colonato
Nel periodo del Basso impero, la condizione giuridica degli agricoltori vincolati al fondo che coltivavano (chiamati coloni, ma anche inquilini, adscripticii, glebae ecc.). In origine, colono [...] o l’altrui. Concentratasi la proprietà nelle mani di pochi, colonus fu detto il conduttore di una parcella d’un latifondo, spesso con un certo numero di schiavi alle sue dipendenze. Giuridicamente, il colono restava un uomo libero, anche se con ...
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SA‛ĪD Pascià
Giorgio Levi Della Vida
Terzo viceré d'Egitio dal luglio 1854 al 17 gennaio 1863, nato nel 1822. Quarto figlio di Muhammad ‛Alī il fondatore della dinastia, ebbe il potere, secondo le norme [...] I, figlio del suo fratello maggiore Ţusūn pascià. Oltre a una riforma agraria, che valse a temperare i danni del latifondo, si segnalò per aver fatto progredire l'Egitto sulla via dell'europeizzazione: l'avvenimento più notevole del suo governo fu ...
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DE FRANCISCI GERBINO, Giovanni
Denis Giva
Nacque a Palermo nel 1883 da Pietro De Francisci e da Brigida Gerbino. Laureatosi in giurisprudenza a Palermo nel 1903, ottenne l'abilitazione alla libera docenza [...] dei fini sociali, demografici ed economici che si vogliono raggiungere e che si raggiungeranno in Sicilia con l'assalto al latifondo e che presuppongono, appunto, un contatto stabile e diretto tra il lavoratore e la terra". Negli anni Quaranta, oltre ...
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SERPIERI, Arrigo
Simone Misiani
SERPIERI, Arrigo. – Nacque a Bologna il 15 giugno 1877, da Eduardo e da Maria Ramponi.
Nella città natale, dove visse gli anni giovanili, si accostò al mondo rurale tramite [...] ’iniziativa. Nel dicembre di quell’anno Serpieri presentò alla Camera un disegno di legge per la colonizzazione del latifondo (Norme per assicurare l’integralità della bonifica) che suscitò una dura reazione interna. Dopo essere stato approvato dalla ...
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PALUMBO CARDELLA, Giuseppe
Giuseppe Astuto
PALUMBO CARDELLA, Giuseppe. – Nacque a Girgenti, ora Agrigento, il 9 marzo 1856.
Discendente da una famiglia borghese, Giuseppe conseguì la laurea in ingegneria [...] e collaborò con i giornali cittadini locali attraverso contributi sull’industria zolfifera, sui problemi agricoli e sul latifondo. Nel 1882, durante la preparazione delle celebrazioni per il centenario dei Vespri siciliani e le elezioni politiche ...
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Pastorizia
Alessandro Clementi
L'allevamento degli animali minuti, soprattutto ovini, coincide nei momenti del suo maggiore sviluppo con la transumanza. Tale prassi, diffusa soprattutto nelle regioni [...] guerre annibaliche che distrussero la piccola proprietà contadina con il conseguente inurbamento verso Roma e con il crearsi del latifondo che trasformò le campagne in deserta oppida o agri deserti, essa scomparve con la caduta dell'Impero romano, a ...
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La costruzione dell’economia unitaria
Guido Pescosolido
Il ruolo della componente economica nella storia del Risorgimento e dello Stato unitario assunse un rilievo storiografico significativo a partire [...] . In base alla legge eversiva del 1806 il grande baronaggio meridionale era riuscito a salvare la maggior parte degli antichi latifondi feudali, cedendone solo un terzo ai titolari degli antichi diritti di uso. In tal modo era restato in possesso di ...
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ABISSO, Angelo
Francesco Brancato
Nato a Sciacca il 17 genn. 1883 e laureatosi in giurisprudenza a Napoli, prima esercitò l'avvocatura come penalista, poi iniziò la carriera della magistratura. Fu anche [...] del 4 ott. 1921, Francesco Crispi e l'Italia d'oggi (Sciacca 1921). Trattò il problema del latifondo in Sicilia (cfr. La Questione del latifondo ed i governi incapaci, in Giornale di Sicilia del 27-28 genn. 1920) e quello della mafia.
Diversamente ...
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L'Italia romana delle Regiones. Regio IX Liguria: Albenga
Piera Melli
Albenga
Città della riviera di ponente (lat. Albium Ingaunum; Albingaunum), nella omonima piana costiera del fiume Centa.
Ricordata [...] controllava un’ampia giurisdizione, la cui prosperità economica era garantita dalle coltivazioni agricole, presto inglobate nel latifondo, e dall’inserimento nei circuiti commerciali, principalmente marittimi, ulteriormente potenziati dal 13 a.C. con ...
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Masserie regie
RRaffaele Licinio
Se nelle campagne del Mezzogiorno bassomedievale il nucleo che più di ogni altro svolge funzioni demiche e di colonizzazione agraria è il casale, villaggio aperto e [...] greco μᾶζα, letteralmente 'impasto di farina d'orzo' e, per estensione, campo coltivato) aveva indicato il grande latifondo laico o ecclesiastico, suddivisibile in lotti, detti massarie, affidate in gestione ai massari. A partire dal Duecento invece ...
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latifondo
latifóndo s. m. [dal lat. latifundium, comp. di latus «vasto» e fundus «fondo, podere»]. – Grande estensione di terreno, incolta o estensivamente coltivata, caratterizzata dal fatto che il proprietario terriero trae un utile, più...
latifondista
s. m. e f. [der. di latifondo] (pl. m. -i). – Proprietario di uno o più latifondi: i l. siciliani. Più genericam., soprattutto come termine polemico, ricco proprietario di vasti terreni.