Collaboratore di s. Paolo, ritenuto figlio di Filemone e Appia; aveva un ufficio importante, forse (secondo s. Girolamo) vescovo, in assenza di Epafra, a Colosse, ma non a Laodicea. Festa, 20 marzo (nella [...] liturgia bizantina, 22 nov.) ...
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Ecclesiastico e diplomatico italiano (Brisighella 1883 - Città del Vaticano 1973); sacerdote nel 1905, segretario della Comm. cardinalizia per la codificazione orientale, prof. di diritto canonico nel [...] Pont. istituto giuridico di Sant'Apollinare. Arcivescovo titolare di Laodicea di Frigia e delegato apostolico negli USA (1933), svolse durante la seconda guerra mondiale intensa attività a favore dei prigionieri di guerra e internati civili. Creato ...
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Cristiano di Roma (secondo alcuni di Efeso), salutato da s. Paolo (Romani, 16, 10). Leggende tardive lo identificano con uno dei 72 discepoli di Gesù, che fu poi vescovo e martire a Smirne ed è commemorato, [...] con un Lucio (forse di Cirene; detto vescovo di Laodicea) e un Clemente (detto vescovo di Sardi), il 22 aprile e il 10 settembre. ...
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Vescovo di Emesa (Edessa 300 circa - Antiochia 359 circa); discepolo di Eusebio di Cesarea. Sono perduti diversi scritti esegetici, di tendenza letterale. Il ritrovamento di 29 omelie in traduzione latina [...] sua opera: polemica contro il dualismo, contro Marcello di Ancira e, all'opposto, contro le posizioni estreme dell'arianesimo (al quale è tuttavia vicino per alcune tesi, forse in rapporto con le dottrine di Giorgio di Laodicea e degli omeusiani). ...
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(gr. ᾿Αποκάλυψις) Titolo di scritti, canonici o apocrifi, contenenti rivelazioni relative ai destini ultimi dell’umanità e del mondo. Il più noto è il libro accolto nel canone del Nuovo Testamento. Nelle [...] un preambolo, con una lettera indirizzata a 7 comunità cristiane d’Asia (Efeso, Smirne, Pergamo, Tiatira, Sardi, Filadelfia e Laodicea) e prosegue con l’esposizione delle visioni profetiche che Giovanni dichiara di aver avuto nell’isola di Patmos ...
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Nome di vari personaggi dell'antichità cristiana: 1. Vescovo di Berea, successo a Melezio quando questi passò ad Antiochia; cercò nel concilio del 363 di rappacificare i seguaci di Melezio e quelli di [...] allontanato e sostituito con l'eutichiano Andrea, e gli rimproverò il favore mostrato ad altri monofisiti. 3. Vescovo di Laodicea (seconda metà del sec. 3º), dapprima prete ad Alessandria, noto per la cultura filosofica e matematica; dopo una rivolta ...
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BICHI, Vincenzo
Gaspare De Caro
Nato a Siena il 2 febbr. 1668 da Metello, marchese di Rocca Albegna, fu destinato, ancora fanciullo, alla carriera ecclesiastica e affidato sin dal 1677 alle cure e alla [...] della Camera dei conti e della Congregazione dei Nobili. Clemente XI, finalmente, lo creò l'11 dic. 1702 arcivescovo di Laodicea e il 16 maggio 1703 lo inviò nunzio in Svizzera.
La nunziatura svizzera del B. è caratterizzata dalla sua partecipazione ...
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Padre della Chiesa (Cesarea di Cappadocia 335 circa - Nissa 394 circa), uno dei "grandi Padri cappadoci". Buon conoscitore di Platone e profondamente influenzato da Origene, ma anche da Metodio d'Olimpo, [...] fede come modello di ortodossia. G. la difese, infatti, soprattutto contro l'ariano anomeo Eunomio, contro Apollinare di Laodicea e gli pneumatomachi.
Opere
Nella sua vasta produzione teologica l'opera più importante è la già citata Contra Eunomium ...
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DAIBERTO
Luigina Carratori
Bernard Hamilton
Nacque, in luogo che non siamo in grado di precisare, dopo la metà del sec. XI.
La sua nascita pisana e la sua appartenenza alla nobile famiglia dei Lanfranchi [...] , fratello di Goffredo di Buglione e conte di Edessa, e Boemondo d'Altavilla, i quali lo avevano raggiunto a Laodicea nel mese di novembre.
A Gerusalemme D. presiedette un sinodo per risolvere i problemi del patriarcato. Alla morte del patriarca ...
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CAETANI, Cristoforo
Andreas Kraus
Nacque nel 1586, presumibilmente da Lorenzo dei Caetani di Filettino, probabilmente ad Anagni, dove ancor giovane fa canonico e preposto della cattedrale. Dal settembre [...] . Anche dopo il 1623 redigeva consulenze per la Segreteria di Stato.
Il 10 maggio 1623 fu creato vescovo di Laodicea e coadiutore del vescovo di Foligno Porfirio Feliciani, già segretario di Stato, ma risiedette prevalentemente a Roma, avendo una ...
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apollinarista
s. m. (pl. -i). – Seguace di Apollinare di Laodicea il Giovane (sec. 4° d. C.) e della sua dottrina teologica (dichiarata eretica dall’imperatore Teodosio), secondo la quale veniva attenuata la pienezza della natura umana di...
metodismo
s. m. [der. di metodo; nel sign. 2, dall’ingl. methodism, der. di method «metodo»]. – 1. In senso proprio, non com., conformità, rigorosa aderenza a un metodo; con sign. riduttivo, esagerato valore attribuito all’uso o all’efficacia...