Nome dato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi, alla quarta nota della scala modale tipica, partente dal do (➔ notazione). ...
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Nome di due scrittori latini, padre e figlio, vissuti fra il 149 e il 60 a. C., ricordati da Varrone, Plinio il Vecchio e Columella, autori di una vasta opera De agri cultura, non giunta a noi, ma che [...] ebbe molto credito pur non avendo carattere generale perché si riferiva a un possesso dei S. nella Gallia Cisalpina; comprendeva anche argomenti di economia domestica ...
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Nome dato dai popoli latini alla 6a nota della scala di do, cui i popoli germanici e anglosassoni conservano l’antico nome A. Viene detta l. normale la nota fondamentale (il la della terza ottava: la3) [...] per accordare tutti gli strumenti musicali, prodotta dal corista normale e la cui altezza si è fissata come corrispondente alla frequenza di 440 Hz (➔ notazione) ...
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Figura retorica, detta dai latini distinctio, che consiste nel ripetere una stessa espressione attribuendole però un significato diverso: positivo, quando il significato viene rinforzato in direzione [...] di una maggiore pregnanza (anche se quell’uomo è un nemico, resta sempre un uomo); negativo, quando viene revocato uno dei significati dati con effetti di ironia o di amplificazione (La mattina seguente ...
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Originariamente, presso i Latini, la parola, il detto della divinità, quindi il destino irrevocabile fissato fin dal principio e a cui nessuno si può sottrarre, e perciò la morte; al plurale, i detti del [...] veggente che indicava il futuro e le personificazioni del destino, le Moire, le Parche, chiamate appunto anche Fata o tria Fata.
Storicamente, i vari modi di intendere il f. si intersecano e si confondono, ...
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Si conoscono quattro scultori greci di questo nome. Il primo, Acheo, firmò con gli argivi Argeiada, Asopodoro e Atoto la base sorreggente alcune statue in bronzo dedicate da Argo in Olimpia verso il 500 a. C. (E. Loewy, Inscr. gr. Bildh., 30). Il secondo, Arcade, scolaro di Policleto seniore, secondo Plinio, eseguì le statue in bronzo di Giove e d'Apollo, nel gruppo dedicato da Sparta a Delfi dopo ...
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MOSEBACH, Martin
Micaela Latini
Scrittore tedesco, nato a Francoforte sul Meno il 31 luglio 1951. Ha ricevuto, per la sua opera, molti riconoscimenti come il premio Heimito von Doderer (1999), il premio [...] Kleist (2002), il Premio di letteratura della Bayerische Akademie der Schönen Künste (2006), il prestigioso premio Georg Büchner (2007) e, nel 2013, il premio letterario della Konrad-Adenauer-Stiftung.
M. ...
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LEWITSCHAROFF, Sibylle
Micaela Latini
Scrittrice tedesca, nata a Stoccarda il 16 aprile 1954. Per i suoi lavori ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui, nel 1998, il premio Ingeborg Bachmann per [...] Pong, nel 1999 il premio della Fondazione Buchkunst, nel 2006 il premio Kranichsteiner, nel 2007 il premio Literaturhäuser (delle Case della letteratura), nel 2008 il premio Marie-Luise Kaschnitz, e nel ...
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SOLARIO
Giovanni PATRONI
. I latini chiamarono solarium (da sol "sole") un oggetto esposto al sole, per eccellenza l'orologio (horologium solarium; anche solarium senz'altro), gnomone, meridiana (v.). [...] Per estensione si disse così talora anche l'orologio ad acqua. Ha importanza archeologico-urbanistica, perché se ne ornavano luoghi pubblici, piazze, scholae (a Pompei anche il tempio d'Apollo; a Roma ...
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HILBIG, Wolfgang
Micaela Latini
Scrittore e poeta tedesco, nato a Meuselwitz (Turingia) il 14 febbraio 1941 e morto a Berlino il 2 giugno 2007. Il suo romanzo più noto, Ich (1993), ha per protagonista [...] un poeta costretto a lavorare come spia per la Stasi. L’opera, che ottenne un discreto successo, venne considerata dalla critica come romanzo sociale sull’epoca terminale della Repubblica Democratica Tedesca. ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...