Guinizzelli (Guinizelli), Guido
Mario Marti
Non del tutto pacifica l'identificazione di questo rimatore del Duecento letterario italiano. A quella tradizionale, che lo voleva della famiglia dei Principi [...] entra a far parte dell'eletta schiera degli stilnovisti toscani (Cavalcanti, Lapo, Cino e D. stesso; I XIII 3), i quali per 3-12; I. Bertelli, Poeti del Dolce stil novo. G.G. e LapoGianni, Pisa 1963, 7-116. Più specificamente per i rapporti fra D. e ...
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Siena
Giorgio Varanini
Pier Vincenzo Mengaldo
S. è fra le città toscane, a parte Firenze, la più frequentemente ricordata da D., sia direttamente sia attraverso i vari personaggi senesi, gli episodi [...] registra anche il sonetto caricaturale Pelle chiabelle di Dio no ci arvai (attribuito oggi dubitosamente all'Angiolieri, ma anticamente a LapoGianni: cfr. Contini, Poeti II 400), vv. 12-13 " A le guagnele, carich'el somaio / e porta a Siena a vender ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sul finire del Quattrocento Firenze si fa promotrice di una “rinascenza” della letteratura [...] da Lentini e Pier delle Vigne), il bolognese Guinizzelli, i toscani Guittone, Bonagiunta Orbicciani, Cino da Pistoia e LapoGianni, oltre a numerosi altri, per poi terminare con le poesie del Magnifico che, significativamente, chiudono la silloge ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luciano Bottoni
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I dibattiti linguistici del Cinquecento nascono dall’incertezza della norma propria [...] come furono messer Piero dalle Vigne, Buonagiunta da Lucca, Guitton d’Arezzo, messer Rinaldo d’Acquino, LapoGianni, Francesco Ismera, Forese Donati, Gianni Alfani, Ser Brunetto, Notaio Iacomo da Lentino, Mazzeo e Guido Giudice messinesi, il Re Enzo ...
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Guittone d'Arezzo e i guittoniani
Mario Marti
Il tirocinio poetico di D., stando ai componimenti che sono giudicati i suoi più antichi, fu tipicamente guittoniano. G. d'Arezzo, prima del Cavalcanti [...] audivimus (I XIV 3). Ma in luminosa contrapposizione dei guittoniani, ecco per la Toscana il gruppo degli eletti: Guido Cavalcanti, LapoGianni, Cino da Pistoia e D. stesso (I XIII 3), i quali dulcius subtiliusque poetati... sunt (I X 4). In effetti ...
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Arezzo
Giovanni Cherubini
Pier Vincenzo Mengaldo
Città toscana tradizionalmente avversa alla vicina Firenze. Questo antagonismo che separava le due città si riflette nell'atteggiamento di D.: infatti [...] , Poeti II 400), la cui attribuzione a Cecco Angiolieri è più che dubbia (nei manoscritti è anonimo o assegnato a LapoGianni).
Bibl. - Per il tipo ‛ uvelle ': C. Merlo, in Zeit. Romanische Philol. XXX (1906) 450-454; G. Bertoni, Italia dialettale ...
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Toscana (Tuscia)
Giancarlo Savino
Pier Vincenzo Mengaldo
Registrare, col proposito di una completa rassegna, tutti gli echi prodotti nell'opera di D. dalla memoria della terra in cui egli nacque e consumò [...] che hanno sperimentato cosa sia un volgare eccellente (nonnullos vulgaris excellentiam cognovisse sentimus, § 3), cioè il Cavalcanti, LapoGianni, D. stesso e Cino da Pistoia, nominalmente indicati. E si osservi che mentre per gli altri dialetti D ...
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Del Bene, Sennuccio
Mario Saccenti
, Poeta stilnovista (Firenze 1275 circa - 1349). S. di Benuccio di Senno del Bene fu di Parte bianca, amico del Petrarca e del Boccaccio, forse per qualche tempo compagno [...] il primo decennio del Trecento, a ogni passo riecheggiando concetti, situazioni, modi linguistico-stilistici dei due Guidi, di LapoGianni, di D., di Cino, e al contrario poco acquisendo dalla contemporanea e ormai dominante lezione petrarchesca. Ne ...
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stil novo Tendenza poetica (anche dolce stil novo) diffusa in Toscana tra la seconda metà del 13° e l’inizio del 14° sec., così chiamata dalla critica moderna sulla base di versi di Dante (Purg. XXIV, [...] del gruppo, oltre lo stesso Dante e il suo «primo amico» G. Cavalcanti, comprende i loro giovani coetanei e amici LapoGianni, D. Frescobaldi, G. Alfani, fiorentini, ai quali si aggiunse più tardi Cino da Pistoia. Pallidi epigoni dello s., a metà ...
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La lingua
Alfredo Stussi
La proiezione marittima e commerciale della società veneziana durante il Duecento, per quanto assorbente, non basta da sola a spiegare il ritardo con cui il volgare si afferma [...] 471-486.
12. Il condizionale è d'obbligo dopo che è stata messa in dubbio l'identificazione del notaio-poeta col LapoGianni attivo a Venezia: cf. Guido Zaccagnini, Notizie ed appunti per la storia letteraria del secolo XIV, IV, Rimatori toscani a ...
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stil novo
stil nòvo (o stilnòvo; anche dólce stil nòvo) locuz. usata come s. m. – Denominazione (data dalla critica moderna sulla base di un passo del Purgatorio dantesco, «O frate, issa vegg’io» diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone...
privatore
privatóre s. m. (f. -trice) e agg. [der. di privare1], letter. raro. – Chi, o che, priva qualcuno di un bene, o d’altra cosa: di ciò c’hai donato non essere privatore (Boccaccio); O Morte, della vita privatrice (Lapo Gianni).