Scrittore bizantino (n. Costantinopoli 1400 circa); aderì dopo il Concilio di Ferrara-Firenze (1438-39) al decreto di unione con i Latini; tuttavia nelle sue Memorie rivela una chiara tendenza antiromana [...] e antiunionista ...
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Nata a Venezia verosimilmente nel 1465, ricevette educazione umanistica e tanto profittò negli studî greci e latini, che la sua cultura, dato il sesso e l'età, fu ritenuta un portento.
La F. scriveva versi [...] elegantissimi, componeva orazioni ed epistole, disputava dei più alti problemi filosofici e conosceva come pochi allora, direttamente le opere aristoteliche. Tanti pregi le procurarono la stima di uomini ...
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Maestro (sec. 11º), rifece nel 1030 un'antica vita di s. Emmerano e nel 1050 compose un poema in 901 esametri latini sui corsi del Sole e della Luna, sui cicli annuali, i giorni della settimana, ecc., [...] e sul computo delle varie ricorrenze ...
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Comandante romano, dittatore (499 o 496 a. C.), vinse, nella battaglia del Lago Regillo, Tarquinio il Superbo e i suoi alleati Latini, ottenendo il trionfo; dedicò a Cerere, Libero e Libera il tempio ai [...] piedi dell'Aventino, presso il Circo Massimo ...
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malagevole
L'aggettivo vale " difficile ", " arduo ", in Vn XXV 6 a la quale [donna] era malagevole d'intendere li versi latini, e in Cv II XI 5 con ciò sia cosa che la boutade di questa canzone fosse [...] malagevole a sentire; cfr. anche IV XIV 7. In IV VI 8 ma[lag]evole fu molto a scernere... dove... ogni umano appetito si riposasse, l'emendamento, accolto dagli Editori Milanesi, è passato successivamente ...
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Umanista (Chemnitz 1516 - Meissen 1571). Docente a Lipsia, Chemnitz, Freiberg, Strasburgo, rettore dal 1546 della Fürstenschule di Meissen, editore di classici latini e poeta egli stesso (Poematum sacrorum [...] libri XXV, 1567), fu notevole rappresentante della ripresa umanistica tedesca dopo la Riforma. Pubblicò anche varie opere sull'Italia (Roma, 1551) e scritti storici ...
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Teologo bizantino (m. dopo il 1396), nipote di Nilo. Seguace moderato di G. Palamàs, sostenne gli esicasti; polemizzò aspramente contro i latini e sulla forma dell'Eucaristia e sulla questione dell'epiclesi [...] (Interpretazione della s. Messa). Ma è più noto come mistico per il suo Della vita in Cristo ...
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Filologo classico (Gressow, Wismar, 1822 - Friedrichroda 1894); prof. all'univ. di Erlangen, poi di Halle; autore della grande edizione dei Grammatici latini (7 voll., 1857-80) e dell'edizione degli scritti [...] di agronomia di Catone e di Varrone (Catonis de agricultura, Varronis rerum rusticarum libri, 1882-94) ...
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PATRIZIO, santo
Nicola Turchi
, Apostolo dell'Irlanda. Gli elementi più certi della sua vita si ricavano da due suoi scritti latini, chiamati complessivamente i "Libri di San Patrizio", e cioè la Confessio, [...] specie di autobiografia in cui ricorda, contro taluni detrattori, la via attraverso la quale Dio lo ha guidato all'apostolato d'Irlanda, e la Epistola ad Coroticum, re bretone di Strathclyde, in cui deplora ...
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MIMNERMO (Μίμνερμος), di Colofone
Augusto Rostagni
È uno tra i principali rappresentanti dell'antica lirica ionica. I grammatici greci e latini disputavano se a lui, piuttostoché ad Archiloco o a Callino, [...] dovesse attribuirsi il vanto di avere per primo introdotto nella letteratura il cosiddetto genere elegiaco: questione ch'è difficile risolvere per l'incerta cronologia di questi autori nei loro reciproci ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...