Il dossettismo. Dinamismi, prospettive e damnatio memoriae di un'esperienza politica e culturale
Enrico Galavotti
Prime coordinate: un oggetto complesso
La vicenda storica dell’Italia unita, e particolarmente [...] » e a una «riforma finanziaria», che si assumesse tra le altre cose l’impegno dell’«abolizione del latifondo» e della «nazionalizzazione delle grandi industrie monopolistiche»51. Nell’approccio dei dossettiani la nuova costituzione doveva quindi ...
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La fede italiana: geografia e storia
Adriano Prosperi
La fede italiana: dalla libertà all'unità
Quando nel 1532 l’inquisitore di Cividale del Friuli si trovò davanti al contadino Biagio di Totulo da [...] delle campagne meridionali. Qui, in certe aree come quella lucana è stato descritto il processo che portò il latifondo ecclesiastico a sostituirsi a quello privato, con il declino dell’arativo sostituito dal pascolo e con un arretramento complessivo ...
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Grandezza e miseria della nobiltà veneziana
Laura Megna
Ricchi e poveri
Tra Sei e Settecento la nobiltà veneziana presenta un quadro complesso di realtà economiche e sociali, politiche e culturali assai [...] , il Dogado, il Trevigiano e il Vicentino: ibid., Redecima del 1740, b. 607, nr. 267. Nell’Ottocento il latifondo di Piazzola diverrà il «centro gravitazionale» dell’impero agrario dei nuovi proprietari, i Camerini. Fautori di imponenti opere di ...
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Le stagioni della fiaba, le regioni del racconto
Fabio Mugnaini
«C’era una volta...»: racconto, storia letteraria e industria culturale
Secondo Max Müller (1823-1900), indologo e fondatore della scuola [...] è la dialettica città/campagna a rendere fiorentine le storie raccolte da Imbriani; sono le relazioni di potere del grande latifondo a spiegare perché sia siciliano quel preciso modo di rappresentare il potere che circola nelle fiabe siciliane; è la ...
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CRISPI, Francesco
Fausto Fonzi
Nato nel piccolo centro siciliano di Ribera, nell'Agrigentino, da Tommaso (di stirpe albanese e originario di Palazzo Adriano), commerciante di grano, e da Giuseppa Genova [...] , soprattutto la presentazione in luglio (quasi a compenso delle concessioni agli agrari) di un progetto di riforma del latifondo siciliano, che, nonostante l'impegno personale del C., non diventerà mai legge (come un progetto per il decentramento ...
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La redistribuzione del reddito tra regioni
Ada Becchi
La redistribuzione di reddito tra regioni attraverso il meccanismo della finanza pubblica è un tema ‘caldo’ della recente fase politica italiana. [...] dal 1861, avevano contraddistinto la parte meridionale come culturalmente e civilmente diversa dal resto del territorio: il latifondo (e il feudo). La seconda perché cercava di dare organicità e sistematicità agli interventi in opere pubbliche ...
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Il movimento e l'organizzazione cooperativa
Luigi Trezzi
Questo contributo vuole mostrare quanto fecero i cattolici italiani per la diffusione delle cooperative, accennando all’ipotesi che esse fossero [...] interesse per la piccola proprietà non ha distratto i cattolici dai problemi che la medio-grande conduzione o il latifondo generavano per i contadini. La risposta riguardò una specifica forma cooperativa del lavoro agricolo: l’affittanza collettiva a ...
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Enzo Ciconte
Le mafie costituiscono – e non da oggi – un fenomeno internazionale, innanzitutto nella misura in cui gruppi criminali organizzati ‘di stampo mafioso’ si sono sviluppati, in modo autonomo, [...] se per molti decenni era stata sottostimata, anzi si può arrivare a dire oscurata dal peso sociale e politico della mafia del latifondo. Cosa nostra era da antica data collocata entro le borgate periferiche. Nel giro di pochi anni il centro e le zone ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Gli strumenti della scienza e la loro produzione
Paolo Brenni
Il termine strumenti scientifici è estremamente vago ed è difficile darne una definizione precisa e valida nel corso di una storia millenaria. [...] di materie prime, l’arretratezza di buona parte del Meridione dove, tra l’altro, l’esistenza del latifondo non incoraggiava le campagne topografiche, e, infine, un generale ritardo nello sviluppo delle attività manifatturiere e protoindustriali ...
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Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] movimentazione tecnologica e produttiva di questi beni, che – soprattutto al Sud – andarono in parte a rimpinguare il latifondo e ad accentuare lo sfruttamento delle plebi agrarie.
Naturalmente, al fondo di queste misure stava una questione più ...
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latifondo
latifóndo s. m. [dal lat. latifundium, comp. di latus «vasto» e fundus «fondo, podere»]. – Grande estensione di terreno, incolta o estensivamente coltivata, caratterizzata dal fatto che il proprietario terriero trae un utile, più...
latifondista
s. m. e f. [der. di latifondo] (pl. m. -i). – Proprietario di uno o più latifondi: i l. siciliani. Più genericam., soprattutto come termine polemico, ricco proprietario di vasti terreni.