Latini, Brunetto
Francesco Mazzoni
Letterato e uomo politico fiorentino, protagonista di uno dei più interessanti episodi dell'Inferno (terzo girone del VII cerchio, ove sono puniti i violenti contro [...] tra quei poeti (siciliani, bolognesi e stilnovisti) che seppero attingere il grado supremo (dal Guinizzelli al Cavalcanti a LapoGianni, a Cino da Pistoia e all'amico suo) respinge decisamente le esperienze formali degli autori menzionati, assunti a ...
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diritto romano in Dante
Filippo Cancelli
Tra le tesi opposte, entrambe esagerate, di chi vede in D. un giurista e di chi lo fa ignaro affatto delle fonti giuridiche - naturalmente per cognizione diretta, [...] alcuni nomi, tra i quali s'incontrano amici e il ‛ maestro ' di D.: Bonagiunta degli Orbicciani, Guido Guinizzelli, LapoGianni, Iacopone da Todi, Cino da Pistoia, Brunetto Latini.
In un simile ambiente culturale, dove l'insegnamento giuridico domina ...
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Stil nuovo
Mario Marti
Con questa formula scolastica la moderna storiografia della letteratura italiana significa i temi e i modi espressivi di un gruppo di giovani poeti toscani vissuti a cavallo dei [...] letteraria, riconobbero come loro anticipatore il bolognese Guido Guinizzelli. Essi sono: Guido Cavalcanti, Cino da Pistoia, LapoGianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi e D. in un preciso periodo della sua attività giovanile. La formula di ‛ Stil ...
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SCUOLA POETICA SICILIANA, FORTUNA E TRADIZIONE
LLino Leonardi
"Oggi il termine di Siciliani vale a designare i rimatori, di qualsiasi regione italiana, che appartennero a quella corte o le gravitarono [...] l'impostazione dantesca, presentando nella prima delle sue tre sezioni canzoni e ballate di Guinizzelli, Cavalcanti, Dante, Cino, LapoGianni e Dino Frescobaldi (con soli quattro inserti allotri); e gli stessi autori tornano nella serie seguente di ...
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Fiore, IL
Gianfranco Contini
Poemetto da alcuni critici attribuito a D., mentre la paternità è da altri, e soprattutto era un tempo, energicamente contrastata. E contenuto esclusivamente in un manoscritto [...] nel sonetto proprio a D. Vedeste al mio parere 6, da cui LapoGianni Angelica figura 22), che compare nel Fiore (XXVIII 5, CXXXVII 3 7) ha un parallelo nel finale di Sì come i Magi di LapoGianni (" il salutario [o " salutorio "] rivo ", in rima con ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] per l'omonimo da Maiano, per Lippo, forse per Chiaro Davanzati e Puccio Bellondi, a quella per Guido Cavalcanti e LapoGianni, e mettiamo anche Guido Orlandi e Meuccio Tolomei. Dal punto di vista dell'esercizio, invece, il Dante guittoniano che ...
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mi (me, m', mee, mel, men)
Riccardo Ambrosini
1. Le forme oblique del pronome di I singol. comprendono quelle toniche, me, usata dopo preposizione tranne in un limitato numero di casi in alcuni dei quali [...] vene, per l'uso in sesta sede; per quello in quarta sede, cfr. Io non pensava 31 " i' trovo me di sì poca salute ". Di LapoGianni si ricordi Eo sono Amor 17 " Non si convene a me, gentil segnore ", e 21 " Veniste a me con sì libero core "; Amore, i ...
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dare
Beatrice Guidi
Verbo che ricorre frequentemente in tutta l'opera di D., sia nella prosa che nella poesia. Dal suo significato proprio, che è quello del latino dare, l'uso è esteso a una ricchissima [...] et corporali " (Benvenuto); Rime dubbie XV 3 Dio, per pietà, or deali alcuna lena; Fiore LXVII 13 se Gieso Cristo le dà guerigione (cfr. LapoGianni Eo sono Amor 24 " i' vo' dare al su' mal guerigione "); altri esempi in Cv II IV 12, III I 10, IV XX ...
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egli (elli; ei; e'; ello; ella; el)
Riccardo Ambrosini
Allotropi del pronome di terza persona, non sempre sicuramente definibili dal punto di vista grafico per le incertezze della tradizione, queste [...] inizio di verso), una all'impersonale (LXVII 1 E' m'incresce di me sì duramente, con cui il Contini [Poeti II 582] confronta LapoGianni Donna, se 'l prego 37 " Donna, e' mi dole ancor ". Con e' prolettico inizia un sonetto, forse di Cino da Pistoia ...
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Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, Poesia cortese, didattica, popolare e giullaresca, Laude, Dolce StilNovo
Gianfranco Contini
Poeti del Duecento: Testi arcaici, Scuola siciliana, [...] e tutti gli altri toscani fino al Mare amoroso (escluso Chiaro ma incluso frate Ubertino), la Canzone del fi' Aldobrandino, LapoGianni.
Ciò che mette in rilievo l'abnegazione di questi valenti cooperatori, è il fatto che i loro progetti di testo non ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
privatore
privatóre s. m. (f. -trice) e agg. [der. di privare1], letter. raro. – Chi, o che, priva qualcuno di un bene, o d’altra cosa: di ciò c’hai donato non essere privatore (Boccaccio); O Morte, della vita privatrice (Lapo Gianni).