-enza [lat. -entia]. - Suff. derivativo di sost. astratti tratti da verbi (accoglienza, conoscenza, credenza, diffidenza, dipendenza, partenza) o da un aggettivo in -ente che risale a un part. pres. lat. [...] (decenza, pazienza, prudenza) ...
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-eo [nel sign. 1, dal lat. -eus; nel sign. 2, dal lat. -aeus, gr. -eios]. - 1. Suff. derivativo presente in agg., normalmente d'origine latina, che rinviano a qualità: argenteo, corneo, corporeo, ferreo, [...] ligneo; con derivazione da nomi propri: cesareo, dedaleo, erculeo, mediceo. 2. Suff. derivativo che conserva l'originaria funzione di formare agg. e sost. indicanti nomi di abitanti: etneo, raguseo (frequente ...
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tra- [dal lat. trans "al di là, attraverso"; in alcuni casi con influsso di ultra "oltre" e di intra "dentro"]. - Pref. di molte parole (soprattutto verbi), in cui indica movimento, passaggio al di là [...] l'attraversamento, cioè il passaggio da parte a parte di un oggetto (per es., trafiggere, traforare, ecc.); con influsso del lat. intra e sign. vicino a quello della preposizione tra (= fra), in mezzo, tra le altre cose (per es., tramettere ...
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penombra /pe'nombra/ s. f. [dal fr. pénombre, lat. mod. penumbra, comp. del lat. paene "quasi" e umbra "ombra"]. - [condizione intermedia tra l'ombra e la luce] ≈ semioscurità. ↑ ombra. ‖ crepuscolo. ↔ [...] luce. ▲ Locuz. prep.: fig., in penombra [in una condizione di scarso rilievo, di secondaria importanza e sim.: rimanere in p.] ≈ da parte, defilato, in disparte, in secondo piano. ↑ in ombra. ↔ in primo ...
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per-¹ [lat. per-]. - Pref. usato in lat. per la formazione di verbi composti che passano, insieme con i loro derivati, in ital., dove vengono parimenti creati nuovi derivati verbali (ma non nuovi verbi); [...] indica sia "passaggio attraverso" (per es., in perspicace, perspicacia, perspicuo, ecc.), sia "fino in fondo", esprimendo il concetto della continuità, dell'insistenza (per es., perdurare, permanere, perorare, ...
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calende /ka'lɛnde/ (ant. calendi) s. f. pl. [lat. calendae -arum, di origine incerta, forse connesso con il lat. calare, gr. kaléō "chiamare"]. - (stor.) [nel calendario romano, il primo giorno del mese, [...] sacro a Giunone] ▲ Locuz. prep.: fig., scherz., alle calende greche ≈ mai ...
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equiparare v. tr. [dal lat. aequiperare, aequiparare] (io equipàro, alla lat. equìparo, ecc.). - [mettere in relazione tra loro cose o persone considerandole pressoché uguali: e. il valore di due oggetti; [...] e. il merito di due persone] ≈ assimilare, parificare. ↑ uguagliare. ‖ livellare, pareggiare, (burocr.) perequare, uniformare. ⇑ paragonare. ↔ differenziare, distinguere, diversificare ...
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irritare [dal lat. irrĭtare] (io ìrrito, ecc., alla lat., non com., irrìto, ecc.). - ■ v. tr. 1. [far perdere la pazienza] ≈ (fam.) fare venire i nervi (a), indispettire, indisporre, innervosire, irritare [...] i nervi (a), (pop.) scocciare, seccare, stizzire, urtare (i nervi) (a). ↔ calmare, rabbonire, rasserenare, tranquillizzare. 2. (non com.) a. [indurre all'offesa: i. il risentimento di qualcuno] ≈ aizzare, ...
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irrogare v. tr. [dal lat. irrŏgare, propr. "proporre al popolo (una legge, una pena, ecc.)"] (io irrògo, tu irròghi, ecc., alla lat. ìrrogo, ecc.). - (giur.) [riferito a pena e sim., attribuire] ≈ Ⓖ (fam.) [...] affibbiare, Ⓖ (fam.) appioppare, comminare, infliggere ...
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perdonare [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare "condonare" per sostituzione di pref.] (io perdóno, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [rinunciare a propositi di vendetta: p. un torto subìto] ≈ [...] (non com.) condonare, (non com.) rimettere, scusare. ↔ castigare, punire, vendicarsi (di). b. [mostrare comprensione per un comportamento non corretto, un errore e sim.: è troppo buono, perdona ogni mancanza] ...
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LAT
. Moneta unitaria della Lettonia (dal 10 novembre 1922); il lat aureo base contiene g. 0,2903 d'oro puro, a somiglianza del franco francese. Si sono coniate monete d'argento da 1 e da 2 lat. Il lat si divide in 100 santim.