Umanista, editore e stampatore (Bassiano, presso Sezze, 1450 circa - Venezia 1515). Ha dato all'umanesimo europeo ottime edizioni di classici greci, latini e italiani, contrassegnate dal 1502 dalla famosa [...] spirito d'iniziativa, M. è ritenuto il più grande tipografo del suo tempo e il primo editore in senso moderno. Dopo aver studiato latino e greco a Roma e a Ferrara, nel 1482 si ritirò a Mirandola presso Giovanni Pico; nel 1483 era a Carpi, istitutore ...
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QUILICHINO da Spoleto
Angelo Monteverdi
Giudice e poeta, detto anche ma erroneamente Vilichino, appartenne a quella schiera di non ignobili autori latini, che fiorirono alla corte di Federico II. Dopo [...] avere composto un ritmo (tuttora inedito, ma non, come si credette, perduto) in onore del suo sovrano, scrisse nel 1236 in versi elegiaci un poema (di cui si hanno a stampa soltanto alcuni estratti) sulle ...
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TANFANA (o Tamfana)
Bruno Vignola
È una di quelle divinità germaniche il cui nome ci è stato tramandato esclusivamente da scrittori latini. Tacito (Ann., I, 51) narra che nell'autunno del 14 Germanico [...] assalì i Marsi mentre celebravano una solenne festa con ricche libagioni, e dopo averli distrutti rase al suolo un celebre tempio "quod Tanfanae vocabant", situato fra l'Ems e la Lippe. Da ciò si può arguire ...
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Sidicini Antica popolazione italica del territorio di Teano (Campania). Nel 340 a.C., in lotta contro i Romani insieme ad Aurunci e Latini, furono battuti da T. Manlio. Divenuti federati di Roma, le si [...] mantennero fedeli anche durante la guerra annibalica ...
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Erudito e poeta francese (Cognac 1468 - Angoulême 1502), vescovo di Angoulême (1494); appartenne alla scuola letteraria dei "Grands rhétoriqueurs", tradusse dai poeti latini, e compose un poema allegorico, [...] Le séjour d'Honneur, dove si nota l'imitazione di Dante e di Boccaccio ...
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Musicista fiammingo (n. 1544 circa - m. Monaco di Baviera 1575). Fu organista della cappella ducale di Monaco. Diversi libri di suoi mottetti latini e canti tedeschi sacri e profani furono pubblicati fra [...] il 1569 e il 1576; compose anche alcune Messe ...
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Scrittore belga di lingua francese (Tournai 1515 circa - Sainte-Marie-aux-Mines, presso Metz, 1574). Seguace del Ronsard, scrisse versi francesi e latini (Carmina, 1557, col nome umanistico di Masurius). [...] Passato al calvinismo, pubblicò a Ginevra Trois tragédies saintes (1563). Tradusse in francese l'Eneide (1560) ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] padovano fiorente nell’età di Dante; vi emergono F. de’ Ferreti, L. de’ Lovati e A. Mussato. A sé sta il latino del De vulgari eloquentia e del Monarchia di Dante, nutrito di classicità, ma non vincolato a precisi modelli.
Si infittiscono nel 13° sec ...
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Gesuita, matematico e poeta (Milano 1648 - ivi 1737), fratello di Giovanni; combatté dal punto di vista scolastico le filosofie del suo tempo in 8 dissertazioni, in eleganti esametri, Philosophia novo-antiqua [...] , Jesus puer (1690) misto di lezioso, puerile, comico, ricco di scenette realistiche, e la raccolta di componimenti in versi latini Sylvae (1699 e poi più volte ristampata). In Opuscola mathematica (1699) riunì varie note di matematica e di geometria ...
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Figlio (m. 1222) di Manuele Comneno, sfuggì alla strage che colpì la sua famiglia alla caduta di Andronico I (1185). Quando i Latini occuparono Costantinopoli (1204), s'impadronì di Trebisonda, proclamandosene [...] imperatore con il titolo di Gran Comneno (adottato anche dai suoi successori) e, con la protezione dei principi turchi limitrofi, cercò di ampliare i suoi dominî, a spese di Teodoro Lascaris, imperatore ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...