Sacerdote in Alessandria, deposto dal vescovo Alessandro, fu accolto da Sofronio vescovo ariano di Aretusa e fatto vescovo di Laodicea (331); partecipò al Concilio di Tiro che condannò s. Atanasio (335), [...] e ad altri concilî ariani; il Concilio di Sardica (343) lo depose. Ma conservò la sede, avversò il partito anomeo e nei Concilî di Ancira (358) e Seleucia (359) sostenne gli omoiusiani di Basilio d'Ancira ...
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Retore greco (sec. 3º d. C.). Si ha notizia di suoi commenti a Ermogene, a Minuciano, alle orazioni di Demostene e ad Elio Aristide. Sotto il suo nome ci sono giunti due trattatelli sugli encomî (a divinità e città, a re e principi) differenti di lingua e di stile, sicché uno dei due è da ritenersi di altro autore ...
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Vescovo di Laodicea dopo il 264 (m. nel 270); prima diacono in Alessandria, nella persecuzione di Valeriano (257) si distinse per l'aiuto ai cristiani imprigionati e curò la sepoltura dei martiri; prese [...] parte al sinodo di Antiochia (264) riunito contro Paolo di Samosata. Festa, 3 luglio ...
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Teologo (n. Laodicea 310 circa - m. 390 circa), fu uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, ma le sue posizioni cristologiche vennero condannate in vari sinodi. Proprio con lui ha inizio una nuova fase [...] - quella relativa alla cristologia - delle controversie dogmatiche. Dei numerosi scritti restano scarsi frammenti.
Vita
Figlio di A. di Laodicea il Vecchio, con lui collaborò come letterato e retore, e fu - con Atanasio - uno dei massimi oppositori ...
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Retore cristiano (sec. 4º), nativo di Alessandria. Stabilitosi come insegnante di grammatica dapprima a Berito e poi a Laodicea, ivi si convertì al cristianesimo e fu ordinato sacerdote; padre di A. di [...] a entrambi la tragedia Cristo sofferente (Χριστὸς πάσχων). Fedele all'ortodossia nicena, ospitò (346) s. Atanasio, incorrendo, col figlio, nella scomunica da parte del vescovo di Laodicea Giorgio, ariano. Non ebbe parte nell'eresia del figlio. ...
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Medico greco di Laodicea al Lico (sec. 1º a. C.), fu allievo di Asclepiade e successore di Zeusi il Giovane nella direzione della scuola fondata da Erofilo. Scrisse un'opera di medicina generale in 5 libri [...] e una sulle malattie femminili. Restano frammenti ...
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Medico di Laodicea in Siria, vissuto a Roma al tempo di Augusto, discepolo di Asclepiade; fu il fondatore o almeno il precursore della scuola dei metodici; infatti creò un sistema in cui si potessero inquadrare [...] tutte le malattie. Le dottrine tratte dalle sue opere, per noi perdute (la più importante erano i Libri periodici), sono conservate in Celio Aureliano ...
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Greco di Laodicea al Lico (m. 8 a. C.), figlio del retore Zenone. Avendo aiutato i Romani nell'invasione partica, fu investito (36 circa) del regno sulla parte del Ponto già governata da Deiotaro, la quale [...] ebbe perciò il nome di Ponto Polemoniaco. Dopo la sua morte il regno passò alla moglie di lui, Pitodoride ...
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Generale e uomo politico siriano (Qardaha, Laodicea, 1928 - Damasco 2000). Membro del partito Ba῾th dal 1946, comandante in capo dell'aviazione (1964), ministro della Difesa (1966-70) nel governo di al-Atasi, [...] nel nov. 1970 diresse il colpo di stato contro quest'ultimo, divenendo primo ministro (1970-71) e successivamente (marzo 1971) presidente della Repubblica (riconfermato nel 1978, nel 1985, nel 1992 e nel ...
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Matematico e filosofo (2º sec. a. C.) di Laodicea (Siria), maestro e amico di Demetrio I di Siria. Seguace dell'epicureismo, fu autore di varie opere perdute: se ne è ricostruita in parte la personalità [...] con l'aiuto del papiro 1044 di Ercolano ...
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apollinarista
s. m. (pl. -i). – Seguace di Apollinare di Laodicea il Giovane (sec. 4° d. C.) e della sua dottrina teologica (dichiarata eretica dall’imperatore Teodosio), secondo la quale veniva attenuata la pienezza della natura umana di...
metodismo
s. m. [der. di metodo; nel sign. 2, dall’ingl. methodism, der. di method «metodo»]. – 1. In senso proprio, non com., conformità, rigorosa aderenza a un metodo; con sign. riduttivo, esagerato valore attribuito all’uso o all’efficacia...