Divinità venerate dai Romani, specialmente nel culto privato presso il focolare domestico con Vesta e con i Penati. Il lare familiare vegliava sulle fortune della casa e a lui i membri della famiglia rendevano culto quotidiano, specialmente alle calende, none, idi. Secondo la leggenda, riportata solo da Ovidio, i L. furono due gemelli nati dalla ninfa Lara.
Di origine etrusca, i L. erano in origine ...
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LARI (Lares, Lar)
M. Floriani Squarciapino
Divinità venerate dai Romani. Già gli antichi dibatterono più volte sull'origine del culto di queste prische divinità latine e, sulla scorta delle varie testimonianze, [...] (altare del Belvedere); C. Pietrangeli, Bull. Com., 1936, p. 13 ss.; ibid., 1942, pp. 127-130; M. Floriani Squarciapino, L'Ara dei Lari di Ostia, in Arch. Class., IV, 1952, p. 204 ss.; I. Scott Ryberg, Rites of the State Religion in Roman Art, in Mem ...
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LARI, Antonio Maria, detto il Tozzo
Monica Grasso
Nacque a Siena da Paolo e Alessandra di Giovanni Antonio Ballerino. La data di nascita, non documentata, è di consueto stabilita intorno al 1503 (Milanesi).
Le [...] , dopo i profondi rimaneggiamenti ottocenteschi, è difficile ricostruire con esattezza la fisionomia dell'intervento cinquecentesco del Lari. Lo si può ravvisare forse nella razionalizzazione spaziale dell'interno, dove la concentrazione nella zona ...
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Architetto e pittore senese, di cui si hanno notizie dal 1521 al 1549. Successore di B. Peruzzi come architetto della Repubblica Senese, ebbe (1537-39) continui incarichi per la revisione e costruzione di fortificazioni (Chiusi, Cetona, Sinalunga, Sovana, Sarteano, Orbetello). Nel 1539 diede il progetto per il monastero di S. Marta a Siena, poi orfanotrofio; nel 1547 quello del palazzo Palmieri ...
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CINI, Giovanni
Alberto Cornice
Figlio di Lorenzo, menzionato dagli eruditi secenteschi senesi con il soprannome di Bigio (Mancini, Ragguaglio) o di Tozzo (Id., Considerazioni; nel Chigi è Trezzo), appellativo [...] quest'ultimo che spesso fu usato anche per designare l'architetto Anton Maria Lari, è noto dai documenti fino ad ora conosciuti solo con il nome "Giovanni di Lorenzo". Il cognome Cini appare per la prima volta nel Faluschi (1815) ed è ripetuto poi da ...
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GENIO
W. Fuchs
Il G. è una figura centrale e peculiare della religione romana, Certamente non derivata dall'ambiente greco. Si possono forse rintracciare determinati lineamenti sino allo stato etrusco [...] e come giovanetto: H. Gummerus, in Jahrbuch, xxviii, 1913, p. 97, fig. 17; E. Rink, op. cit., p. 12. - G. familiaris fra i Lari come serpente su dipinti pompeiani: E. Rink, op. cit., p. 10 e ss.; G. Boyce, Corpus of the Lararia in Pompei, in Mem. Am ...
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VESTA (Vesta)
G. Carettoni
Divinità romana del focolare domestico.
Il significato del vocabolo greco corrispondente (ἑστὶα = fuoco) e l'identità del culto indussero gli antichi a ricercare anche un rapporto [...] con il rhytòn, il simbolo degli altri genî familiari - i Lari - la cui personalità si confonde con quella dei compagni di V Penati; ed ecco che V. è rappresentata affiancata dai Lari in varie pitture pompeiane, generalmente in ambienti destinati alla ...
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religione Divinità dei Romani e dei Latini, cui era strettamente associato il culto del focolare domestico e pubblico. Il nome della dea appare connesso con quello della greca Estia (῾Εστία, Ƒεστία), ma [...] e verosimilmente indigeno. Il suo culto privato non ebbe mai grande importanza e presto fu superato da quello dei Penati, dei Lari e del Genio. Grandissimo fu invece lo sviluppo e l’importanza che ebbe il culto pubblico: esso aveva luogo presso il ...
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TUTELA
W. Köhler
L'accezione giuridica di T. è quella della parola italiana, in senso più lato significa protezione; per esempio (Act. arv., Henzen, p. 146) il Genius viene indicato come un dio in cuius [...] indirettamente dal padre della chiesa, S. Girolamo (Migne, Patr. lat., xxiv, 551) quando condanna il culto suo e dei Lari come un "abominevole pregiudizio". Come Tyche e Fortuna cresce sino al grado di patrona di comunità civiche, associandosi alle ...
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Parte del camino, più o meno rialzata da terra, ma posta direttamente sotto la cappa, in cui si faceva fuoco per cuocere vivande e per riscaldare ambienti.
Come centro della vita domestica, il f. è circondato [...] ). Presso i Romani era protetto da varie divinità, fra le quali Vesta, e si collocavano presso di esso le immagini dei Lari, così che fumosi Lares veniva a significare una origine nobile e antica della gens, rappresentata appunto da immagini che, per ...
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compitale
agg. e s. m. o f. [dal lat. compitalis, der. di compĭtum «bivio, crocicchio»], letter. – Propr., di un bivio, dei crocicchi: lari c., nell’antichità romana, lari ai quali erano erette rustiche cappelle ai crocicchi delle vie, dove...
larario
laràrio s. m. [dal lat. lararium, der. di Lares «Lari»]. – Nell’antica Roma, parte della casa riservata al culto domestico, costituita da un sacrario o da un’edicola contenente, oltre alla suppellettile sacra e ai doni votivi, anche...