Segno grafico in forma di stelletta, già in uso nei codici latini e greci, che serve di richiamo a note poste in margine o a piè di pagina, o per indicare lacuna nel testo od omissioni volontarie di nomi [...] che non si vogliono citare.
Nei libri liturgici stelletta usata per segnare con pausa la metà d’ogni versetto nei Salmi; nei responsori distingue il ritornello, nelle antifone il tempo utile per iniziare ...
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Famiglia di stampatori parigini che diedero edizioni di classici greci e latini, di autori francesi e di Padri della Chiesa. La stamperia fu fondata da Frédéric l'Ancien (n. in Champagne 1523 - m. Parigi [...] 1583), attivo dal 1552, stampatore del re dal 1571. Ne continuarono l'attività il figlio Frédéric le Jeune (Parigi 1552 - ivi 1630), anch'egli stampatore del re (1581-1602), cui succedettero nella carica ...
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GETULI
Francesco Beguinot
. Col nome Gaetūli, Γαιτοῦοι, Γαίτουλοι, ecc., gli scrittori latini e greci designavano, pur con varietà di dati, di estensione e di suddivisioni, il complesso della popolazione [...] indigena africana posta a nord del Gran Deserto, e a sud della fascia costiera comprendente le Mauretanie, la Numidia, e la Provincia d'Africa: zona che corrisponde quindi approssimativamente agli altipiani ...
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(gr. Γαράμαντες) Indigeni berberi del Fezzan. Sottomessi da L. Cornelio Balbo nel 19 a.C. e puniti nel 69 d.C. per una loro incursione nel territorio di Leptis, rimasero da allora fedeli a Roma favorendo, [...] sotto Domiziano, spedizioni romane in Etiopia e Sudan. Costituivano una federazione con un re; capitale era Garama (od. Germa). Gli autori latini li ricordano fino al 5° secolo. ...
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DIPHILUS (Diphilus)
A. Stazio
Il nome, in genitivo e in caratteri latini, ricorre su un'ametista del Museo Nazionale di Napoli, accanto alla raffigurazione di un vaso ornato di sfinge, maschera e spiga. [...] Più che ad un incisore l'iscrizione pare si riferisca al proprietario del sigillo.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. gr. Künstler, II, Stoccarda 1889, p. 609 s.; O. Rossbach, in Pauly-Wissowa, V, i, 1905, c. ...
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fortificare
Vincenzo Valente
Verbo di derivazione dotta, della serie dei composti latini denotanti attività, frequenti nella prosa dantesca, rari in poesia; usato tre volte nel Convivio, con valore [...] esclusivamente morale.
Nel primo esempio (III II 7), l'anima umana... naturalmente disia e vuole essere a Dio unita per lo suo essere fortificare, il verbo vale " render forte ", fino a " condurre a perfezione ...
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prolessi
Francesco Tateo
Figura retorica (denominata anticipatio o praeoccupatio dai retori latini) consistente nel prevedere e anticipare la domanda o l'obiezione dell'avversario, rispondendo prima [...] folli che credono (XVI 6); cfr. XXII 10 E non dicesse alcuno che ogni appetito sia animo; ché..., mentre ritorna nella prosa latina la p. nella forma più comune: Si quis vero fatetur contra obiciens... (VE I V 2). In talune trattazioni dottrinali del ...
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Il più popolare degli eroi greci, oggetto d'un grandissimo numero di miti. Zeus, invaghitosi di Alcmena moglie di Anfitrione, ne inganna l'onestà presentandosi sotto le spoglie del marito assente. Era, [...] e più grave, meno individualmente personale e più socialmente utile, qual'era proprio dell'ideazione religiosa dei Romani.
La leggenda latina che riguarda la lotta con Caco, che aveva osato rubargli le vacche di Gerione da lui prese nel suo viaggio ...
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Dite
Vittorio Russo
Dite (dal latino Dis-Ditis, con cui i Latini designavano la divinità, corrispondente al Plutone dei Greci, che presiedeva all'Averno, l'oltretomba pagano) è uno dei nomi che D. adotta, [...] seguendo Virgilio (Aen. VI 127, 269 e 397, VII 568, ecc.) per indicare Lucifero (v.). Da lui prende il nome l'ultima parte dell'Inferno (o basso Inferno), che va dal sesto al nono cerchio, detta appunto ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...