Assemblea municipale con poteri locali, propria del sistema amministrativo spagnolo e trapiantata in America Latina. In Argentina si ricorda il C. di Buenos Aires: ribellatosi una prima volta all’autorità [...] spagnola (1806), ruppe definitivamente i legami con essi nel 1810, nominando una Giunta di governo ...
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Filologo classico (Codroipo, Udine, 1897 - Roma 1980), prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura latina all'univ. di Napoli. Opere: Cicerone (1929); L'Eneide e la poesia di Virgilio (1932); Studi [...] virgiliani (1947); Da Plauto a Terenzio (1946-47); Tacito (1973). Ha diretto Latinitatis Italiae medii aevi inde ab a. CDLXXVI usque ad a. MXXII lexicon imperfectum (4 voll., 1939-64; rist. 1970) ...
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In linguistica, di parola atta a esprimere la proibizione; così la particella greca μή, latina ne (in ne feceris «non fare»), il latino cave seguito dal congiuntivo (cave dicas «non dire»). Le locuzioni [...] formate con tali parole p. costituiscono la categoria dell’imperativo p. (comunemente anche negativo), che di solito ricorre a forme verbali diverse da quelle dell’imperativo positivo (cfr. sopra ne feceris ...
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PULGADA
. Antica misura di lunghezza usata in Spagna e in molti stati dell'America latina; corrispondeva al pollice con un valore (circa m. 0,025), di solito costante rispetto alla vara (1/36). In Spagna [...] la pulgada di 12 lineas di 12 puntos equivaleva a m. 0,023106; 12 pulgadas formavano 1 pie (piede) e 3 pies una vara ...
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INFIDO O INFIDO?
La pronuncia corretta è infìdo, con accentazione ➔piana, come nella parola latina da cui deriva (infìdus).
La accentazione ➔sdrucciola è scorretta e deriva probabilmente dal modello [...] di aggettivi come ìnfimo, ìntimo.
VEDI ANCHE accent ...
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Nobile famiglia di greci fanarioti, di antica origine bizantina e imparentata, dopo la conquista latina di Costantinopoli (1204), alla dinastia imperiale dei Comneni despoti di Trebisonda. In seguito alla [...] conquista ottomana di quella città (1461), gli I. perdettero d'importanza; se ne ha nuovamente notizia col 17º sec., sempre nel ramo comneno che, imparentatosi con boiari romeni, acquistò notorietà politica ...
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Studioso dell'antichità (Firenze 1884 - ivi 1963), figlio di Cesare; prof. (1938-44) di letteratura latina all'univ. di Genova, poi (1944-51) di antichità classiche all'univ. di Firenze, infine (1951-54) [...] romana, 1940; Urbs, aspetti di vita romana antica, 1942; Uomini e cose del mondo antico, 1947; La donna greca nell'antichità, 1953; Cane del popolo, 1957), di epigrammi, di enigmi in latino (Aenigmata, 1942) e di carmi conviviali (Carmina, 1961). ...
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PUDICO O PUDICO?
La pronuncia corretta è pudìco, con accentazione ➔piana, come nella parola latina da cui deriva, pudìcum ‘che prova vergogna’.
La pronuncia con accentazione ➔sdrucciola pùdico è dunque [...] scorretta, anche se si tratta di un errore abbastanza comune dovuto a una errata ➔ritrazione dell’accento, forse sul modello di lùdico ...
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Neoplatonico del sec. IV d. C., autore di una versione latina e di un commento, entrambi non completi, del Timeo platonico. Varie le fonti utilizzate dal commento: sostanzialmente, esso sembra basarsi [...] su un'analoga opera greca, la cui intonazione critica doveva continuare la tradizione iniziata dal commentario di Posidonio allo stesso dialogo platonico. Malgrado la sua scarsa originalità, il commentario ...
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VALERIO, Giulio (Iulius Valerius)
Cesare GIARRATANO
Sotto questo nome ci è giunta una traduzione latina del romanzo di Alessandro Magno scritto intorno al sec. III dell'era volgare da persona a noi sconosciuta, [...] perché la sua attribuzione a Callistene è una finzione. Di Giulio Valerio non sappiamo nulla. La traduzione si deve porre tra la fine del sec. III e il principio del IV.
L'opera comprende tre libri (ortus, ...
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latinismo
s. m. [der. di latino]. – 1. Elemento linguistico (parola o locuzione) adottato stabilmente o occasionalmente dal latino in una lingua diversa, sia nella sua forma originaria (iunior e senior, excursus, lapsus, raptus, ab origine,...