Giuntina di rime antiche
Vittorio Russo
. Si usa indicare con questo nome un volume miscellaneo di rime, edito dalla stamperia fiorentina dei Giunti (per l'esattezza da Bernardo, figlio di Filippo Giunti, [...] lo più segnati dal nome degli autori, alcuni noti altri anche sconosciuti, come Franceschino degli Albizi, Fazio degli Uberti, LapoGianni, Iacopo da Lentini, Chiaro Davanzati, Ricco di Varlungo, Cione Baglioni, ecc.).
La G. è un testo d'importanza ...
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CERCHI, Giovanni
Franco Cardini
Figlio di Niccolò e cugino di Vieri di Torrigiano fu, insieme con quest'ultimo, uno dei rappresentanti della seconda generazione del casato Cerchi, la generazione cioè [...] , esule, poco dopo.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Firenze, Diplomatico. Badia, 1301 nov. 8; Ibid., Notarile antecosimiano. LapoGianni, f. 96r, 1314 marzo 18; Firenze, Arch. capitolare di S. Lorenzo, Libro di entrate e di uscite, arm. 6, palch ...
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Di donne io vidi una gentile schiera
Marco Pecoraro
Questo sonetto, compreso dai più recenti editori fra le rime del tempo della Vita Nuova (ediz. Barbi-Maggini, Rime 263-264, n. LXIX), è conservato [...] pregio nomata e Io voglio del ver la mia donna laudare del Guinizzelli; e con la ballata Dolc'è il pensier di LapoGianni). Il Barbi ritenne prive di " serio fondamento " queste illazioni, e contro l'opinione del Carducci (nota al cap. V 4 della Vita ...
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fiso
Freya Anceschi **
S'incontra sedici volte, sempre in poesia e, a eccezione di If IV 5 e Pd XXIII 9, XXIX 9, sempre in rima. Ha di solito valore avverbiale, di " fissamente ", " intensamente "; [...] , sempre in rima con ‛ viso ', anche nel Tesoretto 2915; in Guido Cavalcanti Era in penser d amor 41; in LapoGianni Angioletta in sembianza 12; ‛ fisso ', stando alla documentazione di cui finora si dispone, sembra trovarsi in D. per la prima ...
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Amore e monna Lagia e Guido ed io
Vincenzo Pernicone
Sonetto (Rime dubbie I; schema ABBA ABBA CDE EDC) attribuito a D. solo dal codice Marciano It. IX 191; dagli autorevoli Chigiano L VIII 305 e Magliabechiano [...] loro tempo, o ristabilire lezioni testuali ormai corrotte. Tutto quel che si riesce a comprendere è che per causa di un ser costui (forse LapoGianni, dato che nel sonetto è nominata monna Lagia, la sua donna) che ha offeso Amore (se il ser costui è ...
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piano (agg. e avv.)
Alessandro Niccoli
In senso proprio ricorre in Pd XXX 3, dove, per indicare che la mezzanotte è di poco trascorsa, è usata la perifrasi questo mondo / china già l'ombra quasi al letto [...] e piano ", Guinizzelli Donna, l'amor mi sforza 14; " leggera e piana ", Cavalcanti Perch'io no spero 3; " umil' e piana ", LapoGianni Ballata, poi che ti compuose Amore 23; " umile e piana ", Sì come i Magi 9; " piana ed onesta ", Cino Molte fiate ...
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Deh, Violetta, che in ombra d'Amore
Ginetta Auzzas
. La ballata (Rime LVIII) non ebbe vasta diffusione nella tradizione manoscritta delle Rime. Il suo testo è costituibile sulla base, anzitutto, del [...] , quindi, partecipa piuttosto di un generico stilnovismo: che l'imparenta, ad es., con le fragili ballatelle di LapoGianni. Il motivo dominante, il filo conduttore di essa è rappresentato dall'esperienza ormai estenuata dell'amore cortese, tradotta ...
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veduta
Riccardo Ambrosini
Il participio femminile sostantivato v., raramente attestato altrove (ad es., dal fiorentino LapoGianni, Nel vostro viso 8 " 'l cor s'allegra de la sua veduta ", ove sua ha [...] sciolgo il mistero delle cose eterne, dandogli la possibilità di vederle "), v. ha funzione processuale, come nel luogo di LapoGianni, citato.
Invece nelle attestazioni ambigue di Vn XVI 4 credendo che mi difendesse la sua veduta da questa battaglia ...
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manto (sost.)
Antonietta Bufano
Esclusivo della poesia, con una sola eccezione nel Convivio; ricorre per lo più in senso proprio. In Pg XIII 47 vidi ombre con manti / al color de la pietra non diversi, [...] m. " è frequente nelle immagini stilnovistiche ", e cita vari esempi: " manto d'umiltate " e " manto di soavitate " in LapoGianni; " O povertà, come tu sei un manto " in una canzone pseudocavalcantiana; aggiunge inoltre che " aver manto significava ...
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talento
Guido Favati
Gallicismo, che sta per " voglia ", " desiderio ", " disposizione d'animo verso qualcosa ". Così in Rime LII 7 (il sonetto del vasel), dove il poeta si augura che, vivendo sempre [...] bevuto, appunto in nave, da Tristano e Isotta ": cfr. Letteratura italiana delle origini, Firenze 1970, 337) nella fatata navicella con LapoGianni e Guido Cavalcanti, di stare insieme crescesse 'l disio; o in Fiore LXXIII 6; così ancora in If II 81 ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
privatore
privatóre s. m. (f. -trice) e agg. [der. di privare1], letter. raro. – Chi, o che, priva qualcuno di un bene, o d’altra cosa: di ciò c’hai donato non essere privatore (Boccaccio); O Morte, della vita privatrice (Lapo Gianni).