.
I tardi autori latini chiamavano c. gli arimanni, cioè gli [...] uomini liberi degli Ostrogoti (per la consuetudine di portare lunghe chiome) ...
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Umanista (Firenze 1446 - Montemurlo 1513). Insegnò in varie città d'Italia (a Firenze 1481-83, 1485-88); nel 1489 si recò in Ungheria. Commentò, pubblicò, tradusse autori latini e greci; emendò testi, [...] specie Livio; scrisse tra l'altro, intorno al 1491, un dialogo in tre libri De poetice, dedicato a Lorenzo de' Medici. Specialmente importante l'Epistolario, raccolto da lui stesso ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...